Lettera aperta al Papa di Virginia Iacopino

virginia iacopino

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Di Virginia Iacopino

A casa mia, così come faceva mio padre, buon samaritano, accosto il crocefisso alla bandiera rossa con falce, martello e stella, rispettivamente simbolo del comunismo di Cristo e del comunismo sociale.

Ci spiegava, mio padre, che, se la civiltà, storicamente, si fosse evoluta adeguandosi al comunismo cristiano, per avere cura della (cosa comune), la rivoluzione russa non averebbe avuto ragione di nascere come fede e non avremmo bisogno di chiedere scusa per gli errori e gli orrori che si commisero e si commettono a causa di massacri delle rivoluzioni pseudoreligiose e pseudocomuniste.

Bisogna tener presente che la teoria marxista non escludeva il concetto di religione e, la frase: “La religione è l’oppio dei popoli” si deve riferire al periodo storico e al relativo comportamento istigatore di Papa Leone XIII, che impaurito dello spettro anticlericale-comunista che secondo lui si aggirava per tutta l’Europa similmente ai lupi rapaci con la testa piena di errori, minacciavano l’Italia.

Al coro papale si unirono lo Zar, Metternich, avversari reazionari intenti a dare la caccia spietata allo spettro.

Noti personaggi, faccendieri, amministratori con la tonaca o no, si sporcano le mani e l’anima impastandole nel pubblico denaro.

Madre Teresa di Calcutta affermava: “Non voglio che la mia opera diventi un grosso business, voglio che resti un’opera d’amore”. E l’opera “pane amore” per poter diventare “pane eucaristico” non deve distinguere il tuo dal mio, deve costituire fratellanza evangelica, deve saper incontrare l’altro nel dolore, nel bisogno, ma senza soffiargli dignità e libertà religiosa, deve tenere presente che le risorse della terra sono sufficienti a sfamare il mondo, non solo per le voracità dei profitti.

Santità, nel suo viaggio a Cuba, con la sua chiarezza, semplicità e umiltà, potrebbe chiarire che la rivoluzione di Castro si collega profondamente al concetto marxista-comunista-popolare.

Il dopo rivoluzione si proponeva di attuare profonde riforme comuniste-umaniste, se ciò non avvenne è da attribuire alle controrivoluzioni di spionaggio americano (central intelligence agency) rappresentato dalla grandi famiglie borghesi, sostenute da ex poliziotti e criminali al servizio del dittatore Battista.

Non mancarono accanitissimi studenti e professori dell’Università Cattolica- Apostolica- Romana dell’Havana, non mancarono giocatori d’azzardo, truffatori di ogni genere, sbandati, diseredati con la promessa di un buon guadagno e di un lussuoso avvenire politico.

I comunisti marxisti cubani erano eroi della libertà attivi ed aiutati dal popolo dell’America Latina, mentre i controrivoluzionari latifondisti industriali venivano reclutati nei campi di addestramento del Guatemala.

La disciplina e l’ordine erano rigidi in un clima fanatico-anticomunista, erano drogati e subivano il lavaggio del cervello razzista-fascista.

La teoria marxista ha le proprie radici nel Cristianesimo e si prefigge a non mantenere il ricco nel proprio castello e il povero al cancello.

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2 thoughts on “Lettera aperta al Papa di Virginia Iacopino

  1. Perché no Stalin e Castro santi !!!!! Angeli pol pot, Mao jaruselsky e i conpagni cecoslovacchi ungheresi e l’ amico delle foibe Tito. Tito

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