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di Francesco Iriti
Una sconfitta che fa male. E’ iniziato nel peggiore dei modi l’anno per la squadra di mister Dima Ruggiano chiamata a confermare quanto di buono fatto nelle ultime due partite dell’anno quando erano arrivati 4 punti.
Contro il S.Antonio Abate si è assistiti ad una partita “strana” dove è mancata quella cattiveria necessaria che si addice ad una squadra che sa di dover vendere cara la pelle per ottenere quei risultati utili per uscire da una situazione difficile.
Avversario di turno il gruppo di mister Cimino sceso in campo con un 4-3-2-1 non irresistibile. I campani hanno fatto la loro semplice partita ribattendo colpo su colpo agli avversari che, a dire il vero, hanno prodotto poco per impensierire l’estremo difensore Dalla Pietra. E non è un caso se, al di là del goal di Orlando, il portiere degli ospiti non ha dovuto compiere nessun intervento degno di nota. Per lui soltanto ordinaria amministrazione su punizioni da fuori area o palle alte al centro.
Molti i giocatori di mister Dima Ruggiano che sono apparsi sotto tono rappresentando la brutta copia degli atleti fin qui ammirati. Si è assistiti ad un primo tempo abulico dove si è distinto il solo Niscemi con qualche conclusione, anche su punizione, da fuori area. Il Sant’Antonio Abate, invece, è rimasto sornione mettendo la grinta giusta. E per poco non trovava la via del goal con Morella che, però, non riusciva ad agganciare la sfera al momento del tiro. Nella ripresa ecco la “sorpresa” Niscemi lasciato negli spogliatoi dal tecnico per “scelta tecnica”.
I campani appaiono più pimpanti e capitan Vitale trovava il vantaggio. L’unico momento di orgoglio della partita permetteva a Manganaro e compagni di pareggiare subito l’incontro. Tuttavia, quando si aspettava una reazione dei padroni di casa, la partita scivolava sulla falsa riga della prima frazione di gioco. Al 37’ ancora il capitano del S.Antonio trovava la punizione vincente, complice anche l’errore di Magi. Un tiro da tre punti, usando un gergo del basket, con la Valle Grecanica che non riusciva più a reagire.
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