Lazzaro (RC), persiste il fenomeno del randagismo. Richiesta interventi urgenti

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Riceviamo e pubblichiamo:

Persiste il fenomeno del randagismo a Lazzaro, che con il passare dei mesi, sta assumendo dimensioni tali da diventare una vera e propria emergenza per la sicurezza dei cittadini e della circolazione stradale urbana.  In particolare si deve segnalare la pericolosità dei numerosi cani, va ricordato che già due cani formano un branco,  che si accompagnano ad un giovane senza fissa dimora che da anni abitualmente risiede nell’alveo fluviale del torrente San Vincenzo di Lazzaro, esattamente sotto il ponte ferroviario, tra rifiuti anche pericolosi e liquami fognari.

I cani che si accompagnano al citato giovane sono aggressivi e attaccano l’uomo. Numerosi infatti sono le denunce e le segnalazioni di aggressione presentate da cittadini di Lazzaro agli Organi Istituzionalmente preposti che hanno indotto il Sindaco del Comune di Motta San Giovanni ad emettere in data 19 aprile 2010 l’ Ordinanza nr. 12, per rimuovere il pericolo rappresentato dai cani senza custodia e quelli in possesso del precitato giovane che liberamente circolano nel territorio comunale.

Tale Ordinanza, purtroppo, non ha, né poteva rimuovere definitivamente il pericolo per l’incolumità pubblica poiché  la questione va estirpata. Ovvero non bisogna togliere i cani al senza tetto ma viceversa togliere il senza tetto ai cani, in altre parole trovare a quest’ultimo un’adeguata e dignitosa sistemazione (uno dei tanti diritti che lo stesso potrebbe far valere davanti all’autorità)  anche perché la situazione riguarda pure un preoccupante  e delicato problema igienico sanitario.

A tal riguardo lo scorso mese di luglio questo comitato, in un esposto inviato ad alcune Istituzioni concernente alcune problematiche ambientali alla foce del Torrente San Vincenzo, segnalava  che da anni, nell’area sopra citata vi dimorava stabilmente, tra i rifiuti e i liquami fognari non depurati una persona senza fissa dimora alla quale si accompagnavano numerosi cani. Si sottolineava che sovente questi animali dopo essere stati a contatto con i liquami  inquinanti spesso si dissetavano e trovavano refrigerio alle  fontanine pubbliche e, come ben si sa, per quanto siano puliti e vaccinati, ma non era certo il caso in argomento, gli animali la maggior parte delle volte portano infezioni.

Ricordiamo che spesso i cani insieme con il senza tetto sostano nella piazza Chiesa di Lazzaro e più volte gli stessi hanno tentato di aggredire le persone che escono dalla chiesa dopo aver ascoltato la Santa Messa, come si è verificato la sera del 23 marzo u.s. intorno alle ore 19,00. Sempre nella Piazza Chiesa la settimana scorsa si è registrata l’ennesima tentata aggressione nei confronti un bambino che giovava a pallone. L’episodio si è svolto sotto gli occhi di numerose persone e del possessore dei cani che nulla ha fatto per richiamare gli animali. L’intervento dei genitori del bambino ha evitato tragiche conseguenze.

Fra i tanti, citiamo altro analogo episodio avvenuto a fine marzo  nel campetto di calcio al centro sociale di Lazzaro dove gli stessi  cani hanno tentato di aggredire dei ragazzi che giocavano al pallone, tale circostanza è stata rappresentata ai Carabinieri. E ancor prima, per evitare di essere aggredite alcune  persone sono state costrette a trovare rifugio nella chiesetta situata dentro al cimitero.

C’è da sottolineare l’impassibilità e l’indifferenza del senza tetto durante le  tentate aggressioni.

Questi cani costituiscono anche un potenziale pericolo per la circolazione stradale, in quanto tra gli atteggiamenti molto gravi vi sono gli attacchi ai mezzi in movimento, moto, scooter e velocipedi.

Senza portarla tanto per le lunghe bisogna che si trovi la soluzione immediata a tale preoccupante situazione. Non è possibile che in questo paese ricco di problemi di varia natura  non si riesca a risolverne nemmeno uno. Non si può certo pensare di definire la questione soltanto  con l’emissione dell’ Ordinanza sindacale, che fra l’altro come al solito non viene fatta rispettare, né tale provvedimento potrà tranquillizzare le coscienze di chi per legge è tenuto  ad adottare concreti rimedi a soluzione della problematica in questione.

Fiduciosi della sensibilità delle Istituzioni in indirizzo sulla problematica, ringraziando per l’attenzione che presterete alla presente segnalazione, porgiamo cordiali saluti.

Il Comitato Spontaneo Torrente Oliveto

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Author: Maria Cristina Condello

Maria Cristina Condello ha conseguito la laurea Magistrale in "Informazione, Editoria e Giornalismo" presso L'Università degli Studi Roma Tre. Nel 2015 ha conseguito il Master di Secondo Livello in "Sviluppo Applicazioni Web, Mobile e Social Media". Dal 2016 è Direttore Responsabile della testata giornalistica ntacalabria.it

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