Questo post é stato letto 5960 volte!
Si è concluso con un’assoluzione piena il processo a carico dell’ex sindaco di Melissa, Raffaele Falbo, che era accusato di induzione indebita. Il Tribunale di Crotone, presieduto da Edoardo D’Ambrosio, ha infatti emesso una sentenza chiara: “il fatto non sussiste”.
La decisione arriva al termine di un procedimento complesso, accompagnato dalla richiesta del pubblico ministero Elio Romano, che aveva sollecitato una condanna a sei anni e sei mesi di reclusione.
Il processo era nato dalla denuncia di un imprenditore, amministratore della società che gestiva il depuratore cittadino, secondo cui Falbo avrebbe esercitato pressioni affinché venisse assunta una persona legata da vincoli familiari a un esponente della cosca Farao-Marincola di Cirò. Inizialmente, la Procura aveva contestato il reato di concussione aggravata per agevolazione mafiosa.
Tuttavia, durante il dibattimento, lo stesso imprenditore ha smentito di aver subito minacce o condizionamenti dall’ex sindaco, determinando così la riqualificazione del capo d’accusa in induzione indebita da parte della Procura antimafia.
La difesa, rappresentata dagli avvocati Antonello Talerico e Giuseppe Peluso, ha smontato punto per punto le accuse, sottolineando come alcune delle presunte prove risalissero addirittura a periodi precedenti all’elezione di Falbo a primo cittadino.
All’uscita dall’aula, l’ex sindaco ha affidato le sue emozioni a parole cariche di sollievo:
“Dopo anni di angoscia e di una battaglia combattuta nel silenzio, la giustizia ha messo fine a un incubo. La sentenza ‘il fatto non sussiste’ restituisce onore e dignità alla mia persona. Non è una vittoria personale, ma il trionfo della verità e della giustizia. Ho sempre servito i miei concittadini con correttezza, e oggi questo viene riconosciuto.”
La sentenza segna dunque la conclusione di una vicenda giudiziaria durata anni, che ha profondamente segnato l’ex primo cittadino e la comunità di Melissa.
Questo post é stato letto 5960 volte!


