Sport e solidarietà, il CSI scende in campo

foto partita ussm reggio calabria

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foto partita ussm reggio calabria
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L’impegno del Centro Sportivo Italiano per la promozione dello sport per tutti  affonda le sue origini molto tempo or sono soprattutto a favore dei ragazzi diversamente abili per i quali si organizzarono i primi progetti “speciali”. Due sono i progetti sportivi volti all’integrazione dei soggetti svantaggiati organizzati dal comitato Csi di Reggio Calabria  nell’ambito del progetto “Diamo un calcio all’Indifferenza”.

Nello specifico significative sono le collaborazioni con l’Ufficio Servizio Sociale dei Minori  di Reggio Calabria e con  la Federazione Italiana Spot Sordi. Il progetto con la federazione sport sordi prevede la collaborazione tecnica alla realizzazione del campionato Italiano di calcio a 5 maschile sport Sordi. In queste settimane, infatti, la società reggina della GS ENS Reggio Calabria è impegnata nel campionato nazionale e nella coppa Italia di categoria dove è fattiva la presenza del gruppo arbitri Csi impegnata a dirigere tutte le gare in programma.

Dopo la splendida esperienza del campo residenziale promosso dall’Ussm di Reggio Calabria, il Csi reggino ha sposato il progetto “Insieme per Archi” promosso dal direttore dell’ufficio Giuseppina Garreffa e dal responsabile Stefano Fazzello. In queste settimane, presso il campetto della parrocchia di Archi Carmine, i ragazzi delle varie comunità minorili sono stati protagonisti di un torneo di calcio a 5 dove è grande l’entusiasmo di ragazzi e gli educatori.

C’é grande attesa per la festa finale in programma domenica 18 dicembre dalle 9.00 alle 18.00. Il filo rosso che lega questi  progetti sportivi e l’accoglienza attraverso lo sport. Se educare vuol dire trasmettere, comunicare e testimoniare, in modo credibile ed efficace, ragioni per vivere in maniera significativa, la prima dimensione umana di un cammino educativo è quella di aiutare a sviluppare la dimensione dell’accoglienza, dell’ascolto di sé e dell’altro.

L’accoglienza sta alla base per avviare le relazioni di reciprocità, fondamentali per l’esperienza sportiva ma anche per ogni convivenza civile. In un tempo dominato dalla cultura consumista ed individualista in cui ha valore solo il tornaconto personale, il concetto dell’accoglienza sta perdendo il suo significato originario. Significative le parole del Presidente Provinciale Csi  Paolo Cicciù che ha sottolineato come <per molti, il modello dell’accogliere viene associato allo stile dei centri commerciali dove tutto viene ridotto ad utente e cliente.

Questo concetto, tipicamente commerciale, sta caratterizzando sempre di più anche il mondo dello sport. L’anelito di ogni giovane è la ricerca della felicità, è la ricerca di un benessere interiore. È in questo anelito che si trova la radice della valenza educativa dello sport.  Educare con lo sport non è né facile, né scontato. Richiede pazienza e sacrificio.  – continua Cicciù – E’ faticoso costruire e offrire un modello di attività che faccia dello sport una cosa seria tra le cose serie della vita, uno sport capace di accogliere i volti delle persone: i bravi e i meno bravi, abili e disabili, i cosiddetti campioni e le “scamorze”.

In questa luce, lo sport diventa il “luogo di incontro” tra i bisogni del ragazzo e l’intenzionalità educativa dell’adulto. E’ il luogo che genera relazioni educative ed esperienze di vita>.

In questo percorso, importante è il ruolo ricoperto dagli educatori, capaci di generare passione. È soltanto agli educatori sportivi che si può chiedere di mettersi al servizio di un diverso progetto sportivo, di essere ben di più che i maestri di un gesto tecnico o gli allenatori di una capacità fisica.

Cinque le azioni fondamentali che stanno alla base di questa “partita”: accogliere, orientare, allenare, accompagnare e dare speranza .E sue questi principi che si basa il Csi che vuole intervenire all’interno di un modello educativo che vuole mettere a disposizione, attraverso un’azione culturale e formativa, a tutto l’associazionismo sportivo e in modo particolare a quello di ispirazione cristiana. Si tratta di itinerari di  ricerca e di approfondimento che potranno essere utili agli educatori, ai dirigenti sportivi, alle agenzie educative nel loro cammino personale di impegno educativo.

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Author: Maria Cristina Condello

Maria Cristina Condello ha conseguito la laurea Magistrale in "Informazione, Editoria e Giornalismo" presso L'Università degli Studi Roma Tre. Nel 2015 ha conseguito il Master di Secondo Livello in "Sviluppo Applicazioni Web, Mobile e Social Media". Dal 2016 è Direttore Responsabile della testata giornalistica ntacalabria.it

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