GranTeatro Le Fontane: Il bilancio di Maurizio Senese

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E’ finita la prima edizione della rassegna musicale dedicata esclusivamente ai grandi eventi organizzata dalla Esse Emme Musica che ha visto sul palcoscenico dell’enorme tensostruttura unica per il centro sud per capienza e mai realizzata prima. Ci tengo a ricordare – dice Senese- infatti che il GranTeatro Le Fontane può ospitare fino a 4mila spettatori, unico nel suo formato: ne esistono solo altri due in Italia, il GranTeatro di Padova e quello di Roma. Entrambe le strutture, ormai stabili da anni, sono diventate punto di riferimento per l’organizzazione di eventi nazionali ed internazionali: la speranza è che il GranTeatro Le Fontane possa diventare una realtà stabile, per continuare a promuovere manifestazioni come quelle che siamo riusciti a realizzare in questo suo primo anno. Alla sfida di portare questa mega struttura in Calabria, si è aggiunta una rassegna di grandi nomi come Francesco De Gregori, Massimo Ranieri, Enrico Brignano, Renzo Arbore e la sua Orchestra italiana, Fiorella Mannoia e per ultimo Francesco Renga, senza dimenticare che, esclusa Mannoia, tutti gli eventi sono stati unici concerti in Calabria. Mai c’erano stati appuntamenti così importanti durante la stagione invernale, a distanza di poco e tutti nella città di Catanzaro. E’ proprio il capoluogo di regione ad avere avuto il maggiore riscontro, grazie al GranTeatro Le Fontane che ha colmato la mancanza di grossi eventi. Tutto questo, la Esse Emme Musica è riuscita a realizzarlo senza alcun aiuto da parte degli enti pubblici, ma solo per amore della sua Città e per permetterle di continuare a far parte dei grandi circuiti di spettacoli. Il successo del GranTeatro Le Fontane, inoltre è dovuto al pubblico calabrese che per ogni evento ha raggiunto la struttura da ogni parte della regione, riempiendo puntualmente l’enorme parcheggio che in più di una occasione ha potuto ospitare file di pullman, con notevole soddisfazione da parte di chi in questo progetto, sicuramente molto rischioso, ha creduto. I ringraziamenti vanno anche alla società Icom ed in particolare all’ingegnere Floriano Noto che ha ospitato il GranTeatro nel parco commerciale di sua proprietà, e ancora Vincenzo Circosta, unico sponsor sostenitore, e l’azienda Baglioni Piante che ha contribuito a rendere ancora più ospitale la struttura. Non si possono poi dimenticare tutti coloro che hanno lavorato dietro le quinte e che sono tantissimi, oltre un centinaio: il GranTeatro Le Fontane ha infatti saputo creare un indotto per almeno trenta famiglie, creando non solo posti di lavoro, ma anche promozione commerciale e turistica, con iniziative che dovrebbero organizzare gli Enti, prima degli altri. E invece la città di Catanzaro può vantare negli ultimi anni solo sagre del morzello e arrosti di salsicce sul corso principale. L’assenza delle istituzioni è grave, perché in questo modo non solo non hanno lavorato per loro stesse, ma anche per aiutare colore che vogliono dare un contributo alla propria città: non posso tacere il fatto di essere stato ostacolato fortemente, non appena si è diffusa la notizia del progetto GranTeatro, principalmente per evitare di fare concorrenza al Teatro Politeama. Le minacce sono proseguite fino all’ultimo, quando dopo undici controlli effettuati dalla Commissione di Vigilanza, il Comune di Catanzaro ha cercato di mettere ulteriori ostacoli, inutili visto che la struttura aveva in regola tutta la documentazione presentata alla Prefettura di Catanzaro e a tutti gli organi interpellati che avevano dato parere favorevole. Il vero rammarico però è per la città di Catanzaro, in caduta libera rispetto a qualche anno fa, nonostante ci siano le persone capaci a farla risalire: certo, la sagra del morzello non mi sembra la manifestazione più appropriata, ma basta pensare che la stessa è stata finanziata dalla vecchia Giunta regionale per la modica cifra di 300mila euro. Meno male che certi amministratori, i calabresi li hanno mandati via! Dopo quindici anni di attività e di sacrifici, mi lascia senza parole il fatto che la cultura calabrese possa passare attraverso un piatto di spezzatino! Ma non rimango esterefatto solo per questo: ci tengo a ricordare che anche il Teatro Politeama, pur essendo una grande struttura, può ospitare solo le persone gradite al suo direttore Furriolo. Eppure se in questi anni è arrivato qualche evento musicale al teatro Politeama, come fuori programma, il merito è della Esse Emme Musica, che ha pure dovuto patire alcuni “passaggi obbligati”: biglietti omaggio da dare obbligatoriamente, sebbene mi sia rifiutato di farlo, essere gli unici a pagare il ticket – 4mila e 400 euro a serata -, mentre altri, grazie a questi personaggi incompetenti messi in certi posti solo grazie alla politica, non solo venivano esonerati dal pagare il ticket, ma anche finanziati economicamente dal Comune di Catanzaro. Resta il fatto che la Calabria è stufa di questa gente che per vent’anni era sparita e poi, grazie all’ex presidente Loiero, è ritornata, sempre più arrugginita e incompetente, tanto da farci retrocedere a città peggiore d’Italia. Il fallimento della stagione teatrale 2009/2010 del Teatro Politeama è emblematico della situazione: alle casse dei catanzaresi è costato 1 milione e 300mila euro, dei quali 900mila finanziati dal Comune e 400mila dalla Regione. Nell’anno 2009/2010, la Esse Emme Musica ha portato in Calabria oltre ai sopraccitati artisti, anche Biagio Antonacci, Claudio Baglioni, Franco Battiato, Pino Daniele e Nicola Piovani, per circa una cinquantina di eventi, complessivamente, organizzati dalla mia struttura. E senza che nessuno mi abbia dato un solo euro: o i contributi vengono dati agli incompetenti che si accontentano di poche migliaia di euro per una sagra o per uno spettacolino di quartiere. Anche io sono stato agevolato dal Comune di Catanzaro, le due volte che ci ho avuto a che fare: non mi hanno pagato le Notti di fine anno 2007 e 2008 con Rtl 102.5 – nello specifico ho trattato con l’assessore alla Cultura Argirò, abituato solo a organizzare feste patronali -, imbrogliato per un cifra di 26mila euro; e ancora con l’assessore Talarico, volto noto, e il suo dirigente Siciliano, che hanno prosciugato tutte le casse del Comune di Catanzaro con i loro raggiri sulla sagra piccante, prendendomi altri 6mila euro, ma questa è una storia che conosce tutta Catanzaro. La notizia buona è che questa gente ha le ore contate: possono ancora prendere quello che possono per pochi mesi, se qualcosa è rimasto. Lo so che queste cose non si dicono, ma io sono l’unico che dice le cose come stanno, perché nessuno ha il coraggio di parlare: siamo nel terzo millennio, ma il timore di essere presi di mira continua ad esistere.
Voglio concludere rivolgendomi al pubblico di tutta la Calabria, l’unico prezioso contributo che preferisco: grazie di vero cuore. Arriverderci al prossimo anno, al GranTeatro Le Fontane.

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