Alla Scoperta della ricca Diversità dell’Aspromonte

Parco Nazionale Aspromonte

Questo post é stato letto 12360 volte!

Il Parco Nazionale dell’Aspromonte è entusiasta di condividere i risultati preliminari del progetto intitolato “Valutazione e Raccolta dei Dati sulla Presenza e Diversità degli Impollinatori“, conforme alle direttive del rapporto IPBES e agli elevati standard del Network Nazionale della Biodiversità.

Questo progetto è stato finanziato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ed è coordinato a livello nazionale dall’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale). L’obiettivo principale è la creazione di una checklist completa che identifichi tutti gli impollinatori presenti nel territorio del Parco Nazionale dell’Aspromonte. Questa iniziativa, giunta al secondo anno di studio, è stata condotta in collaborazione con Orlando Campolo, ricercatore presso il Dipartimento di Agraria dell’Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria, e Luca Pelle, Responsabile dei Progetti Biodiversità del Parco Nazionale dell’Aspromonte. Grazie a questa collaborazione, sono stati ottenuti dati interessanti sulla diversità degli impollinatori, sulle loro attività e sui potenziali rischi legati alla loro scomparsa dall’area.

È importante sottolineare che questi insetti, tra cui farfalle, lepidotteri notturni e apoidei, sono fondamentali per la sopravvivenza degli ecosistemi in cui operano. La loro attività è essenziale per la riproduzione e la conservazione di molte specie di piante, tra cui frutta e ortaggi. Questa interazione tra diverse specie è un fenomeno diffuso in tutto il mondo, e il suo equilibrio è cruciale per la sopravvivenza degli habitat.

Nel contesto del Parco Nazionale dell’Aspromonte, è stato osservato che le attività umane, come l’agricoltura, il pascolo e gli incendi, possono destabilizzare questo delicato equilibrio, con conseguenze negative per molte altre specie, in particolare le piante, mettendo a rischio gli habitat circostanti.

Gli studi hanno rivelato notevoli differenze tra le aree con alta attività umana e quelle senza. Nelle seconde, gli equilibri dell’ecosistema sono rimasti sostanzialmente invariati, consentendo agli impollinatori e alle piante di continuare la loro preziosa collaborazione. Questo ci offre preziose informazioni per sviluppare strategie di conservazione e mitigare gli impatti negativi delle attività umane.

Il Direttore del Parco, Giuseppe Putortì, ha sottolineato che: “I primi risultati di questo progetto di monitoraggio rappresentano un passo importante nel nostro impegno a lungo termine per la gestione sostenibile del Parco Nazionale dell’Aspromonte. Questo progetto non segna la fine ma è il punto di partenza. Continueremo a esplorare la biodiversità e i suoi impollinatori nei prossimi anni.”

È evidente che questi studi forniscono una solida base per future iniziative volte a preservare le aree protette del Parco. Il Parco Nazionale dell’Aspromonte è determinato a proseguire nel suo impegno instancabile per proteggere la biodiversità di queste terre, un vero tesoro per tutti. Invitiamo tutti a collaborare per proteggere la bellezza naturale dell’Aspromonte e garantire un futuro sostenibile per le generazioni future.

Questo post é stato letto 12360 volte!

Author: redazione.news