Camminare insieme per migliorare la città

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di Giuseppe Toscano

L’estate ha i giorni contati. Ferragosto, come sempre, farà da spartiacque tra le vacanze e il ritorno alla normalità. Ove per ritorno alla normalità occorre pensare alla ripresa delle rispettive mansioni. Gli uffici riapriranno, i turisti faranno rotta verso casa propria, gli studenti cominceranno a pensare al nuovo anno scolastico. Ognuno si porterà appresso un pezzo della bella stagione. Magari il ricordo di un’avventura, oppure il piacere di aver rivisto cari amici o di aver visitato i luoghi dell’infanzia. In queste lunghe settimane di caldo, in un clima da sagra paesana, la gente ha incontrato altra gente. Lo ha fatto principalmente per strada, nelle piazze.

Melito Porto Salvo, ma un po’ tutto il Basso Ionio, ha pulsato di relazioni, ha vissuto di contatti umani. È stato bello ritrovarsi faccia a faccia con il compagno di banco; è stato piacevole intrattenersi a discutere con vecchi o nuovi conoscenti.

Già le relazioni umane. È probabilmente superfluo, ma lo faccio prevalentemente a mio personale beneficio, sottolineare che l’uomo è un essere sociale che vive di contatti, di relazioni. Se poi questi contatti avvengono all’interno di un contesto ambientale gradevole allora tanto meglio. D’estate tutto diventa più semplice, mentre negli altri mesi dell’anno, per svariati motivi (a cominciare dal fatto che si rimane più volentieri tappati in casa), il livello di contatto scema sensibilmente. Peccato, perché si perdono occasioni importanti. Peccato, perché anche dal confronto pubblico nasce la ricchezza; anche dallo scambio di vedute possono venire fuori iniziative importanti. Peccato, perché se si riuscisse a riaccendere l’orgoglio di essere melitesi, anche la città godrebbe di ricadute positive, quantomeno a livello di rispetto degli spazi pubblici, spesso deturpati da vandalismi esecrabili.

Forse, a partire, dall’autunno prossimo, memori di quanto avvenuto negli ultimi mesi, dovremmo cercare di perpetuare il modello relazionale estivo. “Camminando” insieme la spinta a cambiare in meglio le cose diventerebbe significativa. Se poi riuscissimo a farlo all’interno di un contesto urbano ordinato, avremmo ulteriori vantaggio a livello di qualità della vita. Ha ragione da vendere il mio amico Saro Azzarà quando afferma che vivere bene a Melito è possibile. Aggiungo: non solo è possibile: è necessario! Ma senza l’impegno di tutti….

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