Reggio Calabria, blocco dei servizi sociali: il 26 aprile il Terzo Settore chiama in Piazza la città

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Come preannunciato giovedì 26 aprile alle ore 10,00 il Terzo Settore reggino si troverà in Piazza Italia per rendere pubblico il  dramma sociale che sta per consumarsi a Reggio Calabria e consegnare simbolicamente al Prefetto le chiavi dei servizi sociali.

Le organizzazioni del Terzo Settore che gestiscono servizi per conto del Comune, di fronte al perdurare dei ritardi nel pagamento delle spettanze dovute ed all’ennesima delusione derivante dal mancato rispetto dell’accordo siglato con il Sindaco lo scorso dicembre, sono costrette a dire basta. Dal prossimo 2 maggio, se non interverranno risposte concrete da parte del Comune, verranno interrotti servizi che per oltre 30 anni hanno garantito dignità e diritti a migliaia di cittadini appartenenti alle categorie più fragili e deboli della città. Servizi che hanno accolto anziani, sostenuto disabili, educato minori, combattuto battaglie quotidiane per la dignità di ogni cittadino, regalato speranza e fiducia a chi non si aspetta più nulla dalla vita. Tra le celebrazioni della liberazione e la festa dei lavoratori, il 26 aprile metteremo in Piazza l’ennesima contraddizione di una società che si definisce civile, eppure non esita ad abbandonare i suoi figli più deboli.

L’interruzione dei servizi è un gesto estremo che non ha precedenti nella nostra città. Migliaia di anziani, minori, disabili, donne in difficoltà, poveri ed emarginati, rimarranno senza quel minimo essenziale per la loro vita ed oltre 400 operatori resteranno senza lavoro e soprattutto senza speranza di futuro. Un atto cui non saremmo mai voluti arrivare, consapevoli delle responsabilità che abbiamo nei confronti delle persone accolte nei nostri servizi. Ma è proprio per questo senso di responsabilità, per il profondo rispetto che nutriamo verso l’uomo, da sempre al centro della nostra azione, che da oltre 2 anni continuiamo ogni giorno a portare avanti il nostro lavoro, senza cedere allo sconforto, nascondendo dietro un sorriso le ansie, le sofferenze e le preoccupazioni di operatori che non percepiscono il giusto compenso da oltre 10 mesi.

Ed oggi, con lo stesso senso di responsabilità con il quale abbiamo tenuto duro sino ad ora, siamo costretti a dire basta!

Basta a servizi che non hanno neanche i soldi per fare la spesa per i propri utenti, basta ad organizzazioni che non possono garantire il minimo indispensabile per una esistenza dignitosa delle persone accolte, basta ad un’esposizione bancaria che grava sulle nostre spalle come un macigno dal quale difficilmente potremo mai liberarci, basta alle lacrime di quei padri e di quelle madri, professionisti di straordinaria umanità, che nonostante il loro lavoro quotidiano sono costretti a rivolgersi al banco alimentare o alle Caritas per garantire il pranzo ai propri figli.

Tra qualche giorno quindi saremo costretti ad interrompere i servizi, ma lo faremo con la dignità di chi sa di avere fatto fino in fondo il proprio dovere. Fino ad allora però continueremo a lottare, continueremo a combattere la nostra battaglia di civiltà, convinti che i diritti dei più deboli non possano rappresentare un optional rinunciabile in tempi di crisi!

Giovedì grideremo il nostro dolore e la nostra rabbia a tutta la città, da una Piazza da poco ritrovata che dovrebbe essere simbolo di una città che rinasce, ed invece rappresenta l’ennesima falsa illusione di un futuro sempre più difficile.

Giovedì a Piazza Italia saremo presenti per ribadire ancora una volta la nostra intenzione di non mollare, ricordando ad ogni cittadino reggino che l’interruzione dei servizi sociali rappresenterebbe un arretramento sulla strada dei diritti civili dell’intera città.

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Author: Cristina

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