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di Francesco Iriti
La possibilità della costruzione della centrale a carbone a Saline Joniche ha nuovamente posto l’attenzione su una situazione che sembrava sopita. Nei giorni scorsi si è ritenuta lo scorso 18 dicembre una riunione a Roma, nella sede dell’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), alla presenza di vari esponenti istituzionali per discutere della realizzazione di una centrale a carbone da 1320 megawatt a Saline Joniche. La Commissione per la Valutazione di Impatto Ambientale del Ministero dell’Ambiente, nell’ultima seduta, ha rimandato, per “vizi procedurali”, ogni discussione al 20 gennaio prossimo.
Una questione importante che ha fatto subito muovere tutti coloro che si erano opposti alla costruzione di questa centrale. Tra questi troviamo il coordinamento delle Associazioni dell’Area Jonica che si riunirà martedì 5 gennaio alle ore 18 in Piazza Chiesa a Saline Joniche per manifestare il proprio dissenso alla imminente concessione governativa per la realizzazione della stessa Centrale sull’area dell’ex Liquichimica. Alla manifestazione parteciperanno gruppi ambientalisti, partiti politici, associazioni, cooperative e singoli cittadini e saranno presenti anche esponenti della Provincia di Reggio e del Consiglio Regionale della Calabria. Potrebbe presenziare anche l’on. Silvio Greco, Assessore Regionale all’Ambiente che ha già ribadito la ferma contrarietà della Regione a questo progetto. Il coordinamento delle Associazioni rivendica “le tante morti di questi mesi, morti giovani, morti assurde, e l’incidenza tumorale in forte aumento sul nostro territorio. Questi dati indicano che la strada da seguire è quella della bonifica, laddove è possibile, e non quella dell’appesantimento di un quadro clinico già critico, con una presenza imponente e nefasta”.
Intanto, ancora da parte del comune di Montebello Jonico non sono arrivate decisioni forte per comprendere la reale posizione che questo ente avrebbe nei confronti del progetto avanzato dalla multinazionale SEI. Tuttavia, il sindaco Guarna ha sottolineato come la procedura sia ancora in fase istruttoria e che in futuro verranno studiate le contromosse adeguate. A tal proposito il sindaco sta vagliando l’ipotesi di istituire una commissione scientifica interuniversitaria composta da esperti di tutto il Sud Italia. La commissione, ideata dal prof. Antonucci, dovrebbe comprendere, fra gli altri, un epidemiologo, un economista e diversi esperti nei settori della valutazione di impatto ambientale e di incidenza, fra i quali, ovviamente, anche il prof. Piccione.
Intanto l’ex primo cittadino, nonché consigliere di minoranza Nisi ha minacciato le sue dimissioni in quanto perplesso sull’operato dell’entourage di Gurrna in merito alla “mancata trasmissione delle integrazioni del progetto iniziale della Sei all’esperto nominato; la nomina del legale innanzi al giudizio riassunto dalla Sei al Tar Lazio, avvenuta solo in seguito all’ennesima richiesta della minoranza; la mancata trasmissione al consulente della convocazione alla riunione della commissione Aia/Via che, da indiscrezioni, pare abbia approvato il parere istruttorio conclusivo sulla realizzazione della centrale, senza che il Comune fosse rappresentato.
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