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Il 4 novembre 2025 l’Italia celebra la Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, istituita per commemorare l’armistizio che pose fine alla Prima Guerra Mondiale, firmato a Villa Giusti, nei pressi di Padova, il 4 novembre 1918.
Questa data segna la conclusione del conflitto e la vittoria dell’Italia, ma rappresenta anche il compimento del processo di unità nazionale, con il ritorno di Trento e Trieste alla madrepatria.
Si tratta, dunque, di una giornata che unisce in un unico ricordo la celebrazione dell’unità nazionale e il riconoscimento del sacrificio di tutti i militari caduti per la Patria.
Dal 1922 il 4 novembre divenne a tutti gli effetti festa nazionale, grazie al Regio Decreto n. 1354 del 23 ottobre di quell’anno, e per molti decenni gli italiani celebrarono solennemente la fine della guerra e il valore delle Forze Armate.
Nel 1977, tuttavia, con la legge n. 54, la festività venne soppressa come giorno non lavorativo per ragioni economiche e produttive: oggi il 4 novembre è considerato una “solennità civile”, che pur non comportando la sospensione delle attività, mantiene intatto il suo profondo significato storico e patriottico.
Per i lavoratori, tale giornata è riconosciuta come “festività soppressa”, ossia una festività retribuita anche se lavorativa, secondo la maggior parte dei Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro (CCNL).
Il 4 novembre 1918, dopo la disfatta di Caporetto dell’anno precedente, l’esercito italiano, guidato dal generale Armando Diaz, riuscì a respingere le truppe austro-ungariche nelle battaglie del Grappa e del Piave, fino alla vittoria finale.
Il celebre bollettino della Vittoria annunciò che «l’Austria ha capitolato» e che «le ostilità per terra, per mare e per aria su tutte le fronti dell’Austro-Ungheria sono sospese dalle ore 15 di oggi, 4 novembre».
Da quel giorno, l’Italia poté finalmente considerarsi unita, libera e vincitrice.
Tre anni più tardi, il 4 novembre 1921, venne sepolto all’Altare della Patria, a Roma, il Milite Ignoto, simbolo di tutti i soldati caduti e mai identificati. Quella cerimonia segnò l’inizio di una tradizione che ancora oggi commuove e unisce gli italiani di ogni generazione.
Nel presente, la Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate continua a rappresentare un momento di riconoscenza e memoria, in cui istituzioni, scuole, Forze Armate e cittadini si riuniscono per onorare il sacrificio di chi ha difeso la libertà e la pace.
Il valore di questa ricorrenza è stato ulteriormente riaffermato con la legge 1 marzo 2024, n. 27, che ha voluto rinnovare la centralità di questa giornata nel percorso di identità e memoria nazionale, sostenendo iniziative di educazione civica, eventi culturali e celebrazioni pubbliche — tra cui il tradizionale volo delle Frecce Tricolori, simbolo del coraggio e della coesione del nostro Paese.
Il 4 novembre non è soltanto una ricorrenza storica: è un invito a custodire la pace, a ricordare chi ha combattuto per l’Italia e a trasmettere alle nuove generazioni i valori dell’unità, della libertà e del dovere civico.
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