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Il Sindaco di Melito di Porto Salvo Annunziato Nastasi ha voluto inviare una lettera aperta ai tre candidati alla Regione Calabria.
“Gentili candidati,
in vista delle prossime Elezioni Regionali del 5 e 6 ottobre 2025, sento il dovere, come Sindaco di Melito di Porto Salvo, di rivolgermi a ciascuno di voi con parole chiare e dirette.
Lo faccio a nome di una comunità che non chiede privilegi, ma rispetto. Che non pretende favori, ma attenzione. Che non cerca scorciatoie, ma risposte.
Melito di Porto Salvo è il comune più popoloso dell’Area Grecanica, il suo centro nevralgico, il suo presidio istituzionale. È qui che si concentrano i servizi, le scuole, gli uffici, le speranze. Ed è da qui che deve partire ogni visione strategica per il rilancio della fascia ionica reggina.
La sanità è il primo fronte. L’ospedale “Tiberio Evoli” è stato negli anni depotenziato, svuotato, marginalizzato. Eppure resta l’unico presidio sanitario dell’intera fascia ionica meridionale. Chiediamo un impegno chiaro e concreto per la sua valorizzazione e riqualificazione, così come per il rafforzamento dei servizi territoriali, l’assistenza domiciliare, le cure per gli anziani e per le persone più fragili, che rischiano ogni giorno di rimanere senza tutela.
Melito di Porto Salvo non è soltanto sede dell’ospedale “Tiberio Evoli”: è il capofila naturale dell’Area Grecanica, il suo punto di riferimento istituzionale, culturale e sociale.
Se Melito esiste, l’Area Grecanica vive. Se Melito arretra, l’intero comprensorio rischia l’autoconsunzione. La sua posizione geografica, la presenza dell’ospedale, dei servizi scolastici e amministrativi, e la sua vocazione agricola e turistica lo rendono un punto di riferimento regionale per il confronto politico, sociale e culturale.
La riqualificazione del presidio sanitario non è solo una questione di salute pubblica, ma di sopravvivenza territoriale.
Difendere Melito significa difendere l’identità grecanica, la tenuta dei servizi, la possibilità stessa di futuro per decine di comunità che gravitano attorno a questo centro.
Serve una visione infrastrutturale che non si limiti a promesse, ma che si traduca in cantieri, collegamenti, investimenti. Serve una politica scolastica che valorizzi i poli formativi esistenti e ne potenzi l’offerta. Serve una strategia culturale che riconosca il valore della lingua, della storia, delle tradizioni grecaniche come patrimonio vivo e non come folklore da archivio.
Melito di Porto Salvo è pronta a fare la sua parte. Ma non può farlo da sola. Ha bisogno di una Regione che la riconosca, la sostenga, la ascolti. Ha bisogno di una Presidenza che non guardi solo ai centri maggiori, ma che sappia leggere la mappa della Calabria con lo sguardo lungo di chi vuole un futuro per tutti.
Noi intendiamo invitare voi tutti ad un incontro-dibattito in cui fare un focus sull’Area Grecanica e sui bisogni, che nel tempo sono diventati sempre più urgenze ed emergenze dalle quali uscire.
La speranza è che, qualunque sia il futuro governo regionale, esso possa finalmente segnare una discontinuità: quella del ricordo e della cura verso una parte della Calabria che non chiede privilegi, ma solo giustizia e dignità”.
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