Cisterne di gas metano a Sant’Elia, prima riunione dei residenti

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Riceviamo da Fortunato Tripodi e pubblichiamo:

A quanto è dato sapere, la tragedia sfiorata quasi 15 giorni addietro presso il sito adibito a deposito di gas metano, sito in Sant’Elia, nei pressi della Superstrada 106, all’altezza dell’ex bivio per Montebello, non ha fatto maturare nei confronti di chi di dovere – autorità, forze preposte – una volontà di fare luce innanzitutto sulle cause che hanno portato il ribaltamento della motrice con annessa cisterna di gas e, a stretto giro di posta, più in generale sulle condizioni di sicurezza presenti (?) sull’area adibita a deposito di gas metano.

Come già segnalato da chi scrive (https://www.ntacalabria.it/area-grecanica/santelia-quanto-vale-la-sicurezza-abita-vicino-al-deposito-gas.html) tutto è continuato a procedere come se nulla fosse accaduto, come se qualcuno avesse verificato che su quell’area sussistono tutte le condizioni di sicurezza affinché possa essere eseguita l’attività di movimentazione delle cisterne, come se qualcuno avesse verificato che quel sito, così com’è allo stato, ottemperi alle più elementari condizioni di sicurezza che devono essere garantite a quanti risiedono nei pressi dello stessi.
Duole constatarlo, ma il silenzio che è calato sulla vicenda è stato sin troppo fragoroso: come se si volesse minimizzare l’accaduto, in maniera tale da poter procedere ad utilizzare quell’area come se nulla fosse accaduto. La tragedia sfiorata non è bastata.

Per contro, in questi giorni, la cittadinanza residente nei pressi dell’area, ha manifestato una certa inquietudine per quanto accaduto, ed ha preso a confrontarsi sul tema, in una partecipata e sentita riunione, svoltasi nei giorni scorsi e che, oltre ad essere stata valvola di sfogo per il subbuglio dei residenti, è servita a far emergere una linea comune volta a tutelare la sicurezza di quanti abitano in prossimità del sito.

Tutti partecipanti, in maniera unanime, hanno evidenziato come non è possibile ulteriormente tollerare il perpetrarsi dello svolgimento di attività che avvengono in assenza delle più basilari condizioni di sicurezza, all’interno di un’area che, senza bisogno di essere tecnici e/o esperti di normative, appare priva dei requisiti minimi atti a garantire la sicurezza di chi risiede in prossimità della stessa.

In tanti hanno segnalato, in ordine sparso, le numerose criticità che presenta il sito: la stradina d’accesso assolutamente non adeguata al transito dei mezzi pesanti che effettuano la movimentazione delle cisterne e che, nonostante la tragedia sfiorata 15 giorni addietro, si continua ad utilizzare come se nulla fosse accaduto (!), l’assenza di qualsivoglia opera finalizzata ad una reale protezione dell’area di maggiore estensione su cui ricadono le cisterne e che è, di fatto, assolutamente accessibile a tutti, anche ad eventuali malintenzionati che potrebbero agevolmente portarsi nei pressi della recinzione metallica, posta quale esiguo diaframma attorno alle cisterne, e provocare seri danni, oltre alla presenza di copiosa vegetazione spontanea in prossimità all’area all’interno della quale sono collocate le cisterne, e che nei mesi estivi, con la vegetazione che tende a seccarsi, potrebbe rappresentare un pericolosissimo mezzo di propagazione di eventuali incendi che potrebbero avere nefaste conseguenze, stante la presenza delle cisterne.

La preoccupazione maggiore, che rappresenta una summa di tutti i rilevi emersi durante la vivace riunione tenutasi fra i residenti della zona, risiede nella vicinanza delle cisterne al nucleo abitativo della zona, con alcuni esercizi commerciali e residenze che distano qualche decina di metri dal piazzale al di sopra del quale le cisterne sono allocate.

Nel corso di questa riunione è emersa chiara la volontà di organizzarsi al fine di promuovere tutte le iniziative, nessuna esclusa, necessarie a ripristinare la sicurezza sui luoghi dell’area adibita a deposito di gas metano, al pari della consapevolezza che per troppo tempo si è tollerato uno stato delle cose non più sostenibile.

Se la sensazione è quella di una certa volontà di applicare il silenziatore su quanto accaduto 15 giorni addietro in prossimità dell’area sita in Sant’Elia, i residenti della zona sono determinatissimi nel tutelare i propri diritti, nel fare luce sulla vicenda, al fine di vedersi garantite tutte le condizioni di sicurezza, essendo emersa e condivisa da tutti la considerazione che se la tragedia è stata evitata – solo casualmente – una volta, non è il caso di scherzare ulteriormente.

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