Bernardo Russo: Ribadiamo il NO alla Centrale a Carbone di Saline Joniche

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Con il governo che ha messo in agenda la realizzazione di centrali a carbone, invece di puntare sull’energia rinnovabile, è giunto il momento che tutte le forze attive sul territorio ribadiscano il proprio “no” all’impianto carbonifero che la multinazionale svizzera Sei vorrebbe costruire in quel di Saline. Nonostante sia evidente che la volontà della popolazione sia contraria alla realizzazione di un sito industriale di questo tipo, si continua a cullare l’idea di una centrale a carbone. Alcuni mesi fa, rivestendo il ruolo di consigliere provinciale, avevo inviato una lettera ai 97 sindaci dei comuni della nostra provincia per chiedere il loro parere sulla eventuale realizzazione del sito carbonifero a Saline. La maggior parte dei sindaci ha risposto confermando la loro contrarietà a questa ipotesi.

Peraltro, è evidente la vocazione turistica di tutta l’Area Grecanica che vanta risorse paesaggistiche, ambientali, storiche, archeologiche e culturali di valore incommensurabile basti pensare che nel raggio di pochi chilometri dal sito in cui dovrebbe sorgere la centrale insistono ben cinque aree sic cioè siti di interesse comunitario. Anche le istituzioni locali, a tutti i livelli, si stanno impegnando a promuovere peculiarità e prodotti del territorio cercando di intercettare i vari fondi disponibili e puntando sui Pisl, sui Fas e sui Piani Turistici locali: iniziative che mirano a far crescere il territorio puntando su quelle che sono le risorse oggi disponibili.

Tuttavia, non si vuol significare che l’impegno della Sei su questa area va ripudiato. Ciò che si vuole dire è che bisogna puntare sulle energie rinnovabili specie se si pensa che la Calabria può vantare il Sole per quasi tutti i 365 giorni dell’anno e considerando che è una delle Regioni esportatrici di energia. Ci preoccupano le possibili ricadute negative sull’ambiente e sulla salute dei cittadini visto che il carbone, come risaputo e scientificamente provato, è altamente inquinante.

Ci suona peraltro strano, poi, il fatto che i comuni nel raggio di alcuni chilometri beneficeranno di alcune compensazioni qualora venisse realizzata la centrale. Ci viene da chiedere perché se la centrale, come dicono alcuni, non dovrebbe nuocere al territorio ed ai suoi abitanti, debbano essere concesse delle compensazioni ai comuni viciniori? Stride, anche, alle nostre orecchie il proliferare, negli ultimi mesi, di pseudocomitati che, di fatto, sostengono l’ipotesi della realizzazione dell’impianto carbonifero di Saline.

Preoccupano, poi, le conseguenze che potrebbero esserci su uno dei prodotti simbolo del nostro comprensorio: quel bergamotto che, oggi, viene impiegato in numerose circostanze e che si sta affermando sempre più sul mercato internazionale per le sue caratteristiche uniche ed eccezionali; un prodotto di “nicchia” che potrebbe davvero diventare volano di sviluppo per tutta l’Area se adeguatamente valorizzato.

Pertanto, non credo che il gioco valga la candela: una manciata di posti di lavoro non valgono mille punti interrogativi sul futuro della nostra terra e dei nostri figli.

San Lorenzo 26.10.2011 Il Consigliere Comunale

Bernardo Russo

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Author: ntacalabria

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