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Un’ampia metanalisi rivela dati allarmanti. Dopo influenza o Covid, il rischio di infarto e ictus aumenta drasticamente. Ecco perché e come proteggersi.
Il pericolo nascosto dietro l’influenza
Superare l’influenza non significa essere fuori pericolo. Una recente metanalisi internazionale dimostra che le infezioni virali respiratorie aumentano significativamente il rischio cardiovascolare nelle settimane successive.
I numeri parlano chiaro. Dopo l’influenza stagionale, il rischio di infarto o ictus cresce di 4 volte nel mese successivo. Per il Covid-19, il pericolo rimane elevato per 14 settimane, con conseguenze che possono durare fino a un anno.
Perché il cuore è in pericolo
Durante un’infezione virale, il sistema immunitario scatena una forte risposta infiammatoria. Questo processo ha effetti diretti sul sistema cardiovascolare:
- Il sangue diventa più denso e tende a formare coaguli
- I vasi sanguigni subiscono irritazioni e danni
- Il cuore lavora sotto stress per mantenere l’ossigenazione
- Le placche aterosclerotiche possono riattivarsi
Di conseguenza, anche settimane dopo la guarigione, cuore e arterie rimangono vulnerabili.
Chi rischia di più
Alcune categorie risultano particolarmente esposte:
- Over 60
- Persone con ipertensione, diabete o colesterolo alto
- Fumatori
- Chi ha già avuto eventi cardiovascolari
- Pazienti obesi o con malattie autoimmuni
Per queste persone, ogni infezione rappresenta uno stress aggiuntivo per il cuore.
I sintomi da non ignorare
Dopo un’infezione respiratoria, bisogna prestare attenzione a segnali specifici:
- Dolore al petto persistente
- Affanno improvviso
- Difficoltà a parlare o muovere un lato del corpo
- Mal di testa fortissimo e improvviso
In questi casi, è fondamentale chiamare immediatamente il 118.
Come proteggersi efficacemente
La prevenzione resta l’arma più potente. Gli esperti raccomandano:
Vaccinarsi contro influenza, Covid e herpes zoster (se indicato). I vaccini riducono non solo il rischio di infezione, ma anche le complicanze cardiovascolari.
Riprendere gradualmente l’attività fisica. Dopo una malattia virale, servono almeno 1-2 settimane prima di tornare a sforzi intensi.
Monitorare pressione, glicemia e colesterolo, soprattutto se si rientra nelle categorie a rischio.
La lezione da ricordare
Guarire dall’influenza non significa che tutto sia tornato normale. L’infiammazione persiste e può mettere sotto stress cuore e cervello.
La buona notizia? Con vaccinazioni, controlli regolari e attenzione ai sintomi, è possibile ridurre drasticamente il rischio cardiovascolare post-virale.
Prevenire oggi significa proteggere il cuore domani.
Per approfondimenti, consultare sempre il proprio medico di famiglia o uno specialista cardiologo.
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