Conclusa la due giorni “Sport e Legalità”

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Si è conclusa oggi, con il convegno nell’auditorium “Nicola Calipari” presso la sede del Consiglio regionale della Calabria, la due giorni su Sport e Legalità, manifestazione voluta dal Comitato provinciale Fipav, organizzata in collaborazione con l’Ufficio Scolastico regionale –Ambito territoriale di Reggio Calabria e il Liceo Scientifico “Alessandro Volta” di Reggio Calabria.

Dopo i saluti di Domenico Panuccio, presidente del Comitato provinciale Fipav di Reggio Cal., di Angela Maria Palazzolo, dirigente scolastico del Liceo “Alessandro Volta”, e di Luciano Cecchi, Consigliere federale Fipav,  è toccato al Procuratore della Repubblica di Palmi, Ottavio Sferlazza, puntare subito al cuore e alla testa dei quasi settecento studenti presenti.

“Sono molto contento di essere qui – ha esordito il Procuratore – partecipo ben volentieri a queste manifestazioni, è la mia militanza in difesa dell’etica a scuola. Si è spesso trascurato il valore e l’importanza del connubio scuola-sport. La scuola è un laboratorio culturale per interiorizzare alcuni valori che consentono di battere le mafie, è fondamentale rimanere liberi e non ci può essere libertà senza legalità e democrazia. In questo percorso – ha poi concluso dopo essersi soffermato a lungo sul concetto di legalità –  lo sport può essere significativo, il dovere morale di rispettare le regole e di accettare l’altro, sono aspetti fondamentali”.

Attilio Tucci – presidente dell’Osservatorio sulla ndragheta – ha invece sottolineato l’importanza dello sport quale mezzo di comunicazione per un messaggio che, necessariamente, è universale. “Il rispetto delle regole – ha dichiarato Tucci – e l’esclusione del concetto di prepotenza stanno alla base di ogni progetto di sviluppo, di crescita, di libertà”. Dopo aver ricordato l’impegno dell’Osservatorio, volto a  realizzare un’attività di ricerca, analisi, documentazione e formazione sul fenomeno della ndrangheta in Calabria, in Italia e all’estero, ha concluso il suo intervento affermando che “non si devono solo ripudiare le organizzazioni criminali, ma serve lottare per vincere contro di loro”.

A Mauro Berruto, applauditissimo commissario tecnico della Nazionale italiana di pallavolo maschile, il compito di chiudere i lavori del convegno.

“Le organizzazione criminali – ha esordito il CT rivolgendosi direttamente ai ragazzi – si sono date delle regole per rubare i vostri sogni, appropriarsi del vostro territorio. Loro, in maniera quasi maniacale, rispettano queste regole perché sanno che solo così possono essere influenti. Sarebbe sufficiente che ognuno di noi rispettasse le regole, quelle sane, quelle vere, quelle che disciplinano il nostro vivere civile per battere la criminalità. In questo lo sport, la pallavolo in particolare, offre degli esempi molto significativi. Basti pensare al concetto di squadra, al divieto di trattenere la palla e l’obbligo di doverla passare necessariamente, condividendo con tutti la fatica e la gioia di un punto, di una vittoria. Nello sport – ha poi concluso mister Berruto – così come nella vita di ogni giorno, non è importante non commettere errori, quanto saper imparare da quelli commessi da noi e dagli altri”.

Presenti al convegno anche Mario Barbiero, tecnico della Nazionale Under 19 maschile, argento ai Campionati Europei in Turchia, e Michele Totire, tecnico della Nazionale Juniores maschile. Alla dibattito hanno partecipato anche l’assessore comunale di Reggio Calabria, Antonino Zimbalatti, il delegato Coni Reggio Calabria, Antonio Laganà, la responsabile del Centro di qualificazione Fipav Rc, Annalisa Parra.

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Author: Francesco

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