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Una vittoria per distacco. C’è un’analogia, gloriosa, indimenticabile per i tifosi della Reggina con l’ultima promozione in Serie B conquistata nella stagione 1994-95. Anche allora, in un tempo che sembra lontanissimo 25 anni fa ma sempre vivo nel ricordo di tutti, gli amaranto dominarono il Campionato.
Anche nel 1994-95 la Reggina distrugge i rivali
Conclusero, ovviamente primi, con 10 punti di vantaggio sull’Avellino, allenato prima da Papadopulo, poi da Battista e infine da “Zibì” Boniek. Un rivale in B che potrebbe essere accostato al Bari di oggi per qualità e ambizioni, la classica corazzata costruita per sbaragliare tutti e stravincere. Ma anche allora non fu così perché in pochi avevano fatto i conti con la Reggina della prima fase dell’era Foti guidata in panchina da Giuliano Zoratti, che si rivelò alla distanza un caterpillar.
Nessuno riuscì a fermare la sua marcia trionfale, in primis la presunta portaerei campana costruita per distruggere la concorrenza. Dieci lunghezze di vantaggio. Oggi la storia si ripete con la differenza di un solo punto di gap, 9 al posto di 10 ma la sostanza non cambia, pur con le doverose ed eccezionali differenze del contesto sociosportivo.
Mimmo Toscano protagonista di quella grande Reggina
Allora non c’era stata l’emergenza Covid-19 a sconvolgere la vita dell’uomo, sport compreso ma la sostanza non cambia, pur se in questo caso la regular season non è stata ultimata. Prima del blocco, infatti, la Reggina aveva già ampiamente dimostrato di essere con largo margine la migliore del lotto. Senza se e senza ma. Come quella rosa storica di 25 anni orsono che aveva nell’attaccante Alfredo Aglietti il valore aggiunto. Venti reti, capocannoniere del girone e indiscusso trascinatore fino alla Serie B.
Ma era la squadra nell’insieme ad essere una miscela perfetta, che annoverava tra i grandi protagonisti in campo proprio l’attuale tecnico dell’odierna promozione: Mimmo Toscano. Strabilianti similitudini anche sul punteggio finale ottenuto: 70 nel ’95, 69 nel 2020 mentre sia Avellino che Bari si fermarono a 60. Quanti emozionanti punti di contatto legano due epoche così diverse, lontane ma mai così vicine come adesso.
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