Giacomo Battaglia saluta l’amico giornalista Aldo De Luca

bova marina Giacomo Battaglia

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Gli amici, quelli veri, non si perdono mai, nemmeno quando volano nel cielo, in un momento inatteso. Così, del resto, si nasce. In un istante inatteso. Aldo  De Luca, giornalista de “il Messaggero” e del mondo dello spettacolo, uomo dal profilo interiore ricco e carico di positività, oggi lascia un vuoto in me che l’ho conosciuto ma lo stesso è riempito da uno dei suoi tanti privilegi: entrare nel cuore dell’altro in punta di piedi per poi restarci.

Il vero fluire della scrittura non è solo quello che scorre nelle pagine dei giornali ma nella parte più intima dell’uomo: nell’anima dove si forgia con le emozioni e le esperienze e dove si carica di essenza e di essenzialità.

Scoprire, quindi il “senso del senso” così come scrive Enzo Bianchi nel suo libro “lettere a un amico sulla vita spirituale”. Scoprire il senso di ciò che ha senso, rappresenta un’ardua ricerca ed al contempo il raggiungimento di un’alta meta.

De Luca, uomo del sorriso, cercava queste grandi scommesse riuscendo ad intravedere e a far intravedere il paesaggio del viaggio.

Con lui ho viaggiato, se pur idealmente, nella storia di una proiezione futura, nel sogno e nella speranza che qualcosa cambiasse.

De Luca, infatti, era il giornalista capace di trasferire non solo la criticità degli eventi ma il loro movimento interiore; lo stesso che determinato la nostra amicizia: sentimento nobile che unisce con onestà intellettuale chi cerca di leggere al di là dei titoli.

Così se oggi da artista dovessi scrivere un articolo di giornale lo titolerei in un modo molto semplice: De Luca corre e scrive più di prima. Nel sommario spiegherei che accanto a Dio si può continuare meglio la stesura del meraviglioso libro della vita poiché i forti raggi Divini permettono di percorrere senza limiti e senza confini il mondo, guardando ogni cosa da angoli e prospettive diverse.

Sentendoti e sapendoti vivo ti dico solo “grazie perché ci sei”.

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Author: Cristina

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