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Reggio Calabria — Dopo l’incontro con il vicario emerito di Sua Santità per lo Stato Pontificio, il cardinale Angelo Comastri, in cui si è ripercorsa la figura e l’eredità spirituale di Monsignor Paolo Giunta, il Cav. Franco Giunta, nipote dell’illustre prelato, ha incontrato a Reggio Calabria anche il cardinale Angelo Bagnasco. Due momenti distinti, un’unica intenzione: rinsaldare la memoria di un sacerdote che, a 35 anni dalla morte, continua a parlare alle coscienze del clero reggino e della comunità civile.
Figura luminosa del presbiterio reggino e già decano del collegio dei canonici dell’Arcidiocesi, Mons. Paolo Giunta viene ricordato per la lucidità del giudizio, la profondità della misericordia e la capacità di leggere i segni dei tempi. Come emerso negli incontri, la sua testimonianza non resta confinata all’epoca in cui visse: la sua parola, sobria e ferma, mantiene oggi una sorprendete attualità.
«Ha saputo guardare alla realtà con la profondità della Misericordia e la lucidità del sapere ascoltare e leggere i segni dei tempi, non con le lenti dell’epoca in cui visse, ma con le lenti dell’epoca attuale», è il ricordo condiviso.
Tra gli insegnamenti richiamati con particolare forza, spicca una riflessione formulata già nel 1945: la sopravvivenza della civiltà — affermava Mons. Giunta — dipende dall’accoglienza e dall’attuazione, nelle relazioni internazionali e nella vita nazionale, del principio cristiano della «fratellanza tra i popoli». Un’idea di democrazia profonda, inclusiva e lungimirante, che trova oggi nuova risonanza nel dibattito pubblico e nelle sfide globali.*Il pensiero del Fondatore e Presidente Cav. Dott. Lorenzo Festicini:
“La figura di Mons. Paolo Giunta, luminosa per lucidità e misericordia, continua a parlare al nostro tempo. La sua intuizione sulla fraternità tra i popoli e la sua passione educativa restano un’eredità viva per la Chiesa e per la città: memoria che diventa responsabilità.»
Tra le molte qualità ricordate, la formazione pedagogica occupa un posto centrale. Mons. Giunta fu convinto assertore che l’insegnamento della religione cattolica rappresenti «fondamento e coronamento di ogni disciplina», visione educativa che — come ricordato durante gli incontri — avrebbe trovato anni dopo un’eco nei programmi della scuola dell’infanzia dello Stato. Una prospettiva che legava il sapere alla crescita integrale della persona, coniugando ragione e fede in un’unità feconda.
La duplice visita del Cav. Franco Giunta ai cardinali Comastri e Bagnasco non è soltanto un omaggio familiare, ma un invito alla città e alla Chiesa locale a custodire una tradizione di pensiero e di azione che resta vitale. A 35 anni dalla scomparsa, la figura di Mons. Paolo Giunta continua a essere riferimento autorevole: nei suoi scritti e nelle sue parole, un patrimonio prezioso per leggere il presente e orientare il futuro nella direzione della fraternità, della giustizia e dell’educazione integrale.
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