Costruzione e involuzione del PD a Melito Porto Salvo

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di Mimmo Musolino

Eravamo tanti amici al Wine-Bar… (come dice Gino Paoli, ma in realtà una trentina) e ricordavamo che correva l’anno 2005 ed il prof. Romano Prodi, un economista e statista prestato alla politica per strappare la presa dell’Italia dalle mani dei “berluskones” che stavano riducendo una grande Nazione come l’Italia in una “dependance“ di Villa San Martino di Arcore (sì, quella dei “festini“ a luci rosse con Ruby”ruba-cuori” e (addirittura…) la consigliera regionale di F.I. Minetti vestita da sex suora …e mille altre .. ) O ce ne siamo già dimenticati?

Ebbene il prof. Romano Prodi, dall’alto del suo prestigio ed autorevolezza, riunì tutti i partiti del centro-sinistra creando L’Unione ed il 16 ottobre del 2005 si tennero le primarie per decidere il leader dell’Unione.

Anche a Melito si svolsero queste primarie in una sala sulla Via Roma con grande partecipazione di elettori. Tutto si svolse nella massima calma ma all’improvviso arrivò una notizia che ammantò di lutto e di mestizia quel magnifico giorno di democrazia: a Locri era stato assassinato il consigliere regionale Franco Fortuno, uno dei leader dell’Unione, proprio davanti al seggio elettorale.

Il Prof. Romano Prodi stravince le primarie alle quali parteciparono quasi 5 milioni di cittadini (sì, proprio quasi 5 milioni) ed alle elezioni politiche sconfisse Berlusconi.

La tappa fondamentale per la costruzione del PD è stata quella del 14 Ottobre 2007. A Melito era stato allestito il seggio elettorale nella sede del Liceo (allora presso una struttura comunale sul prolungamento della stessa Via Roma e non si pensava alla grande affluenza di elettori, quasi millecinquecento, il seggio più affollato d’Italia). Per Melito quella giornata è stata il trionfo della vera politica: centinaia di cittadini ordinatamente in fila per votare, e sicuramente il seggio allestito (il sottoscritto era Presidente) non avrebbe potuto affrontare e reggere quella situazione inattesa se non si fosse creata una eccezionale solidarietà e collaborazione tra tutti i leader politici del nascente PD melitese.

Le primarie furono vinte da Walter Veltroni che, però, poi fu sconfitto da Berlusconi alle politiche successive. Da queste primarie, con la partecipazione di quasi 4 milioni di cittadini, nacque ufficialmente il Partito Democratico con la fusione dei DS e della Margherita e il Prof. Romano Prodi fu acclamato il primo presidente dell’Assemblea Costituente.

Il 19-21 Aprile 2007 si era tenuto l’ultimo congresso della Margherita( ex PPI ) e dal 20/22 Aprile l’ultimo congresso dei DS, gli ex PC.. Poi il 25 Ottobre del 2009 si svolsero le primarie che sancirono la vittoria di Pier Luigi Bersani e la sua elezione a Segretario Nazionale del PD. Altra tappa del nascente PD sono state le primarie del 25 Novembre e poi il ballottaggio del 2 dicembre 2012 tra Bersani e “ l’astro nascente “ Matteo Renzi il quale fu sconfitto da Bersani con il 60,09% contro il 39,01% dei voti validi. Le successive primarie del 8/12 /2013 furono vinte da Matteo Renzi contro avversari semi- sconosciuti in quanto i fondatori, i padri nobili, (già nominati) del PD erano stati, di fatto, “rottamati” nonostante il PD di Pier Luigi Bersani avesse vinto, anche se con poco margine, le elezioni politiche contro Berlusconi ed il PD Enrico Letta era presidente del Consiglio del Ministri.

Il PD melitese partecipò attivamente alla costruzione del PD seguendo e collaborando in tutte le fasi congressuali nazionali, regionali e provinciali. A livello locale si organizzò il tesseramento (il sottoscritto erano presidente della commissione) cercando un accordo tra le tutte componenti del partito. Ma alcuni “rampanti “ della politica locale, che oggi sono esponenti di altri partiti, riuscirono ad aggirare, furbescamente, le regole sottoscritte con l’appoggio di personaggi della politica regionale e provinciale.

Ed appunto il “congressino “locale non si tenne il quanto il sottoscritto (nella sua qualità di presidente di seggio) si rifiutò di arrendersi e assecondare logiche di vecchia politica e assurdi compromessi. Il congresso locale si tenne qualche mese più tardi con la prevalenza dell’attuale Segretario locale del PD, che aveva poche tessere, ma con l’appoggio determinante di personaggi del PD che erano depositari del più alto numero di tessere (come prima detto) e che gli stessi, oggigiorno, sono esponenti di altre formazioni politiche contrapposte al PD.

Si può ben dire che quel congresso locale è stato l’inizio della fine del PD (quello pensato dai padri fondatori) a Melito, complice anche e soprattutto una situazione gravemente anomala in Consiglio Comunale, a guida PD, sciolto per inquinamento mafioso.

Infatti, da anni, il PD a Melito (la più grande città della fascia jonica fino a Locri) langue nella sopravvivenza, senza iniziativa e senza alcuna importante presenza politica sul territorio e nell’amministrazione comunale consegnata, inopinatamente, al centro- destra nelle ultime elezioni amministrative.

Con la colpevole e gravissima connivenza dei vertici provinciali e regionali del partito i quali continuano imperterriti (forse per meri giochi di “bottega” elettorali personali) a restare sordi, inerti ed insensibili anche a fronte di forti richieste di cambiamento e partecipazione che viene da centinaia di elettori del PD (oggi ai margini o fuori dal partito) e soprattutto dai Giovani Democratici melitesi e del comprensorio “grecanico “guidati dal segretario cittadino e dirigente provinciale Giuseppe Zavettieri.

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