La Via dei Borghi fa tappa a Gallicianò e Amendolea

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Gallicianò e Amendolea: alla riscoperta del greco di Calabria e del borgo di Amendolea. Seconda tappa del progetto “La Via dei Borghi” a Gallicianò e Amendolea.

La via dei Borghi a Gallicianò e Amendolea

È stata una giornata ricca di emozioni quella che si è svolta il 6 maggio a Gallicianò e Amendolea. Seconda tappa rientrante nel progetto “La Via dei Borghi” il cui scopo è la riscoperta dei borghi calabresi.
Insieme ai presidenti delle associazioni culturali “Kalabria Experience” e “Il Giardino di Morgana”, Carmine Verduci e Domenico Guarna, con la collaborazione della presidentessa dell’associazione culturale “Gallicianò Centro Studi Grecofono” Rosy Rodà, è stato possibile conoscere la bellezza di Gallicianò. Borgo dalle profonde radici greche che molte persone del posto, soprattutto i bambini, cercano di far riemergere.

Prima tappa a Gallicianò

Gallicianò, affascinante borgo di 60 abitanti è l’unico ad essere ellenofono: i bambini infatti imparano il grecanico. Qui si trova la chiesa di San Giovanni Battista, Patrono della stessa Gallicianò e festeggiato il 29 agosto, che si ritiene sia stata la data della sua morte.

Qui, durante la prima tappa, la presidentessa Rosy Rodà, dopo i ringraziamenti rivolti al sindaco Salvatore Mafrici, ha illustrato i lavori che si sono svolti nel ripristino di frantoi risalenti a 100 anni fa ma ancora in ottimo stato. Ed anche il difficile recupero di ceramiche di fine ‘700 conservate oggi al museo locale. L’obiettivo è stato quello di rendere l’area dei frantoi un luogo accessibile ai visitatori in quanto essi “narrano” la storia del borgo.

Interventi istituzionali

L’intervento successivo è stato quello del sindaco di Condofuri, Salvatore Mafrici, il quale ha esaltato la bellezza del borgo gallicianese. Augurandosi poi, che possa essere un esempio per gli altri borghi. Invitando anche i cittadini alla valorizzazione dei luoghi. Il vicesindaco Giulia Naimo ha invece raccontato il suo incontro con Rosy Rodà. Un incontro che le ha permesso di visitare i frantoi e di poter credere fermamente a questi lavori.
Il ripristino dei frantoi è stato possibile grazie anche alla collaborazione dell’azienda “Calabria Verde”, citata dalla stessa Naimo.

Riconoscimento alla dott.ssa Rodà

Significativa è stata la consegna di un riconoscimento alla dott.ssa Rodà per il suo impegno volto alla ripresa del borgo di Gallicianò. Palesando il suo desiderio di farlo diventare il borgo più bello d’Italia. Desiderio che tutti noi calabresi ci auguriamo che si realizzi.

Inaugurata l’area dei frantoi

Molto emozionante è stata l’inaugurazione dell’area dei frantoi, avvenuta con il taglio del nastro, che ha permesso ai visitatori di ammirare le opere degli artisti Davide Mina e Tony Custuteri. Ai visitatori è stata offerta la possibilità di assaggiare l’olio prodotto a Gallicianò con l’accompagnamento delle olive. Uscendo dall’area dei frantoi, è stato possibile visitare inoltre la fontana dell’amore, così chiamata in quanto le persone innamorate si davano appuntamento lì.

Tour di Gallicianò

Guidati dall’artista Mimmo Nucera, si è andati a far visita al teatro, famoso per la presenza di un’iscrizione scritta in greco calabro ma con lettere latine e che fa riferimento al sole e all’amore. E infine, tappa presso la splendida chiesa greco – ortodossa, ricca di icone e ben allestita. In questa chiesa, dopo la brillante spiegazione di Verduci, l’artista ha mostrato come gli ortodossi si fanno il segno della croce in una maniera leggermente differente rispetto ai cattolici. Gli abitanti di Gallicianò hanno mostrato la loro accoglienza verso gli ospiti con suoni e balli di tarantella.

Seconda tappa verso Amendolea

Il pomeriggio è stato dedicato alla visita del borgo di Amendolea. Molto significativo è stato l’intervento di Franco Manglaviti, il quale ha narrato la storia del castello. La prima attestazione scritta risale al 1086 in cui si cita la rivalità del territorio da parte dei nobili di Amendolea e Bova, Riccardo e Guglielmo.
Il castello si caratterizza per la presenza ancora visibile della torre mastio e della torre campanile all’interno della quale entravano i feudatari.

Il dott. Manglaviti ha approfittato per lanciare un appello ai cittadini, invitandoli a collaborare per la valorizzazione del territorio e a proporre nuove iniziative finalizzate sempre alla valorizzazione.
Durante la visita al castello, ai visitatori è stata data la possibilità di ammirare le bellissime opere di Mary Manti, alla quale è stato assegnato un premio di riconoscimento.

Museo archeologico in allestimento

Amendolea non si caratterizza soltanto per la presenza del castello, ma anche per il museo archeologico, ancora in allestimento, in cui sono conservati i reperti rinvenuti nell’area risalenti a partire dall’età preistorica e per la chiesa del borgo (o chiesa dell’Annunziata). La prima documentazione risale al 1310. La chiesa, fino agli anni ’70, è stata utilizzata per le celebrazioni religiose, fino a quando non è stata del tutto abbandonata.
L’ultima visita è stata destinata alla chiesetta che si presume sia stata dedicata a San Nicola. Se la si visita, si può notare che, nella nicchia a sinistra di quella che doveva essere l’abside, è ben visibile un affresco a tinta rossa in cui compare una figura maschile, probabilmente lo stesso S. Nicola.

La Via dei Borghi

E’ doveroso ringraziare l’assessore del comune di Sant’Agata, Letizia Monteleone e Giuseppe Marino, presidente della pro loco Bruzzano Zeffirio insieme alla vicepresidente Vittorina Dieni in quanto, come istituzione, hanno partecipato all’evento.

La seconda tappa del progetto “La Via dei Borghi” si è conclusa a Gallicianò e Amendolea. Essa testimonia come i cittadini continuano a credere che un territorio come la Calabria, per il suo fascino, meriti una continua valorizzazione.

Articolo di Annalisa Busonero

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Author: Maristella Costarella

autore e collaboratore di ntacalabria.it

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