Locri (Rc), il sindaco Calabrese risponde a Princi

giovanni calabrese

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Riceviamo e pubblichiamo da  Giovanni Calabrese – Sindaco della Città di Locri, Raffaele Sainato – Vicesindaco ed Assessore al Personale

“Ancora una volta si deve rilevare che il presunto sindacalista Princi, soggetto fino ad oggi sconosciuto nel variegato mondo sindacale, si sofferma su problematiche di cui non ha alcuna contezza.

 Mentre da un lato sostiene che solo a Locri esiste “un’isola infelice per i precari” – ignorando volutamente che Locri è l’unico Comune della Calabria ad aver dato sicurezza e stabilità ai due terzi dei precari assegnati, riconoscendo loro lo status di dipendente pubblico con contratto a tempo indeterminato -, nel lasciarsi andare a considerazione fuori luogo, basate su una “arlecchina” interpretazione delle norme, smentisce se stesso ammettendo che, oltre alla situazione del Comune di Locri, ci sono altri Comuni con simili difficoltà, con il coinvolgimento di ben 800 precari che non hanno avuto la “contrattualizzazione” a seguito delle disposizioni ministeriali e regionali.

 Princi continua a non capire, nonostante in più sedi e occasioni, a partire dall’incontro del 30 dicembre scorso, ci siamo sforzati a sottolineare la diversità del  problema del Comune di Locri rispetto agli altri Enti.

Infatti si ribadisce che il problema non è il predissesto, per il quale è prevista la deroga dal Decreto Interministeriale, bensì la situazione  che determina un divieto assoluto di assunzione a qualsiasi titolo, così come statuito dall’art.2 comma 11 del DL 6 luglio 2012 n.95, convertito dalla legge 7 agosto 2012 n.135. Ed ancora il divieto è stato ribadito dal DL 90 del 2014 convertito dalla legge 114/2014 che ha modificato l’art.34, comma 6 del DLgs 165/2001, che preclude nuove assunzioni anche a tempo determinato senza aver verificato prima l’impossibilità di ricollocare il personale in disponibilità.

 Tutte disposizioni queste che non sono state derogate dal Decreto interministeriale più volte richiamato e che pertanto precludono ogni determinazione in merito al Comune di Locri.

  Mi auguro che questa sia la volta buona per il sindacalista per capire i termini della vicenda, data la deficienza in materia, dimostrata a tutt’oggi, magari avvalendosi del contributo di qualche suo collega un po’ più esperto sull’argomento. Tutti questi problemi erano stati sollevati nell’incontro prima richiamato e durante il quale si era unanimemente convenuto di inoltrare la richiesta alla Regione Calabria subordinando la contrattualizzazione alla concessione del finanziamento regionale e al nullaosta ministeriale.

 Posizione questa che il Comune di Locri sta portando avanti con coerenza e determinazione al contrario dei rappresentanti sindacali che hanno cercato di cambiare le carte in tavola.

 Infine, per quanto attiene alla proroga, solo oggi l’esperto sindacalista è riuscito a comprendere la differenza tra LPU ed LSU. A tal proposito la  “Divisione Ammortizzatori Sociali del Ministero del Lavoro” ha confermato che ad oggi non c’è alcuna convenzione in essere con la Regione Calabria e, pertanto, nessuna proroga può esserci per i Lavoratori Socialmente Utili sino a quando la Regione non sottoscriverà la convenzione stessa, che è soggetta a registrazione da parte della Corte dei Conti.

Infine si riconferma la legittimità della volontà politica di verificare l’operato dei lavoratori assegnati al Comune di Locri con conseguente rimodulazione dei progetti al fine di utilizzare gli stessi secondo le reali esigenze dell’Ente.

 Concludendo si ribadisce che il Comune di Locri, indipendentemente dalle fantasiose ricostruzioni del sig. Princi, non è intenzionato a firmare atti illegittimi e, pertanto, si rinnova invito a tutte le parti in causa ad un maggiore senso di responsabilità evitando di strumentalizzare la vicenda a fini politici o per cercare di trovare una ridicola e becera visibilità  finalizzata solo ed esclusivamente ad una progressione di carriera sindacale, alle spalle di chi oggi vive un momento di disagio a causa delle stringenti disposizioni normative che, volente o nolente, devono trovare applicazione. Sino a quando non si farà chiarezza, l’Amministrazione Comunale non si esporrà a situazioni che potrebbero cagionare danni per l’Ente ed a responsabilità gli amministratori”.

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Author: francesca

autore e collaboratore di ntacalabria.it

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