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Rilanciare il diritto alla salute non significa soltanto ribadire un principio costituzionale, ma costruire una sanità più giusta, più vicina alle persone, capace di garantire servizi, dignità e cure per tutti. È stato questo il filo conduttore della manifestazione per il diritto alla salute, svoltasi questa mattina davanti all’ingresso principale dell’Ospedale Tiberio Evoli.
All’incontro hanno partecipato i sindaci dell’Area Grecanica, il sindaco metropolitano Giuseppe Falcomatà, diversi professionisti della sanità, il giornalista Giuseppe Toscano della Gazzetta del Sud in qualità di moderatore, il vicario zonale don Giuseppe Manti, rappresentanti istituzionali e una piccola delegazione di studenti.
Tuttavia, a fronte della rilevanza del tema, la partecipazione dei cittadini e in particolare si è notata l’assenza delle nuove generazioni, che di fronte ad una tematica così importante e forte, sarebbero dovuti essere copiosi ed attivi.
Un dato che invita alla riflessione: la sanità pubblica, i servizi e il diritto alle cure sono questioni che riguardano tutti, ma sembrano toccare sempre meno la sensibilità dei giovani, distratti forse da altre priorità o disillusi da un sistema che spesso non ascolta.
Nel suo intervento, il sindaco Tito Nastasi ha richiamato la necessità di ridare centralità a Melito di Porto Salvo nel contesto della Città Metropolitana:
“Non possiamo accettare che i nostri cittadini debbano affrontare viaggi, attese infinite o disagi per ricevere ciò che è un diritto e non un privilegio.”
E ancora:
“Questa manifestazione non è solo protesta, è proposta. Un momento di confronto per ascoltare le voci del territorio e chiedere con forza una sanità più efficiente e più umana.”
Un messaggio chiaro, che richiama la responsabilità di tutti: istituzioni, operatori sanitari, cittadini e, soprattutto, giovani generazioni, chiamate a non restare spettatrici ma a farsi protagoniste del cambiamento.
Difendere la salute, come ha ricordato più volte il sindaco, significa difendere il futuro della comunità. Un futuro che deve necessariamente passare anche dal coinvolgimento di chi quel futuro lo rappresenta: i giovani.
Un ringraziamento speciale è andato al giornalista Vincenzo Vinci, promotore dell’iniziativa, per aver acceso nuovamente i riflettori su una questione tanto importante quanto attuale.
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