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Una gaffe che scuote il dibattito sulla giustizia
È successo davvero. Il procuratore di Napoli Nicola Gratteri ha letto in TV un’intervista falsa di Giovanni Falcone. L’episodio è avvenuto durante la trasmissione DiMartedì su La7, condotta da Giovanni Floris.
L’intervista citata da Gratteri è datata 25 gennaio 1992. Di quella intervista non c’è traccia negli archivi e non risulta mai avvenuta. Una fake news utilizzata in pieno dibattito sul referendum per la separazione delle carriere dei magistrati.
Cosa ha letto il procuratore
Gratteri ha citato Falcone contro la separazione delle carriere dei magistrati. Le parole lette dal procuratore erano: “Una separazione delle carriere può andare bene se resta garantita l’autonomia del pubblico ministero, ma temo che si voglia subordinare la magistratura inquirente all’esecutivo”.
Una citazione che sembrava perfetta per sostenere la campagna del No al referendum. Peccato fosse completamente inventata.
La vera posizione di Falcone
In realtà Falcone era favorevole alla separazione delle carriere. La sua posizione è documentata da interviste autentiche e verificabili.
In un’intervista autentica a Repubblica del 26 settembre 1990, il giudice palermitano disse: “Di per sé non mi scandalizzerebbe un pm dipendente dall’esecutivo”.
Un pensiero ben diverso
Le parole di Falcone contraddicono completamente la falsa citazione letta da Gratteri. Il magistrato ucciso a Capaci nel 1992 aveva più volte espresso la necessità di una distinzione netta tra pubblici ministeri e giudici.
Utilizzare parole mai pronunciate per attribuirgli una posizione opposta rappresenta una grave distorsione della sua eredità intellettuale.
Le difese e le scuse
Gratteri si è difeso spiegando come è accaduto l’errore. “Me l’hanno mandata persone serie dell’informazione mentre ero in trasmissione”, ha dichiarato il procuratore al Foglio.
Il magistrato ha precisato di aver ricevuto la citazione da fonti che riteneva autorevoli. “Erano persone serie, me l’hanno riportata come autentica”, ha aggiunto.
Travaglio ammette l’errore
Anche Marco Travaglio del Fatto Quotidiano ha fatto mea culpa per aver pubblicato la citazione falsa. Il direttore ha ammesso l’errore in un editoriale sul quotidiano.
“Quando sbagliamo ci scusiamo con i lettori”, ha scritto Travaglio. “Lo facciamo oggi per aver preso per buone due citazioni sbagliate di Falcone e Borsellino”.
Una gaffe con conseguenze politiche
È una gaffe pesante in pieno dibattito sul referendum sulla giustizia. Il referendum costituzionale sulla separazione delle carriere si terrà nella primavera 2025.
Gratteri è uno dei volti più noti della campagna per il No. L’episodio rischia di danneggiare la credibilità del fronte contrario alla riforma.
La strumentalizzazione della memoria
Usare citazioni false di magistrati defunti per battaglie politiche solleva questioni etiche. La memoria di Giovanni Falcone viene strumentalizzata attraverso parole che non ha mai pronunciato.
Repubblica ha smentito categoricamente l’esistenza dell’intervista. “Quell’intervista è falsa, non è mai stata realizzata”, ha scritto il quotidiano.
Come è nata la fake news
La falsa citazione circola sui social da tempo. Viene periodicamente utilizzata dai contrari alla separazione delle carriere per sostenere le proprie posizioni.
Chi ha creato questa intervista inesistente? Come è possibile che sia circolata indisturbata fino ad arrivare in TV nazionale?
Il problema delle verifiche
L’episodio solleva interrogativi sulla qualità delle verifiche nel sistema informativo italiano. Se un procuratore della Repubblica e un direttore di giornale diffondono citazioni false, cosa possono aspettarsi i cittadini?
La verifica delle fonti è un dovere professionale fondamentale. Soprattutto quando si parla di figure simboliche come Giovanni Falcone.
Le reazioni del fronte del Sì
Il fronte favorevole alla riforma ha attaccato duramente. Gian Domenico Caiazza, presidente del Comitato “Sì Separa”, ha parlato di “fondo dello scontro politico”.
Le forze politiche favorevoli alla separazione delle carriere hanno chiesto scuse formali. Non solo a Gratteri, ma a tutti coloro che hanno diffuso la falsa citazione.
Un dibattito già polarizzato
Il referendum sulla giustizia si preannuncia come uno dei più divisivi degli ultimi anni. Questa vicenda ha ulteriormente polarizzato il confronto pubblico.
Il rischio è che il dibattito si concentri sulle polemiche anziché sui contenuti della riforma costituzionale.
Cosa resta di questa vicenda
Restano domande senza risposta sulla circolazione di fake news nel dibattito pubblico. Resta la necessità di maggiore attenzione nella verifica delle fonti.
E resta l’offesa alla memoria di un magistrato simbolo della lotta alla mafia. Giovanni Falcone merita rispetto e verità, non strumentalizzazioni basate su citazioni inventate.
Il suo pensiero è documentato in decine di interviste autentiche. Non servono falsificazioni per comprendere le sue posizioni sulla giustizia italiana.
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