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A detta del cardinale Zuppi, il santuario di Polsi è stato più volte profanato. La casa della madre di Dio era diventata un luogo per interessi privati, per interessi mafiosi.
Chi ha promosso queste cose nella casa di Dio e la considera luogo di interessi senza scrupoli, senza legge né onestà, offende Maria, la Chiesa tutta e la comunità umana.
Il santuario aspromontano, vittima d’infiltrazioni criminali, oggi è tornato nelle mani dei fedeli. Oggi, capito bene? Oggi!
Sembra ci sia stata una straordinaria rinascita dopo l’arrivo (nel 2017) del vescovo Francesco Oliva e del rettore Tonino Saraco. Quest’ultimo afferma, tra l’altro, che la chiesa di Polsi è diventata un approdo di speranza in cui Maria è per tutti Madre di Speranza. È da secoli che… speriamo!
E noi, calabresi, noi che non abbiamo il tesserino ’ndranghitistico-mafioso, la speranza ce l’abbiamo da tempo, da tanto tempo, indipendentemente da chi è il prete di turno a Polsi!
La speranza ce l’hanno tutti gli uomini e le donne che nel corso degli anni sono andati dalla Madonna per pregare, per fare la veglia, per stare al freddo, intere notti, a camminare scalzi fino al Santuario per ricevere, forse, chissà, una grazia, per far guarire una malattia. Pregare anche per il figlio o il marito delinquente perché ritornino sulla giusta via.
In quella “fossa” sono arrivati piccoli autobus, auto, moto, motorini e quant’altro. Sono arrivati persino a piedi scalzi. Sono arrivati a migliaia e migliaia di fedeli per pregare la Madonna, non per fare riunioni di ’ndrangheta. E sono arrivati a migliaia indipendentemente dal priore di turno.
E poi, i mafiosi ci sono dappertutto, specialmente nelle feste patronali, specialmente quando si tratta di prendere a spalla la Madonna, tutte le Madonne. Gente che non si vede mai in chiesa la domenica e neppure a Natale!
Chiudo dicendo che se a Polsi c’è da qualche parte una riunione di ’ndrangheta, è compito esclusivo della legge occuparsene. I preti devono dire messa col crocifisso sul petto, non con lo stemma da sceriffo. Non è loro compito arrestare mafiosi.
E poi, a Polsi si faceva la festa da 400 anni, per un anno che non si fa… pazienza.
Amen.
di Bruno Salvatore Lucisano
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