Centrale a biomasse di Cutro, avanti l’iter burocratico per le autorizzazioni di revamping

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Lunedì 19 settembre si è tenuto il tanto auspicato incontro tra il gruppo Marcegaglia e le rappresentanze sindacali dei lavoratori. All’incontro erano presenti anche il Prefetto di  Crotone, Vincenzo Panico e una delegazione istituzionale del Comune di Cutro composta dal Sindaco, Salvatore Migale, dal Presidente del Consiglio  Comunale,  Gaetano Liperoti e dall’Assessore alle attività produttive, Antonio Lorenzano.

Per il gruppo Marcegaglia erano presenti, l’Amministratore Delegato  della società Eta proprietaria della centrale a  biomasse di Cutro, Roberto Garavaglia e Maurizio  Dotti, Responsabile delle risorse umane della stessa azienda. Sembra che siano emerse le reali difficoltà a portare avanti l’investimento.

Infatti i punti avanzati dai rappresentant Eta del Gruppo Marcegaglia sono: 1) Verificare le eventuali possibilità di deroga rispetto a un regime normativo degli incentivi che premia l’approvvigionamento di materia prima entro un raggio di 70 km., in quanto le centrali a biomasse presenti sul territorio provinciale di Crotone sono tre e il mercato locale di approvvigionamento sarebbe ormai insufficiente alle esigenze della lavorazione; 2)si rende noto che l’investimento industriale sarà possibile solo ove si proceda a verifica del parco fornitori dell’azienda, in quanto l’Eta si richiama a un protocollo d’intesa sottoscritto tra il Ministero dell’Interno e Confindustria  del maggio 2010, in base al quale le imprese private possono richiedere alla Prefettura la certificazione antimafia rispetto ai soggetti contraenti con i quali entrano in relazione; 3) la società Eta ha bisogno di un mese di tempo per acquisire la disponibilità dei fornitori. Quindi la società in questione chiede garanzie sulla trasparenza riguardo ai fornitori al fine di attivare il ciclo efficace della filiera corta e pervenire anche a una riduzione dei costi organizzativi, tecnici ed economici.

Ma sembra  a questo punto profilarsi un vero e proprio problema di legalità. Se non verrà fatta chiarezza sui fornitori e sulla regolarità delle prestazioni di fornitura addio investimento! Infatti la centrale biomassa di Cutro occupa 40 operati e circa 400 sono i posti di lavoro dell’indotto e brucia 200.000 tonnellate di biomasse all’anno, il che rende indispensabile avere accordi chiari di medio termine per poter  riavviare il ciclo industriale della struttura.

Per adesso si è disposti a mandare avanti l’iter burocratico per le autorizzazioni relative alla ristrutturazione dell’impianto (revamping) e solo dopo avere avuto chiarezza sui fornitori sarà ripresa la produzione. Nel caso le procedure di revamping dovessero durare ancora per molto si è raggiunta la disponibilità a prolungare il periodo di cassa integrazione.

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Author: Cristina

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