Reggio Calabria, al via laboratorio “Teatro dell’Oppresso”

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Il Teatro della Girandola propone nei giorni che vanno dal 4 al 7 aprile prossimi il Laboratorio “Teatro dell’Oppresso” condotto da Ciccio Tedesco. Per un teatro che non sia solo rappresentazione del reale, ma anche “intensificazione dell’esistenza”. Questo laboratorio vuole essere un “incontro”, in cui sia facile comunicare. Uno spazio speciale e protetto in cui connettere e mettere in relazione aree generalmente separate: la Testa, il Cuore e la Pancia, nel reale e nell’immaginario.

Per favorire processi di cambiamento nelle relazioni con l’altro. Creare condizioni espressive efficaci, sollecitare capacità di ascolto, riconoscimento, visione. A partire dall’esistente, lo si ascolta, ci si dialoga e si cercano altri spazi, altre possibilità oltre a quelle già scritte nelle teste, nei cuori e nelle pance di ognuno. Un incontro tra esseri umani dentro regole teatrali che conducono ad abitare gradualmente uno spazio scenico, ad entrare in contatto, costruendo una relazione con l’altro attraverso un lavoro di consapevolezza corporea, a sperimentare e ripetere un movimento, ad alternare silenzi e musica, movimento e immobilità, a stare di fronte ad altri che guardano, a partecipare alla realizzazione di un cambiamento.

Il corpo è la cifra ineliminabile dell’essere, è involucro, esistenza, strumento di conoscenza e di dialogo, prigione e rifugio. E’ il nodo cruciale del sentire e del pensare. Il nostro essere è anche la nostra corporeità che comunica con colori, suoni, odori e anche cicatrici. “Indosseremo” le varie comunicazioni che ogni corpo racchiude. Ogni corpo memorizza le interazioni piacevoli e spiacevoli apprese attraverso gli atti comunicativi. Spesso rivela storture, difese, ossia meccanizzazioni, azioni che svolgiamo senza più sentire, vedere, percepire. Questa condizione può essere “de-meccanizzata” nella riacquisizione di potenzialità comunicative ed espressive represse o atrofizzate. “Il corpo non è un fardello che siamo condannate a portare per tutta la vita, né un animale da soma che ci conduce in giro, ma una serie di porte, di sogni e di poesie da cui apprendere, conoscere e crescere”.

Conoscersi e conoscere è un’arte…come arte è esprimere tutto il nostro mondo interiore. Imparare a mettere in gioco il proprio corpo e a restituirgli plasticità e mobilità. Riscoprirsi capace di Creare e Comunicare. Sentirsi protetti dalla finzione scenica che, facilita la messa in gioco, lavorare con e sul corpo come strumento, per prendere coscienza delle nostre potenzialità. Le storie che verranno fuori proveremo a farle diventare “cicogne” capaci di far partorire “modelli” di vita reale da giocare nella finzione scenica alla ricerca di nuove visioni e crescite.

Il laboratorio promuoverà la costruzione di relazioni umane, riconoscendo e valorizzando le risorse creative, espressive e teatrali che ciascuno possiede, avvalendosi di uno strumentario che consenta a tutti, di esprimersi liberamente e comunicare al meglio. Il teatro come molteplicità di linguaggi per favorire l’integrazione sociale, la partecipazione, il cambiamento. Tema dell’ incontro, sarà “Testa, Cuore e Pancia”. I partecipanti verranno infatti accompagnati nel difficile compito della riscoperta e sperimentazione fisica delle varie possibilità espressive di questi nostri differenti modi di sentire. La Testa che generalmente utilizziamo per teorizzare i nostri modi di essere; il Cuore per dare sentimento a ciò che siamo e sentiamo; ed infine la Pancia che verrà considerata come una nuova risorsa comunicativa, nascosta e spietatamente sincera, che utilizzeremo come porta immediata e diretta per raggiungere sia il Cuore che la Mente.

Giocheranno attraverso il Teatro Immagine e il Teatro-Forum due delle tecniche del Teatro dell’Oppresso (TdO) ideato da Augusto Boal negli anni 60. Il TdO è una particolare forma di teatro di coscientizzazione, ossia di cammino verso la presa di coscienza che, attraverso la rappresentazione di un’immagine o di una scena-stimolo caratterizzate da situazioni di oppressione o discriminazione, mira ad un coinvolgimento attivo del pubblico per la ricerca/sperimentazione collettiva di strategie orientate alla risoluzione del conflitto rappresentato. L’azione teatrale diventa così una sorta di “prova” per l’azione reale, poiché in essa vi è la possibilità di agire in modo libero (in uno spazio protetto e attraverso la mediazione simbolica del “come se”) e di usufruire dell’aiuto degli altri per esplorare nuove strategie possibili ai problemi reali.

Il laboratorio avrà luogo al raggiungimento del numero minimo di 10 partecipanti fino a un massimo di 20. Costo per partecipante € 35,00.  Il laboratorio verrà svolto presso il Teatro della Girandola via Muratori 2/C – Reggio Calabria
Per maggiori informazioni: info@pagliacciclandestini.it.

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