“Primavera del Tiberio Evoli”, i cittadini hanno a cuore il destino dell’Ospedale

Paola-Spinella-Salvo-Tuscano-Silvana-Principato

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All’indomani dell’iniziativa “Primavera del Tiberio Evoli” i Comitati promotori “Mamme per un Futuro” e “Pro Condofuri” con la presente intendono esprimere la loro gratitudine a tutti coloro che hanno aderito alla manifestazione finalizzata a sensibilizzare ulteriormente cittadinanza ed istituzioni sulla vicenda dell’ormai prossima soppressione dei servizi ospedalieri sinora offerti dal nosocomio di Melito di Porto Salvo.

Con simile forma di protesta si vuole dare seguito alle manifestazioni attuate nel corso dei primi mesi del corrente anno, con le quali si è inteso contrastare pacificamente la famigerata Delibera di Giunta Regionale 106/2010 attraverso cui, al fine di perseguire gli obiettivi fissati dal Piano di rientro economico, veniva dato avvio ad una dissennata e criminale azione di ridimensionamento delle strutture sanitarie presenti, nel nostro caso, sul territorio provinciale.

La manifestazione, dall’alto valore simbolico – spiega Paola Spinella, presidente del Comitato “Mamme per un futuro” –, ha rappresentato, quindi, la ripresa della protesta dei sodalizi impegnati sul fronte a difesa dell’Ospedale melitese, dopo la “tregua” in attesa che si avesse riscontro agli impegni assunti dal Presidente della Giunta regionale durante la visita presso l’ospedale di Melito il 18 febbraio 2013, avvenuta, ricordiamo, a seguito dell’imponente manifestazione organizzata dagli scriventi comitati e che ha visto scendere in strada e percorrere in corteo le vie del centro ionico oltre tremila cittadini provenienti da tutti i comuni dell’area grecanica.

Disillusi, abbiamo pur atteso la “riorganizzazione” annunciata da Scopelliti in merito al rilancio e riqualificazione dell’offerta sanitaria del nostro Ospedale sulla scorta di un fantomatico accorpamento con l’Azienda “Bianchi-Melacrino-Morelli” di Reggio Calabria, ma ad oggi purtroppo i segnali che giungono sono tutt’altro che incoraggianti. Più che di accorpamento – prosegue Silvana Principato, vice presidente dell’agguerrito sodalizio genitoriale – le notizie che giungono da più parti inducono a parlare di “accoppamento” definitivo dell’Ospedale “T. Evoli” inducendoci, nostro malgrado, a dare ragione a coloro che in quella circostanza, pessimisticamente raffreddavano l’entusiasmo generale determinato dalle promesse del Governatore, affermando che non si trattava d’altro se non di una abile mossa politica da campagna elettorale – ricordando l’imminenza della tornata elettorale per il rinnovo del Parlamento nazionale – per la quale di certo non sarebbe stato inopportuno accaparrarsi le simpatie e magari i voti di quell’enorme serbatoio, così come è stato sempre e solo considerata l’Area Grecanica; ciò ha confermato, ancora una volta, il freddo cinismo dei “politicanti” venditori di belle parole, pronti senza esitazione alcuna a fare leva sul bisogno dell’inerme cittadino pur di assicurarsi una poltrona. Da quel fatidico e promettente 18 febbraio, ad oggi, prosegue la presidente delle “Mamme per un futuro”, nessun segno tangibile e concreto di quanto dichiarato dal gotha intervenuto è stato riscontrato, anzi tutt’altro, poiché la strada imboccata sembra seguire un percorso totalmente opposto: è di questi giorni la notizia della definitiva soppressione dell’OBI Pediatrico e di Pronto Soccorso con contestuale comunicazione scritta al personale medico e paramedico finora ivi impiegato di destinazione ad altro incarico, presso altri reparti o addirittura presso altri nosocomi, quali quello di Locri.

Tutto ciò ci indigna profondamente poiché lede la nostra dignità di cittadini, ma soprattutto di genitori, intanto per la sensazione di essere stati vittime dell’ennesimo raggiro ad opera di taluni personaggi che in cuor loro avranno potuto avere la sola certezza, per l’ennesima volta, di essere stati non dei bravi politici o amministratosi, ma degli abili venditori di fumo: se così fosse, vorremmo ricordare a questi signori che i cittadini dell’Area Grecanica, proprio perché dotati di intelligenza, non sono disposti a tollerare ulteriori inganni e soprattutto non sono disposti a lasciarsi abbindolare da promesse sistematicamente non mantenute.

Con la manifestazione di domenica, consistita nella messa a dimora nelle aiuole e nei cortili perimetrali dell’Ospedale di centinaia di piantine, spontaneamente portati da altrettanti cittadini, molti dei quali provenienti dalla vicina Condofuri – afferma Salvatore Tuscano, presidente onorario del Comitato Civico “Pro Condofuri” nonché componente del “Mamme per un futuro” – si è voluto dare ancora una volta prova della nobiltà d’animo e della coerenza che caratterizzano i cittadini delle comunità dell’area grecanica che hanno a cuore il destino dell’Ospedale di Melito;  abbiamo dimostrato ai nostri interlocutori politici – e che di certo non rappresentano la volontà della loro gente – tutta la buona volontà a conseguire gli obiettivi che ci siamo prefissati, seguendo la linea morbida del dialogo, del rispetto delle regole e dei ruoli – ha arringato Tuscano all’inizio della manifestazione di domenica – ma riteniamo altrettanto opportuno fare presente ai nostri interlocutori politici che siamo pronti a ridiscendere in piazza più numerosi e più determinati di prima qualora la politica non retrocede dalle criminali e dissennate scelte assunte sul destino e a danno dell’Ospedale di Melito Porto Salvo e di conseguenza sulla pelle degli oltre 70.000 abitanti dell’Area Grecanica, costretti ormai da tempo a sottostare alle ciniche e fredde logiche dei numeri dei bilanci della disastrata sanità calabrese e dei parametri per la sussistenza di determinati servizi che impongono la revisione dell’intero sistema sanitario con il taglio irrazionale di quelli che altre Aziende definiscono “rami secchi” senza tenere minimamente in considerazione le esigenze di una così vasta utenza ed i disagi ai quali la stessa viene costretta. Di contro, però, si assiste che nelle altre regioni si è proceduto o si sta procedendo in senso contrario, ovvero alla riattivazione dei servizi sanitari laddove soppressi.

Ad oggi – ribadisce Paola Spinella – tocca prendere atto della vacuità di quanto affermato in conferenza stampa proprio all’interno dell’ospedale dal governatore Scopelliti, venuto a Melito qualche settimana dopo la nostra manifestazione dell’8 febbraio e qualche settimana prima della prevista tornata elettorale del 24 e 25 febbraio, insieme alla propria manager di fiducia Rosanna Squillacioti ed all’intero Stato Maggiore dell’Azienda Sanitaria per sbandierare il tanto declamato piano di accorpamento con l’Azienda “Bianchi-Melacrino-Morelli” per il definitivo rilancio, come chiesto a gran voce dalla cittadinanza, dell’Ospedale melitese attraverso un percorso progressivo consentito anche dal graduale recupero del deficit di bilancio della Sanità regionale; in quella circostanza, oltre alla garanzia del mantenimento dei previsti 55 posti letto necessari ad inquadrare il nosocomio melitese nella categoria degli Ospedali generali, così come previsto dal ben noto piano di ridimensionamento concertato dai vertici della Sanità e dei competenti organi politici, venne anche confermata la notizia della destinazione di fondi dell’ammontare di quasi dieci milioni di Euro per l’adeguamento ed il potenziamento strutturale e logistico dell’immobile ospedaliero e delle relative pertinenze: di tutto ciò, ancora oggi non sembra essere emerso alcunché, a cominciare dall’atto ufficiale di accorpamento del nosocomio melitese con l’Azienda “B.M.M.” di Reggio Calabria.

Ribadendo ancora una volta l’importanza che il “Tiberio Evoli” riveste per tutto il comprensorio dell’Area grecanica, con la nostra iniziativa abbiamo inteso dimostrare l’attaccamento e l’interesse che tutti i cittadini nutrono nei confronti di questo “grande ammalato”, la cui immediata e completa guarigione è auspicio comune; chiediamo, pertanto, ancora una volta – ribadisce Spinella – la revisione del piano di ridimensionamento e l’immediato rilancio dell’Ospedale “T. Evoli” attraverso la riattivazione dell’OBI Pediatrico e di Pronto Soccorso con il potenziamento di tutti gli altri reparti e servizi, tra cui quello di Pronto Soccorso, la riattivazione di Ostetricia e Psichiatria, il potenziamento del servizio di emergenza medica con un’altra ambulanza medicalizzata; il tutto, attraverso tutti quegli interventi atti a garantire il diritto alla salute costituzionalmente sancito, soprattutto per le fasce più deboli e più bisognose che abitano un territorio per il quale già la morfologia rappresenta un ostacolo di non poca rilevanza.

Intendiamo, infine, dare atto – conclude il presidente del Comitato “Mamme per un futuro” – della nostra consapevolezza che le responsabilità del triste destino dell’Ospedale di Melito P.S. non sono certamente da fare ricadere esclusivamente sull’attuale direzione sanitaria, il cui esponente, dott. Zimmitti, ha più volte dimostrato ampia disponibilità al dialogo e propensione alla soluzione degli ostacoli seppure entro le proprie facoltà e con le difficoltà politiche e burocratiche che abbiamo ben conosciuto. Di certo, siamo altrettanto consapevoli che in questi giorni è stata messa in atto da determinati organi di informazione una campagna denigratoria per screditare evidentemente chi ha operato per l’interesse dell’Ospedale al di là di opportunismi politici che evidentemente mal si digeriscono.

Al di sopra di tutto rimane il fatto che il punto della questione, come abbiamo dimostrato domenica scorsa con un semplice gesto di buona volontà e comunitaria cooperazione, non è la manutenzione delle aree esterne o risaputamente dismesse del nosocomio, ma la salvaguardia dell’offerta sanitaria nell’area grecanica.

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Author: Cristina

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