Saline Joniche (RC), il Comitato “Futuro sicuro”: basta con le polemiche inutili”

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centrale a carbone
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Basta con le chiacchiere, i pettegolezzi e le invidie da cortile. Chi dice NO, chi dice SI’, chi manda comunicati e chi li scrive, chi ha contribuito per le spese per i Comitati per il No oppure per il Sì.

Negli ultimi giorni stiamo assistendo ad un inutile e vergognoso gioco a gettare   spazzatura l’uno sull’altro, tralasciando di parlare di quello che dovrebbe essere il solo tema sul quale sarebbe magari molto più utile e produttivo confrontarsi, ragionarci sopra, discutere e poi magari essere favorevoli o contrari, ma a ragion veduta: la fattibilità e le reali ricadute, sia in positivo che in negativo che la costruzione della Centrale a Carbone  potrebbe portare sul territorio.

Il Comitato “FuturoSicuro”, è sorto da un mese circa e non ha partecipato alla tanto discussa manifestazione che si è svolta a Coira e meno male, meglio così. Almeno su questo non  possono esistere dubbi.

Noi siamo favorevoli alla costruzione della Centrale a Saline Joniche. Lo siamo non perché ci è stato imposto, né per favorire qualcuno o qualcosa. Ci stiamo interessando al problema da almeno un anno, con una serie di incontri dibattiti e discussioni e dopo aver preso informazioni su tutti gli aspetti e le problematiche connesse alla realizzazione dell’opera industriale, ci siamo convinti che valutando complessivamente i vantaggi e gli svantaggi le cifre sono assolutamente favorevoli alla realizzazione della Centrale. Si pensi che, per quanto riguarda la valutazione riguardo la salute dell’uomo e la salubrità dell’ambiente , il Progetto ha superato a pieni voti l’esame da parte degli esperti del Ministero della Salute e dell’Ambiente, i quali hanno certificato senza alcun dubbio che gli accorgimenti atti a salvaguardare la salute dell’uomo e dell’ambiente sono di assoluto valore e validità che non vi sono quindi motivi di sorta per la sua realizzazione .

Tutti i limiti previsti dalle normative ambientali,  che in Italia sono tra le più severe al mondo, sono stati ampiamente rispettati. Per avere prova di ciò basterebbe andare a visionare la corposa documentazione che da tempo giace presso tutti gli uffici delle Istituzioni competenti, a cominciare dai Comuni, dalla Provincia alla Regione fino ai Ministeri a Roma. Quindi, nulla di misterioso o nascosto.

E poi, in Italia di Centrali a carbone in funzione ve ne sono ben 12.

Basta andare su Google o Wikipedia e le risposte sono pronte. E come mai di queste Centrali a carbone non se ne parla e non vengono attaccate da Fronti del No e compagnia bella. Eppure molte sono  già abbastanza vetuste, molte con i carbonili a cielo aperto         ( vedi  a  Vado Ligure–Tirreno Power recentemente visitata dal sottoscritto, per esempio ), mentre solo qualcuna, come Civitavecchia ( Enel ) ha adottato il nuovo sistema delle nuovissime generazioni del USC a polverino, che riducono al minimo i livelli di emissioni  nocive, e comunque talmente bassi che rientrano ben al di sotto della metà dei limiti di Legge. Eppure, nonostante la Centrale prevista dalla SEI sia al di sopra di tutte queste Centrali già esistenti e tranquillamente funzionanti in Italia ( tra l’altro una e posta in centro Città a Genova…vicino l’Acquario..!!!), nonostante sia stata giudicata  una delle dieci eccellenze tecnologiche mondiali del settore all’ultima edizione di Stazione Futura di Torino, qui da noi in Calabria, continuiamo a farci la guerra, tra i Sì e i No..!!!

In una terra dove vi è la più alta percentuale di disoccupazione d’Italia,( se non d’Europa…), con la crisi economica mondiale che c’è in atto, dove la gente non sa più a che santo votarsi per tirare fino a fine mese, riteniamo che sarebbe da pazzi non valutare un opera così importante nei numeri, che dice di  portare oltre 1.000 posti di lavoro per almeno 5 anni di costruzione previsti, oppure oltre 450 posti di lavoro con la fabbrica a regime, oltre ad un enorme indotto indiretto che automaticamente si svilupperà intorno ad un Progetto che investe sul nostro territorio una cifra di quasi un miliardo e mezzo di euro!!! E non di soldi nostri, ovvero pubblici o dello Stato Italiano, ma di una Società con capitali privati Svizzeri.

Si, ovvero da quella terra che per eccellenza da sempre è stata da tutti considerata sotto l’aspetto economico un modello da seguire, un esempio mondiale  di come gestire ed investire i capitali. Ed ora, proprio nel momento in cui, un’ azienda svizzera si è accorta che esiste nel mondo anche una parte che si chiama Saline Joniche, dove è possibile portare avanti una riqualificazione di un’area distrutta ed abbandonata da decenni,  anziché dialogare e pianificare un percorso condiviso, anche critico, ma costruttivo e teso a verificare con obiettività la reale fattibilità e le reali ricadute che potrebbero arrivare su tutta la fascia jonica interessata, da Reggio Calabria fino a giù in tutto il versante sud della Provincia, gli interessati ( tutti noi ) ci facciamo la guerra tra poveri, senza capire che forse stiamo perdendo l’ennesimo treno che sta passando, presi come siamo a polemizzare e litigare ancora una volta.

E allora tutti insieme, Istituzioni, Politici,  Enti, Comitati e popolazione :  Meditiamo,  Meditiamo….!!!

Paolo Campolo,  Comitato Pro-Centrale  “FuturoSicuro”

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Author: Maria Cristina Condello

Maria Cristina Condello ha conseguito la laurea Magistrale in "Informazione, Editoria e Giornalismo" presso L'Università degli Studi Roma Tre. Nel 2015 ha conseguito il Master di Secondo Livello in "Sviluppo Applicazioni Web, Mobile e Social Media". Dal 2016 è Direttore Responsabile della testata giornalistica ntacalabria.it

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