Reggio Calabria si trasferisca per oggettive difficoltà di collegamento ferroviario e aereo

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E’ con rammarico che apprendiamo che l’Agenzia Nazionale per l’Amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata ha proposto di spostare la propria sede principale da Reggio Calabria a Roma o, al massimo, a Palermo.

Il rammarico poi diventa amarezza quando scopriamo che la motivazione addotta è per << oggettive difficoltà di collegamento ferroviario e aereo>>, come riportato a pagina 22 della 2° Relazione sull’attività svolta dalla stessa Agenzia.

La scelta di Reggio Calabria rimane un intoccabile segno di autorevole presenza dello Stato che nel procedimento di sequestro, confisca ed assegnazione dei beni confiscati alle mafie dimostra in modo tangibile che la “mala economia”, l’illegalità non paga.

Questa terra di periferia non può diventare periferica, marginale, anche perché priva di adeguati collegamenti ferroviari ed aerei.

E’ facile “scappare”, ricercare soluzioni più facili, comode. Ma i problemi di questa terra, di queste genti da chi devono essere affrontati?

Certamente dallo Stato, dalle sue istituzioni e dai suoi rappresentanti che devono adoperarsi  per migliorare la qualità della vita.

Ciascuno di noi sicuramente si unisce agli sforzi dello Stato tesi a valorizzare il ruolo della legalità e, per rimanere in argomento, l’esigenza di migliorare le condizioni di vita delle persone e l’accessibilità del territorio, partendo dal consentire la mobilità.

Reggio Calabria, la città metropolitana, ancora una volta dovrà “combattere” e non per conquistare o acquisire diritti o risarcimenti, ma, ancora una volta, per difendere il diritto-dovere di essere una città “normale” che lotta quotidianamente per sollevarsi e dove le  << oggettive difficoltà di collegamento ferroviario e aereo>> non possano sostenere e supportare volontà e motivazioni ( forse) altre.

Dunque, ad esempio, qualsiasi forma di promozione turistica della città, anche fondata sulla prossima riaperura della casa dei Bronzi ( Museo nazionale), è ridotta dall’affermazione scritta che Reggio ha << oggettive difficoltà di collegamento ferroviario e aereo>>.

Rappresentati dello Stato, signori  dell’Agenzia Nazionale per l’Amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità, Vi esortiamo a rimanere, a rivedere la proposizione di abbandonare Reggio, a rilanciare il ruolo della città e, per essa, della legalità.

In caso contrario, potrebbe essere promulgata una legge che trasferisca la neo città Metropolitana in altro luogo: nel quale il diritto costituzionale alla mobilità ( per non andare oltre) sia effettivamente garantito.

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Author: Cristina

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