Micotossicologia: corso di prevenzione a Reggio Calabria

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In un periodo dell’anno in cui la raccolta dei funghi è in aumento, si è tenuto all’Auditorium dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Reggio Calabria l’incontro “Nuove e Classiche Sindromi da Funghi – Procedura diagnostico-terapeutica”, un importante corso di aggiornamento in micotossicologia. L’evento ha riunito medici, biologi, micologi e operatori sanitari per affrontare il tema delle intossicazioni da funghi con un approccio scientifico e multidisciplinare.

“Abbiamo pianificato questo appuntamento con attenzione, perché sentiamo l’urgenza di formare il personale sanitario in vista dell’inizio della stagione micologica – ha dichiarato il dottor Marco Tescione, segretario dell’Ordine e dirigente medico UOC Terapia Intensiva e Anestesia del GOM –. Non è solo una questione clinica, ma anche di sicurezza pubblica e ambientale. Andare per funghi non è un passatempo innocuo: richiede conoscenza, rispetto per l’ambiente e consapevolezza dei rischi”.

Una formazione per prevenire le emergenze

L’incontro, moderato dai dottori Antonino Zema, Marco Tescione e Sebastiano Macheda, ha rappresentato un momento formativo di alto livello, con interventi di esperti di fama nazionale. Tra i relatori, il dottor Francesco Benedetto, presidente dell’Associazione Micologica Ambientale e Culturale Reggina e primo micologo dell’ASL reggina negli anni ’80, ha sottolineato la necessità di un cambio di mentalità:
“Reggio Calabria non ha mai avuto una vera cultura micologica. Negli ultimi anni assistiamo a una vera e propria moda della raccolta dei funghi, spesso improvvisata. In Calabria, unica regione italiana, il permesso di raccolta si ottiene solo pagando una tassa, senza obbligo di formazione. Servono norme più stringenti per ridurre il numero di intossicazioni”.

Benedetto ha inoltre denunciato l’assenza di controlli nei mercati e la vendita di funghi senza tracciabilità o certificazione sanitaria, in violazione delle norme nazionali, con rischi sia per la salute che per l’ambiente.

Educazione e cultura della prevenzione

La dottoressa Rosa Tomasello, direttore scientifico della Scuola per Micologi, ha evidenziato l’importanza di diffondere conoscenze di base sulla micologia fin dall’infanzia:
“Le intossicazioni non riguardano solo i funghi velenosi. Anche i funghi commestibili, se conservati o cucinati in modo scorretto, possono provocare disturbi seri. Per questo servono campagne di sensibilizzazione rivolte ai cittadini”.

Tomasello ha sottolineato la necessità di preparare meglio anche la classe medica: “Molti medici di base non riconoscono le sindromi micotossiche in tempo utile. Una diagnosi precoce permette di evitare il sovraccarico dei pronto soccorso e di trattare i casi meno gravi in ambulatorio”.

Dati preoccupanti e necessità di intervento

Il dottor Sebastiano Macheda, direttore UOC Terapia Intensiva e Anestesia del GOM ed esperto di micologia clinica, ha ricordato la gravità delle conseguenze di alcune intossicazioni:
“Ogni anno registriamo casi anche mortali di avvelenamento da Amanita phalloides, un fungo letale. Intervenire tempestivamente può fare la differenza tra la vita e la morte. In alcuni casi si arriva persino al trapianto di fegato”.

Un impegno che deve continuare

L’auspicio degli organizzatori è che questo tipo di formazione diventi stabile e diffusa, integrando corsi periodici per i professionisti della salute e programmi educativi per la cittadinanza. Solo un approccio condiviso e continuo, spiegano, può ridurre gli episodi di intossicazione e promuovere una fruizione consapevole delle risorse naturali.

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Author: Consuelo