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A cura di Clarissa Criseo, Orsola Modaffari, Giorgiana Petrache, Evelina Tuscano, Maria Vera Ricci. Volontarie del Servizio Civile Universale presso la Pro Loco Bova Marina ETS secondo i Progetti ”Archeologia Industriale e Tradizioni artigianali in Calabria, Sicilia e Sardegna” e ”RiGenerazione di Comunità”.
Profumo di pane caldo cotto nel forno a legna inondava tutto il rione in cui è sita la comunità alloggio Casa Sebastiano Pezzimenti in Palizzi.
Lo scorso 2 agosto, infatti, la comunità si è preparata per accogliere un ospite molto gradito e atteso, la signora Barbara Froio, autrice di ricette, ricordi e tradizioni di Calabria. La Froio, infatti, vanta la pubblicazione di una trilogia di libri di ricette: Gulìe di Calabria, Il maiale e Il pane, in cui riporta non solo le ricette dei tanti modi di fare i dolci, il maiale ed il pane, ma racconta le diverse tradizioni e storie legate alle varie pietanze, frutto di un certosino lavoro di ricerca.
Della trilogia, Barbara Froio ha scelto di presentare a Palizzi, in provincia di Reggio Calabria, il libro sul pane, coinvolgendo in modo attivo, in particolar modo alcune delle donne anziane ospiti di Casa Sebastiano Pezzimenti, le quali con maestria intramontabile, come se fosse per loro un gesto ancora quotidiano, hanno intrattenuto i presenti mostrandogli l’arte antica della lavorazione del pane. La stessa passione, lo stesso sentimento quasi devoto verso una sorta di rituale che si stava compiendo, come se quelle loro braccia stanche fossero tornate robuste e forti, pronte ancora ad impastare pane per intere famiglie.
Sorprendente la cura dei dettagli previsti per l’allestimento scenografico che ci ha riportato indietro nel tempo nella quotidianità casalinga della vita agropastorale dei borghi, in cui il pane era sacro e altrettanto sacra lo era la sua lavorazione. Tutto profumava di passato, in un contesto antico che accoglieva in modo impeccabile l’attualità del modus vivendi di oggi.
Alla cura del fuoco il signor Umberto, che si premurava a mantenerlo vivo per la successiva dimostrazione della cottura del pane. Anche questo un rituale importante che, insieme alla lavorazione del pane, è stata prova di quanto gli uomini antichi avessero pazienza e dedizione nel vivere la loro vita quotidiana. Una pazienza che gli permetteva di essere attenti alle necessità della famiglia, spesso molto numerosa, eppure c’era tempo per tutti e per tutto. Un tempo in cui la vita era vissuta con il ritmo lento del rispetto, della cura, della presenza. Il pane, quindi, emblema di pazienza e amore, come anche la lavorazione della terra o il ricamo lavorato da mani esperte.
Importante la condivisione dei ricordi e le testimonianze degli ospiti della lavorazione del pane, un racconto semplice e coinvolgente che ha trasmesso valori e suscitato emozioni in armonia con tutto il contesto ospitante.
Si vogliono ringraziare per l’accoglienza e l’ospitalità il Presidente ed il Responsabile di Casa Sebastiano Pezzimenti, nella persona di Domenico Nasone e Sebastiano Saccà ed a tutti gli operatori che hanno lavorato all’allestimento scenografico, creando un incantevole angolo a rievocazione delle antiche cucine delle nonne, di cui l’odore buono del pane caldo riporta alla memoria il loro profumo d’amore. Si ringrazia anche Domenico Principato per aver svolto come sempre il ruolo di moderatore e divulgatore del sapere.
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Si è concluso con la degustazione del pane caldo l’ importante evento culturale organizzato dall’Ass. socio-culturale Thétis APS in collaborazione con l’Ass. culturale Poliscin, cui Presidente Emanuele Maisano.
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