Coppa Italia, Milan- Reggina 3-0

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Una bella Reggina, esce dalla competizione nazionale, a testa alta, nella scala del calcio, riuscendo per buona parte della partita a tenere testa al più blasonato Milan, che “gela” le speranze di passare il turno, sotto una nevicata persistente.

Contro l’importante avversario comunque il mister Dionigi conferma la regola delle seconde linee, schierando quindi giocatori dal poco minutaggio, come D’Alessandro, Rizzo, Castiglia e Bombagi che parte da centrocampista per poi spostarsi nella posizione di trequartista, in fase di possesso palla, per supportare Campagnacci e Fischnaller.

Anche il Milan ne approfitta dando l’occasione ai poco utilizzati in campionato come Flamini, Strasser, sostituito poi dal lungodegente Muntari, lasciando come osservatore in panchina El Shaarawy. Nei primi 45 minuti, il Milan appare compassato e poco reattivo, non riuscendo a valicare il muro insormontabile costruito dagli amaranto, ben disposti in campo, con un portiere insuperabile quale Facchin. E proprio il portiere reggino si distingue egregiamente neutralizzando tutti gli attacchi rossoneri, risultando decisivo, se non il migliore in campo, e grazie a lui il risultato non raggiunge connotati più ampi.

La Reggina lascia ben sperare, tanto che va addirittura in vantaggio con Bergamelli su punizione calciata da Bombagi, ma la gioia dura poco perché l’assistente sbandiera il fuorigioco, seppur impercettibile. Una Reggina attentissima in difesa, mal supportata dal centrocampo, che molto spesso sbaglia appoggi anche facili, e un attacco male assortito dove il pur generoso Campagnacci non trova assistenza nell’emblematico Fischanller, falloso, in ritardo sull’avversario di turno e che spreca l’unica occasione buttando la palla alle ortiche. Dopo l’intervallo i rossoneri, sottoposti sicuramente alla strigliata del tecnico Allegri, entrano in campo con una marcia in più, e concretizzano con un colpo di testa del difensore Yepes, su cui nulla può il pur strepitoso Facchin.

Per la Reggina si fa più dura perché Dionigi è costretto a sostituire l’esausto Campagnacci con Barillà ed ecco che poco dopo arriva il doppio vantaggio del Milan, prima con Niang che realizza il suo primo gol italiano e poi Pazzini, su posizione di netto fuorigioco, che lo stesso guardalinee non evidenzia come nel caso di Bergamelli.

La gara è ormai compromessa e il tecnico reggino sostituisce l’unico attaccante rimasto, l’evanescente Fischnaller, con Hetemaj che si piazza davanti la difesa, con in avanti il solo Bombagi supportato da Barillà. Nonostante tutto, la reggina non si perde d’animo, ma il gol della bandiera, che meriterebbe, non arriva. Forse avrebbe fatto comodo l’inserimento di uno tra Ceravolo, Comi, Sarno oViola, lasciati inspiegabilmente a casa dal tecnico amaranto, ma il campionato è sicuramente più importante.

Il buon gioco e la buona determinazione dimostrati, soprattutto nel primo tempo, anche se sfociati in una sconfitta, possono essere un buon viatico per il prosieguo del campionato, visto che è già alle porte l’incontro casalingo con il Cittadella che si terrà lunedì sera.

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Author: Cristina

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