Gioia Tauro (RC), Bellofiore su rigassificatore

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Nonostante la brusca frenata di circa un anno e mezzo fa nel procedimento che avrebbe dovuto portare all’avvio dei lavori per la costruzione del mega-impianto di rigassificazione LNG nell’area portuale, ricadente nel territorio dei comuni di Gioia Tauro, Rosarno e San Ferdinando, dopo il recente parere favorevole per la V.I.A. da parte del Ministero dell’Ambiente, la procedura autorizzativa potrebbe volgere al termine.

Eppure, durante l’assemblea generale tenutasi in Roma, presso la sede del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici –  nella mattinata di venerdì 23 luglio 2010 – convocata per la valutazione tecnica sulla fattibilità dell’opera, la Commissione di studio, che aveva esaminato l’intera documentazione tecnica relativa all’impianto aveva ribadito nella sostanza, le perplessità più volte esternate dal sottoscritto e dal movimento politico “Cittadinanza Democratica”, circa la pericolosità  della mega struttura e dell’installazione.
Infatti nel verbale stilato a conclusione dei lavori si dava atto dell’impossibilità di esprimere un giudizio sulla fattibilità tecnica dell’impianto, sulla scorta della quale l’intera adunanza aveva votato compatta (1 solo astenuto) per il rinvio del parere a dopo la produzione della documentazione mancante, per come evidenziata dalla Commissione di studio.

I rilievi verbalizzati appena un anno e mezzo fa, in seno al Consiglio Superiore dei LLPP, avevano quindi pubblicamente puntato il dito contro l’obsolescenza e l’inadeguatezza dei dati sui quali erano stati svolti gli studi per la fattibilità dell’impianto, contestando, tra l’altro, anche la V.I.A. (valutazione impatto ambientale), la sommarietà degli studi e la non rispondenza di diversi dati – tra l’altro, quelli relativi alle condizioni climatiche ed alla qualità delle acque – alla situazione attuale.

Adesso, invece, a distanza di poco più di un anno e mezzo pare che, da parte del Ministero dell’Ambiente, tutto sia stato superato come per magia, come se quei rilievi non avessero sostanza per la decisione sulla Valutazione di Impatto Ambientale.
Basti pensare che nella verbalizzazione della seduta, in via preliminare, veniva riportato che “ il proposto terminale di rigassificazione LNG, verrebbe collocato in una zona a rischio sismico molto elevato, comportando la necessità di superare complessi problemi di sicurezza, pertanto il programma preliminare doveva essere necessariamente allargato a tutto quel complesso di indagini, studi, rilievi e verifiche finalizzate al preventivo riconoscimento di inequivoci profili di fattibilità tecnica dell’opera in termini di funzionalità e sicurezza”; tutte cose che non erano state fatte!

Inoltre, riferendosi agli studi svolti, il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, li aveva definiti: “studi molto generali e non sempre basati su risultati e relazioni sperimentali riferite propriamente a studi di progetto”.
Su queste basi il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici aveva concluso, prendendo atto della relazione della Commissione di studio, che i contenuti del progetto dell’impianto di rigassificazione LNG da costruire nel territorio dei comuni di Gioia Tauro, Rosarno e San Ferdinando “erano incompleti e non definiti con l’estensione e l’approfondimento necessari all’espressione di un compiuto parere sulla fattibilità dell’opera”.
Oggi alla luce del parere favorevole del Ministero dell’Ambiente e della prossima convocazione del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici bisognerà controllare, se effettivamente si è dato seguito, ed in che modo, a quegli ulteriori ed accurati studi ed a quegli approfondimenti evidenziati e richiesti dallo stesso Consiglio, prima che quest’ultimo possa esprimere il parere finale sulla fattibilità dell’opera.

Personalmente ritengo il parere positivo della Valutazione di Impatto Ambientale alla costruzione del rigassificatore irrispettoso dei diritti dei cittadini della Città di Gioia Tauro, delle città del Porto e dell’intera Piana di Gioia Tauro. Infatti, parliamo di un impianto pericoloso e ad altissimo rischio per l’incolumità di tantissimi ignari cittadini da costruire in zona sismica. Inoltre ritengo sempre più grave che ci venga imposto dall’alto e che non si voglia tenere conto, ancora nell’anno 2012, del parere dei Comuni (e quindi della popolazione) dei luoghi dove dovrebbe sorgere questo ennesimo ecomostro. Come ben noto, sono contrario a tale imposizione ed insieme a tutto il Consiglio Comunale di Gioia Tauro abbiamo già votato all’unanimità deliberando il dissenso alla realizzazione dell’opera. Nessuno sa ancora con la realizzazione di un’opera di tale portata e rischio che fine farà il Porto di Gioia Tauro, rischierà di chiudere? e tutti i suoi 3.000 lavoratori tra personale assunto da Mct ed indotto che fine faranno? Quindi è chiaro che se l’impianto verrà costruito con l’imposizione e con la forza non verrà costruito “per” “e” nell’interesse delle nostre popolazioni bensì in spregio alle volontà delle stesse e per interessi di altri.

Chiederò al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici di partecipare e di essere sentito a Roma – spero con gli altri Sindaci della Città del Porto che hanno già manifestato il loro dissenso alla realizzazione del rigassificatore – prima dell’autorizzazione definitiva,
Per il sottoscritto: non è adatto, né opportuno, né giusto che un’opera così pericolosa venga collocata in una zona ad altissimo rischio sismico.

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Author: Maria Cristina Condello

Maria Cristina Condello ha conseguito la laurea Magistrale in "Informazione, Editoria e Giornalismo" presso L'Università degli Studi Roma Tre. Nel 2015 ha conseguito il Master di Secondo Livello in "Sviluppo Applicazioni Web, Mobile e Social Media". Dal 2016 è Direttore Responsabile della testata giornalistica ntacalabria.it

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