Area Grecanica, la Squillacioti non convince i sindaci

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di Francesco Iriti (Calabria Ora)

«Ci saremmo aspettati delle parole precise su questo atto aziendale. Lei ci ha dato delle risposte non evidenti sulla questione. Non è questo ciò che ci saremmo voluti sentire dire» Con questa dichiarazione Giuseppe Iaria, sindaco di Melito Porto Salvo, ha sintetizzato il pensiero di tutti coloro che ieri sera hanno assistito all’incontro organizzato in via del Fortino con Rosanna Squillacioti, commissario dell’Asp 5. Al centro del dibattito naturalmente l’atto aziendale che «è ancora una bozza», ma che ha lasciato tutti perplessi e che vedrebbe il nosocomio di Melito fortemente penalizzato. Dopo l’introduzione di Iaria, è stata la volta di Franco Misitano, vice sindaco melitese a esporre una relazione tecnica sulla vicenda. A seguire gli interventi di alcuni sindaci dell’area grecanica e di altri primi cittadini, come quello del comune di Motta San Giovanni, dove si è evinto che «non è possibile che un ospedale importante come il “Tiberio Evoli”, che da sempre presta assistenza ad un territorio vasto di circa 50 mila abitanti, venga ulteriormente depotenziato come avvenuto con la chiusura del punto nascita».

Urgono delle soluzioni che «siano a difesa soprattutto dei territori interni dove servirebbero ambulatori e poliambulatori – ha dichiarato Sapone, sindaco di San Lorenzo – per venire incontro alle esigenze mediche. Nell’atto aziendale, inoltre, mancano molte cose».

Non sono mancati anche gli interventi degli esponenti politici provinciali e regionali. «Essendo una bozza, si può migliorare. – ha dichiarato il consigliere provinciale Pierpaolo Zavettieri – Bisogna fare una battaglia come area grecanica dimenticando il colore politico di appartenenza». Pasquale Tripodi, consigliere regionale, non ha lesinato qualche frecciatina nei confronti della Squillacioti sottolineando che «la bozza dell’atto aziendale ritengo non sia farina del suo sacco e che, nonostante il suo lavoro e quello dei suoi collaboratori sia meritevole, l’ultima parola spetta sempre a Scopelliti. Melito ha una dignità – ha continuato Tripodi – e devono essere mantenute almeno le strutture complesse di base».

Ha teso la mano al dialogo il consigliere regionale De Gaetano rivolgendosi al commissario dell’Asp 5. «Possiamo lavorare insieme per il rispetto del territorio anche con gli esponenti di maggioranza che avevano fatto promesse proprio in questo luogo».

Il piano aziendale presentato prevede l’accorpamento di molti servizi del “Tiberio Evoli” all’ospedale di Locri. Nel suo intervento conclusivo e molto atteso la Squillacioti ha affermato che «abbiamo considerato l’integrazione funzionale con l’ospedale di Reggio Calabria come riportato nel decreto 18». Il 20 ottobre sarà la data fatidica per l’approvazione del documento ed entro quel tempo si dovranno avere delle risposte in merito. «Noi non siamo contro l’ospedale di Melito. Il mio impegno è quello di portare le istanze dei sindaci nel confronti che avrò con Bellinvia – ha aggiunto la Squillacioti – che con il governatore. Insieme valuteremo tutte le vie possibili, se ci saranno le condizioni, per venire incontro a tali richieste».

Battagliero Iaria che ha ribadito, a nome di tutti i sindaci dell’area grecanica, che «siamo pronti a scendere in campo per difenderci e per vedere rispettati i principi di equità, razionalità e salute».

Senza risposta invece la richiesta di spiegazioni avanza da Iaria circa le parole di Scopelliti riportate in un comunicato nel quale il commissario ad acta regionale sulla Sanità aveva affermato che «è pronto un piano di rientro per il rilancio dell’ospedale di Melito»

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