Mare, sole e spiaggia: la fascia jonica tra le mete preferite dai turisti

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di Francesco Iriti (Pubblicato su Calabria Ora)

Spiagge di sabbia fine miste a pietre chiare, distese interminabili di litorale dove l’erosione delle coste nel tempo ha lasciato il segno non riuscendo però ad intaccare la bellezza della natura, acque limpide dove specchiarsi.

E’ questo lo scenario, quasi incontaminato, che si apre agli occhi del visitatore e dei cittadini che decidono di trascorrere il periodo estivo lungo la fascia jonica. Il tratto maggiormente scelto dai bagnanti nell’area grecanica è quello che da Melito Porto Salvo si protende verso Palizzi per proseguire imperterrito senza rischiare di perdersi nelle acque del mare intriso di storia e di misteri che affondano le loro radici nella notte dei tempi.

Molti i reperti che giacciono incagliati tra le sabbie al largo della spiaggia e che di tanto in tanto affiorano per portare alla luce un passato mai domo. Un esempio è rappresentato dalla nave piroscafo a vapore Torino, affondato dai Borboni a Rumbolo, a Melito Porto Salvo, durante lo sbarco di Garibaldi e delle camicie rosse, si registrarono in totale due (1860 e 1862), che da circa 150 anni giace di fronte alla stele ed al museo garibaldino.

Inoltre, sempre a Melito Porto Salvo, nel 2011 è stato rinvenuto un cannone ancora più “vecchio” mentre a Saline Joniche giace il relitto della Laura C. In questo litorale, dopo pochi metri dalla riva ci si trova a scorgere dall’alto un’incommensurabile presenza di flora e fauna ittaica. Non è un caso se da queste parti è molto sviluppato lo sport subacqueo praticato anche da molti appassionati che, muniti di maschera e pinne, non perdono occasione di ammirare ciò che la natura offre loro. Basta ricordare che queste spiagge vengono scelte dalla tartarughe “Caretta Caretta” per nidificare.

Senza dimenticare anche Saline Joniche, Lazzaro, Bocale anche se qui il tratto di spiaggia è esiguo rispetto alle rocce che la fanno da padrona. Può essere considerata un’ampia insenatura racchiusa a nord, in direzione Reggio Calabria, da Capo D’Armi, ed a sud, direzione Taranto, da Capo Spartivento.

Una delle pecche importanti, che non ha ancora permesso a questa zona di diventare una meta turistica a tutti gli effetti, ma solo una scelta da “morgi e fuggi”, soprattutto nel week end, è la mancanza di una e vera proposta estiva. Infatti, l’offerta è consegnata a lidi privati, qualche campeggio e pochi villaggi turistici. Mancano degli alberghi e una vera campagna informativa promozionale di queste zone con l’ospitalità che in molti casi è limitata ad abitazioni private con prezzi che non hanno nulla di competitivo rispetto alle mete dei paesi europei e delle stesse località vip come Rimini e Riccione. C’è da specificare che esistono delle realtà consolidate anche se si tratta di casi isolati che non permettono, tranne per eventi organizzati ad hoc all’interno delle strutture, di attirare soprattutto i giovani, alla ricerca del puro divertimento.

Ed intanto nell’area dell’ex Liquichimica di Saline Joniche, nel comune di Montebello Jonico, a due passi da un’area Sic, potrebbe essere creata una centrale a carbone seguendo un progetto della società svizzera Sei. Una scelta che sta sollevando tutta la Calabria sia del mondo politico, con il governatore Scopelliti che ha ribadito la contrarietà della Regione, che del mondo associazionistico e dei semplici cittadini. Un botta e risposta serrato che, dopo la concessione del Via (Valutazione di Impatto Ambientale) da parte del Ministero, si è fatto molto serrato tra chi è contrario al progetto, “ritenuto dannoso per la salute e per l’ambiente”, e chi invece lo sostiene, perché “non fa male e porterà posti di lavoro”.

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Author: Cristina

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