Cassano allo Ionio, si conclude la rassegna “Teatro e Legalità”

Dalila-Cozzolino

Questo post é stato letto 24210 volte!

Dalila-Cozzolino
Dalila-Cozzolino

Sabato 18 maggio ore 21,00  al Teatro Comunale di Cassano allo Ionio si conclude la  Rassegna TEATRO e LEGALITA’  promossa dalla Residenza Teatrale Orizzonti Paralleli gestita dalla Compagnia Teatrale Lalineasottile  con  lo spettacolo “L’ITALIA S’È DESTA .Un piccolo (falso) mistero italiano” della Compagnia Ragli con Dalila Cozzolino, testo e regia Rosario Mastrota.

Raccontare la ‘ndrangheta, ma in maniera leggera, ironica, e non per questo in maniera meno incisiva.
Protagonista del monologo è Dalila Cozzolino nel ruolo di Carletta, la scema del paese, che racconta la sua storia e il suo segreto. Assiste al rapimento da parte della ‘ndrangheta, in Calabria, del pullman della nazionale italiana di calcio, a due mesi dall’inizio dei mondiali. Subito lo scoop dilaga, esplode. Esercito, politica, sport e giornalisti all’assalto del nuovo fenomeno mediatico.

Tutti accecati dalla notizia “bomba” da regalare, non si accorgono di Carla, che sa dov’è nascosto il pullman bianco e la nazionale di calcio. Ma nessuno le crede. Il monologo che racconta è arcaicamente legato alla riflessione sociale che tutto ciò che è detto appartiene alla storia e quindi alla verità. Questa operazione gioca, invece, nel caso specifico, sul falso accaduto.

E’ un racconto metaforico-ironico di un’Italietta credulona. Nel monologo si racconta quanto sia cruda la piccola realtà intrisa quotidianamente di ‘ndrangheta e come la malavita sia arcaicamente consolidata e, apparentemente, inerme nella vita di un piccolo paese. Ne L’Italia s’è desta la questione ‘ndranghetista viene affrontata in maniera leggera, dalla lettura “innocente” di una povera ragazza che della semplicità fa la sua arma, innocua. Nessuna spettacolarizzazione, ma solo una derisione innocente, una “smitizzazione”, che determina un raccontare fatti violenti da un punto di vista ingenuo. Col sorriso innocente e senza neanche un proiettile si riesce a ferire chi, invece, fa della violenza la stabilità della sua organizzazione.

Questo post é stato letto 24210 volte!

Author: Cristina

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *