Questo post é stato letto 840 volte!
Mentre l’arcivescovo metropolita Claudio Maniago celebra il Giubileo dei Rotariani di Catanzaro un gruppo di fedeli si accorge che la statua dell’Immacolata è senza la preziosa Corona del Rosario creata dal prestigioso maestro orafo Vincenzo Cosentino
Un’altra Corona della Madonna di valore maggiore sembra misteriosamente scomparsa nel nulla
Mentre sta per concludersi il Giubileo 2025, “Anno Santo della Speranza”, i rotariani della Provincia di Catanzaro hanno voluto vivere un momento di riflessione e raccoglimento, nella Basilica Maria SS. Immacolata di Catanzaro, con una celebrazione di alto valore spirituale e sociale: il Giubileo dei Rotariani. Ha celebrato S.E. Mons. Claudio Maniago Arcivescovo Metropolita di Catanzaro-Squillace. Presenti tutti i Club del territorio con i rispettivi presidenti: Ferdinando Saracco RC Catanzaro, Maria Vittoria Raschellà RC Catanzaro Tre Colli, Giovanni Ruotolo RC Cropani, Armando Chirumbolo RC Lamezia Terme, Vincenzo Ferrari RC Soverato; assente per motivi di lavoro Luigi Mastroianni RC del Reventino.
Una celebrazione, quella officiata dall’ Arcivescovo nella Basilica vestita di rosso, che ha voluto sottolineare il valore dell’Anno Santo come momento di rinnovamento spirituale, di misericordia e di servizio. Un evento profondamente emozionante, che rimarrà impresso nei cuori e nei ricordi dei presenti, anche grazie alla vibrante partecipazione del Coro polifonico San Vitaliano della Cattedrale di Catanzaro. “Un richiamo forte quello alla Speranza nell’anno Giubilare – ha sottolineato Mons. Maniago – che risuona ancora più forte, nel grave momento storico che stiamo vivendo, in cui la guerra lacera e insanguina ancora inspiegabilmente tanta parte del mondo”. In queste settimane di Avvento, dunque, domandarsi che cosa significhi davvero per un cristiano, e ancor più per un cristiano rotariano, che ha fatto una doppia scelta di valore,
vivere una vita di servizio, può essere profondamente significativo e aprire a grandi possibilità di rinnovamento. La risposta, nell’Anno Giubilare, come in ogni tempo, proviene dal Vangelo: “Dobbiamo fare spazio nel nostro cuore a Gesù”, ha raccomandato il Presule, invitando alla preghiera, al silenzio, alla testimonianza e all’amore, quali fonti di ispirazione del servizio che siamo chiamati a vivere nella vita di ogni giorno. Nell’occasione, a un gruppo di fedeli non è sfuggita la mancanza della preziosa corona del Rosario dalla statua della Madonna Immacolata, collocata temporaneamente sull’altare maggiore. La corona in argento, opera del prestigioso orafo Vincenzo Cosentino, era stata offerta a devozione della Madonna dallo stesso maestro orafo consegnandola al sacerdote don Sergio Iacopetta. “L’ho realizzata interamente a mano e con il cuore. La offro a devozione dell’Immacolata Concezione, come simbolo di legame con la Madonna. Possa questo Rosario essere fonte di beneficio per tutti i fedeli che si raccolgono in preghiera dinanzi alla Madonna, elevando i cuori a Dio”, questa la dichiarazione che il maestro orafo Vincenzo Cosentino rilasciò al giornalista professionista Luigi Stanizzi, già membro e addetto stampa della Reale Arciconfraternita dell’Immacolata, nel giorno della sua donazione alla Basilica del capoluogo calabrese. Evidentemente, ritengono i fedeli, la corona del Rosario è stata tolta in occasione della recente processione dell’Immacolata, per le vie del centro storico di Catanzaro, e verrà rimessa nelle mani della Madonna quando la statua tornerà nella sua cappella.
Un’altra corona ancora più preziosa, realizzata dallo stesso maestro orafo Vincenzo Cosentino, e donata da una fedele “risparmiando giorno dopo giorno” a devozione della Madonna, sembra misteriosamente scomparsa, non si sa – dicono i fedeli – che fine abbia fatto. Qualche coraggioso membro dell’Arciconfraternita in passato ne ha chiesto conto. Varrebbe la pena fare chiarezza, per fugare ogni deprecabile dubbio.
Questo post é stato letto 840 volte!


