Protesi pericolose Depuy, Codacons denuncia in Procura la Regione Calabria

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Il Codacons ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Catanzaro contro la Regione Calabria, in merito al caso delle protesi pericolose Depuy impiantate nelle strutture sanitarie regionali.

Nei mesi scorsi l’associazione aveva infatti presentato una istanza d’accesso alla Regione, finalizzata a conoscere quale attività l’amministrazione avesse svolto a tutela della salute dei cittadini, considerato che il Ministero della salute, attraverso una apposita circolare, aveva imposto a tutte le strutture sanitarie di richiamare i portatori di protesi all’anca Depuy al fine di sottoporli a follow-up ravvicinato e controllare – anche attraverso le strutture pubbliche esistenti – che detti richiami venissero effettuati e che tutti i portatori di protesi fossero sottoposti a follow-up al fine di accertare lo stato di salute del paziente ed il grado di usura delle protesi.

Dalla Regione Calabria, tuttavia, non è mai giunta alcuna risposta, circostanza che ha costretto il Codacons a presentare un esposto in Procura in cui si legge:

“La condotta posta in essere dall’Amministrazione potrebbe integrare il reato di omissione d’atti d’ufficio ex art. 328, comma secondo, c.p. Tale comportamento è palesemente illegittimo se solo si considera che altre Regioni, cui l’istanza è stata inoltrata, hanno risposto sia pur parzialmente. […]

Considerata che la pericolosità dovuta al dosaggio quotidiano dei metalli presenti nelle leghe protesiche comporta un significativo aumento dei valori ematici ed urinari del cromo e del cobalto, con gravissimi danni alla salute dei pazienti, in quanto potrebbero – come scientificamente dimostrato – causare la cosiddetta “cardiopatia da cobalto”, oltre che carcinomi alla vescica, reni e fegato, il mancato richiamo di tali soggetti portatori di protesi fallate, al fine di sottoporli al follow – up, verificandone lo stato di salute, si configura come un grave danno alla salute”.

Tutto ciò considerato, il Codacons ha chiesto alla Procura “di compiete tutte le indagini necessarie la fine di accertare se nei fatti esposti siano ravvisabili responsabilità nei confronti della Regione Calabria, in persona del Presidente pro tempore, e di tutti i soggetti pubblici e/ o privati addetti ad attività di controllo.

Chiede, inoltre, che venga accertato se la Regione Calabria abbia adempiuto alle direttive del Ministero della Salute verificando se le Asl competenti per territorio abbiano effettivamente contattato i pazienti portatori di protesi al fine di sottoporli al follow – up, in considerazione del grave rischio per la salute in cui incorrono i soggetti portatori delle protesi in oggetto”.

L’associazione ricorda infine ai portatori di protesi all’anca Depuy residenti in regione la possibilità di chiedere il risarcimento per i danni subiti fino ad un milione di euro, aderendo alle iniziative legali avviate dal Codacons.

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Author: Maria Cristina Condello

Maria Cristina Condello ha conseguito la laurea Magistrale in "Informazione, Editoria e Giornalismo" presso L'Università degli Studi Roma Tre. Nel 2015 ha conseguito il Master di Secondo Livello in "Sviluppo Applicazioni Web, Mobile e Social Media". Dal 2016 è Direttore Responsabile della testata giornalistica ntacalabria.it

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