FP CGIL: “Sanità sempre più povera nella Piana di Gioia Tauro”

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Non sono bastate le pubbliche denuncie dei giorni scorsi, sulla Postazione del 118 di Polistena, per destare l’attenzione della Direzione dell’ASP su un territorio colpito da numerosi casi di malasanità. Il continuo manifestarsi di eventi negativi, forieri di interruzione di pubblici servizi, passano sottotono nelle stanze dei bottoni e ingenerano enorme danno a quel sistema sanitario pubblico, rimasto come avamposto a tutela del diritto alla salute dei cittadini pianigiani.

L’intera utenza della Piana di Gioia Tauro, nell’attesa della costruzione del Nuovo Ospedale, si concentra sempre più sull’Ospedale di Polistena, individuando in quest’ultimo l’unico riferimento possibile per accedere a diagnosi serie e a quelle cure che garantiscono la continuità assistenziale.

Tuttavia non basta l’impegno di molti seri professionisti sempre presenti e attivi quando, a far acqua, è la gestione centrale. Questa struttura sanitaria, appunto l’Ospedale di Polistena, è fortemente provata da un carico di lavoro che va ben oltre le capacità ricettive di cui dispone. Non può reggere agli assalti continui dell’utenza, “a mani nude”, senza i necessari innovamenti tecnologi, nuove attrezzature, interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria sugli impianti, garanzia degli standard di personale medico, infermieristico e di supporto.

Dicevamo del 118 che lavora con solo 4 autisti su 3 ambulanze, degli ascensori guasti da oltre un anno, della radiologia tradizionale che chiede attrezzature per sostituire quelle acquistate 30 anni fa, della pediatria senza una lampada per eseguire la Foto Terapia ai neonati – puntualmente trasferiti nel privato o in neonatologia a Reggio Calabria – non esiste nemmeno un’incubatrice da trasporto per i nati prematuri – quella consegnata e restituita perché non idonea è stata riconsegnata anche se inidonea. Cose dell’altro mondo!

Ma è questo il modo di gestire gli acquisti su presidi indispensabili per la sopravvivenza dei neonati? E’ forse normale trasferire in spalla, su per le scale gli ammalati? E’ concepibile mettere a rischio la diagnostica strumentale della radiologia affidando gli esami alle attrezzature vecchie di 30 anni? E’ ammissibile non garantire il Servizio Urgenza Emergenza Medica (SUEM 118)? Questo è il profilo che viene fuori dopo  circa due anni di gestione Squillacioti, oltre alle chiusure di tre ospedali (Oppido Mamertina, Palmi e Taurianova), azzeramento del territorio (si è passato da tre Distretti a uno), il personale Medico e Infermieristico, nonostante le chiusure, si è rivelato insufficiente per garantire i turni di servizio nelle unità di degenza e servizi (vedi Unità Operative come la Pediatria dove si ricorre sistematicamente a lavoro straordinario), i Tecnici di Radiologia eccedono continuamente nei turni di reperibilità, il personale di supporto (Operatori Socio Sanitari) è quasi inesistente.

Insomma, per poter parlare di Livelli Essenziali di Assistenza bisogna ancora raggiungere i Livelli Minimi di Assistenza. E però, se i fondi di investimento FAS, serviranno a ripianare i debiti pregressi e continua il blocco delle assunzioni, vuol dire che la strada da percorrere è ancora molto lunga e in forte salita, altro che ottimi risultati (sic!). Difatti, nemmeno il nuovo ospedale può far valere l’avvio delle procedure d’appalto. Il silenzio di Scopelliti  incomincia a puzzare di fallimento dell’opera e non ha più l’alibi delle guerre di campanile. Rimane ferma la necessità di una grande mobilitazione di tutti i cittadini della Piana, che registrerà un importante momento nella giornata di sciopero generale di Martedì 17 Aprile 2012, dove tutti insieme saremo presenti per dire basta alla politica degli affari, ai furti di denaro pubblico, per una politica del popolo onesto e laborioso che può e deve indicare la giusta direzione del nuovo inizio.

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Author: Cristina

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