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Importante passo avanti per la sanità calabrese: l’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro ha inaugurato il nuovo modulo di Terapia Intensiva dell’Ospedale “San Giovanni Paolo II” di Lamezia Terme, un intervento che permetterà di potenziare il reparto di Anestesia e Rianimazione e migliorare la gestione delle emergenze.
I nuovi locali, più ampi e dotati di attrezzature di ultima generazione, consentono l’attivazione di 10 posti letto aggiuntivi di terapia intensiva, aumentando così la capacità di risposta dell’ospedale alle emergenze.
«Abbiamo finalmente la possibilità di utilizzare questi ulteriori posti letto – ha dichiarato Anna Monardo, direttrice dell’unità operativa – nati secondo le caratteristiche più moderne delle rianimazioni, con una struttura modulare che permette anche di accogliere pazienti infetti in totale sicurezza».
Un progetto nato nel post Covid
La nuova struttura è frutto della sinergia tra il Ministero della Difesa, il Ministero della Salute e l’ASP di Catanzaro. Il progetto è stato ideato durante la pandemia e realizzato nei mesi successivi per rispondere all’emergenza sanitaria.
Dopo la fase di acquisizione e l’adeguamento delle caratteristiche gestionali e tecniche, il reparto è ora pienamente operativo, pronto ad accogliere i pazienti con standard di sicurezza più elevati.
La dotazione tecnologica avanzata consente di praticare una rianimazione ultra moderna, offrendo al personale sanitario strumenti all’avanguardia per la gestione dei casi più complessi.
La nuova Terapia Intensiva è collocata strategicamente tra il Pronto Soccorso e le strutture diagnostico-terapeutiche, facilitando i percorsi di emergenza e riducendo i tempi di intervento. Inoltre, è stata realizzata una “camera calda”, un’area dedicata dove le ambulanze possono accedere direttamente alla terapia intensiva, migliorando la rapidità del trasferimento dei pazienti critici.
Il progetto non ha solo un impatto tecnico, ma anche umano. Grazie agli spazi più ampi, il personale potrà gestire i pazienti in modo più agevole, mentre i familiari avranno a disposizione aree di accoglienza più confortevoli.
«Questa ristrutturazione – ha aggiunto la direttrice – rappresenta un passo avanti importante anche per l’umanizzazione delle cure, con ambienti più accoglienti e funzionali».
Integrazione con l’infettivologia
Il nuovo modulo è stato realizzato in prossimità della palazzina di infettivologia, creando così un’unità strutturale capace di gestire pazienti infetti senza rischi di contagio per il resto dell’ospedale.
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