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In questo momento di carenza di personale medico dovuto all’emergenza del Coronavirus, ecco una lettera indirizzata a:
- Governatrice della Calabria
- Commissario Straordinario GOM Reggio Calabria
- Dipartimento della Salute
La lettera
“Gentile Governatrice, in questi giorni di impegno del popolo italiano a combattere la tremenda pandemia di COVID-19 che ha colpito in particolar modo il nord del nostro Paese, gli infermieri che Lei rappresenta si stanno distinguendo per abnegazione e spirito di sacrificio. In questo quadro di guerra contro un nemico invisibile, gli infermieri civili (SSN, liberi professionisti, privato) insieme agli infermieri militari sono in prima linea con la professionalità e la competenza che li ha sempre contraddistinti nel farsi carico dei bisogni di salute dei pazienti in tutti gli anelli della catena di lotta al contagio e di gestione dell’infezione.
La situazione
Nel territorio e negli ospedali essi sono i veri punti di riferimento dei pazienti e delle istituzioni insieme ai medici e agli altri operatori deputati all’assistenza. Malgrado questo momento abbia reso evidente i valori di una professione che da sempre si è fatta carico dei bisogni assistenziali della società, nemmeno la particolarità della crisi è servita a far superare le anacronistiche carenze di personale.
In data 29 febbraio c.a. sei delle precarie più anziane vengono licenziate da GOM REGGIO CALABRIA con la mera scusa della scadenza della graduatoria di appartenenza. Si fa presente che nonostante la graduatoria fosse scaduta queste professioniste, che prestavano servizio da più di DUE ANNI in reparti quali UTIC, MEDICINA D’URGENZA e PS, reparti che gli hanno consentito di acquisire competenze e professionalità avanzate importantissime per il particolare periodo storico che ci accingiamo a vivere, siano state comunque prorogate.
Alla data attuale, GOM usufruisce di personale preso in prestito da graduatoria ASP dalla quale molti di loro hanno rifiutato l’incarico proposto, quindi lasciando comunque il nosocomio privo di personale.
La domanda
La Domanda che ci poniamo è la seguente:
Se nelle altre parti d’Italia ci si adopera per il potenziamento infermieristico, perché non richiamare in servizio anche suddette professioniste con competenze ormai avanzate?
Vorrei spiegarvi come ci sentiamo:
- INERMI nel non poter svolgere alcun ruolo attivo in questa guerra pur avendone le capacità
- INUTILI per non poter essere di supporto ai nostri colleghi”.
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