“L’Italia S’è Desta”, 2° appuntamento della stagione teatrale di Castrovillari

Dalila-Cozzolino

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Castrovillari – “Con un modo buono di fare teatro, un modo giusto di fare storia” si è aperta al Teatro Sybaris la XIV Stagione Teatrale Comunale di Castrovillari. Con il suo “W l’Italia.it … noi non sapevamo” ed un’intensa e convincente prova d’attrice Egidia Bruno (attrice-autrice lucana) ha letteralmente ammaliato i numerosi presenti, molti dei quali studenti. Tocca ora alla Compagnia Ragli che porta in scena, giovedì 11 aprile alle 21,00, “L’italia s’è desta – un piccolo [falso] mistero italiano”, scritto e diretto da Rosario Mastrota.

La XIV Stagione Teatrale Comunale continua a viaggiare lungo la direttrice dell’impegno civile e, ancora una volta, sarà una donna la protagonista del palcoscenico del Sybaris: Dalila Cozzolino.

Il lavoro della Compagnia Ragli ha già vinto prestigiosi premi tra i quali ricordiamo il Primo premio al Festival per monologhi UNO – Teatro del Romito di Firenze e il Primo premio al Festival Teatropia 2012 – mafia e politica – Università degli studi di Siena. Il Testo è stato finalista, lo scorso anno a Milano, al Premio Hystrio Scritture di scena. Ne “L’Italia s’è desta” Carletta, la scema del paese, racconta la sua storia e il suo segreto. Assiste al rapimento da parte della ‘ndrangheta, in Calabria, del pullman della nazionale italiana di calcio, a due mesi dall’inizio dei mondiali. Subito lo scoop dilaga, esplode. Esercito, politica, sport e giornalisti all’assalto del nuovo fenomeno mediatico.

Tutti accecati dalla notizia “bomba” da regalare, non si accorgono di Carla, che sa dov’è nascosto il pullman bianco e la nazionale di calcio. Ma nessuno le crede. I fatti che racconta sono arcaicamente legati alla riflessione sociale che tutto ciò che è detto appartiene alla storia e quindi alla verità. Quest’operazione gioca, invece, nel caso specifico, sul falso accaduto. “L’Italia s’è desta” è un monologo metaforico-ironico di un’Italietta credulona, dove si racconta quanto sia cruda la piccola realtà intrisa quotidianamente di ‘ndrangheta e come la malavita sia arcaicamente consolidata e, apparentemente, inerme nella vita di un piccolo paese.

La questione ‘ndranghetista viene affrontata in maniera leggera, dalla lettura “innocente” di una povera ragazza che della semplicità fa la sua arma, innocua. Nessuna spettacolarizzazione, ma solo una derisione innocente, una “smitizzazione”, che determina un raccontare fatti violenti da un punto di vista ingenuo. “E questo, a nostro avviso, – dice Rosario Mastrota – fa più male alla ‘ndrangheta, ne distrugge la forza e allontana la paura. Col sorriso innocente e senza neanche un proiettile si riesce a ferire chi, invece, fa della violenza la stabilità della sua organizzazione. Smitizzare può scardinare dei legami che per anni hanno reso l’organizzazione intoccabile. La paura, quella vera, fa parte del vissuto di chi vive in Calabria, ma alleggerire e canzonare potrebbe trasformare e invertire il processo. Non è una risoluzione, purtroppo, ma una leggera parentesi che può offendere chi si eleva a capo indiscusso senza regole”. La XIV Stagione Teatrale Comunale continua, domenica 14 aprile alle 18,30, con lo spettacolo di Scena Verticale “Morir sì giovane e in andropausa”, con Dario De Luca e la Omissis Mini Orchestra.

La Compagnia Ragli ha sede a Roma. Dall’evocazione senza identità il teatro che fa punta a divenire un’impronta riconoscibile che dall’astratto nonsense punta alla particolare accusa di un reale che soffre dei mali, facilmente riconoscibili e catalogabili nella società. La poetica artistica della Compagnia parte dal raccontare la vita attraverso le influenze che i sistemi di disadattamento determinano. Realizzando un  teatro che diventa sinonimo di follia (dove follum è “testa vuota”) , con l’intento di riempire questi vuoti, attraverso scelte, condanne o fughe. Fra le principali produzioni ricordiamo Ragli, di Rosario Mastrota (2008), Un cretino a cena, da F. Veber (2008), Bugiardi senza gloria, da A. Aykbourn (2009), Otello sugarfree, da W. Shakespeare (2010), L’imperatore, di Rosario Mastrota (2010), Fine, di Rosario Mastrota (2010) – finalista ai premi: Dante Cappelletti Tuttoteatro.com 2010, Cantiere Opera Prima 2010.

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Author: Cristina

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