Questo post é stato letto 14410 volte!
I Carabinieri della Compagnia di Melito Porto Salvo hanno eseguito un’ordinanza che impone il divieto di dimora nel comune di Condofuri a un 79enne, già soggetto a misure cautelari per atti persecutori nei confronti di un vicino. L’ordinanza è stata emessa dal Tribunale di Reggio Calabria su richiesta della Procura, dopo che le indagini hanno rivelato la persistenza delle condotte vessatorie nonostante le precedenti misure restrittive.
La vicenda ha avuto inizio nel 2021, quando un 36enne, residente a Condofuri, ha denunciato l’anziano per una serie di atti persecutori che disturbavano la serenità della sua famiglia. Nonostante l’ordinanza di divieto di avvicinamento emessa nel 2022, l’anziano ha continuato a infastidire la famiglia del denunciante per motivi legati all’uso di un tubo idrico, che attraversava il terreno di una parente dell’anziano per poi proseguire sulla proprietà della vittima. Tra le azioni reiterate vi era il distacco e il furto del tubo dell’acqua, episodi che si verificavano più volte al giorno.
Nel maggio 2024, vista la violazione delle misure cautelari precedenti, è stato imposto all’uomo l’obbligo di presentarsi regolarmente alle autorità. Tuttavia, questo non è bastato a fermare le sue condotte persecutorie. Tra maggio e settembre 2024, l’anziano ha continuato a molestare la famiglia del 36enne, nonostante le restrizioni imposte. Questa volta, però, le sue azioni sono state immortalate da una fototrappola installata dalla vittima, fornendo prove decisive alle autorità.
Dopo aver esaminato le immagini e raccolto ulteriori testimonianze, i Carabinieri hanno trasmesso un dettagliato rapporto alla Procura. In seguito, il Giudice ha disposto una misura cautelare più severa, riconoscendo che le precedenti non erano sufficienti a dissuadere l’indagato. Oltre al divieto di dimora, l’uomo dovrà mantenere una distanza di almeno 200 metri dalla vittima e non potrà comunicare con lei in alcun modo.
Il procedimento è attualmente in fase di indagini preliminari, e per l’indagato vale il principio di non colpevolezza fino alla sentenza definitiva.
Questo post é stato letto 14410 volte!