Questo post é stato letto 81360 volte!
da Giornalisti Italia
“Un’impresa folle e temeraria che parte controcorrente, da Reggio Calabria, per affermare tre valori fondamentali: libertà, garantismo e meridionalismo”. Il primo atto della nuova avventura di Piero Sansonetti, il quotidiano “Cronache del Garantista”, è andato in scena stamane a Reggio Calabria con la presentazione del giornale in un affollato salone degli industriali, animato da tanta gente, ma soprattutto dalla speranza di poter “dare vita a qualcosa di nuovo”.
L’ambizione di Sansonetti è “un giornale che vuole parlare molto al Nord, costituendo la casa di chi ha voglia di lottare per un’informazione libera e meridionale”.
“Garantismo inteso come ideologia dei diritti e della verità”, precisa il direttore senza fare mistero del fatto che l’iniziativa nasce grazie al finanziamento pubblico per l’editoria – lo aveva anticipato il 4 aprile scorso a Giornalistitalia.it – derivante dall’acquisizione, dal deputato Ferdinando Adornato, di “Cronache di Liberal”. Già organo ufficiale dell’Udc, la testata ha incassato oltre 2milioni di euro di contributo nel 2010, oltre 1milione e mezzo nel 2011 e quasi mezzo milione nel 2012, prima di sospendere le pubblicazioni cartacee nel marzo 2013. Adesso le regole sono cambiate, ma la testata, avendone acquisito il diritto, può sempre contare sul rimborso del 30-45 percento delle spese effettivamente sostenute.
Al contempo, però, Sansonetti rivendica la “totale e completa indipendenza del giornale” dalla cordata di imprenditori reggini, guidati dal presidente di Confindustria, Andrea Cuzzocrea, che hanno creduto in questa scommessa e – assicura – condividono l’idea che “le classi dirigenti non nascono sul profitto e sulla prospettiva del guadagno”. Lo stesso Cuzzocrea, in apertura dei lavori, ha assicurato che “il sostegno degli imprenditori reggini alla cooperativa dei giornalisti è dettato dalla convinzione di offrire una possibilità di riscatto per la nostra terra”.“O si risale il fiume o l’Italia non si salva”, ammonisce Sansonetti, che tiene a sottolineare che “il Garantista non nasce per colmare un vuoto nell’informazione calabrese, ma per aprire un capitolo nuovo”.
Una precisazione importante e dovuta, quella dell’ex direttore dell’Ora della Calabria, il quotidiano – brutalmente chiuso il 18 aprile scorso – che vede i 66 lavoratori dipendenti, in stato di occupazione, ancora impegnati in una durissima vertenza con il liquidatore che non li ha ancora licenziati, ma non li fa lavorare avendo oscurato anche il sito internet.
“Alcuni di essi – assicura Sansonetti – troveranno spazio in questo giornale, ma naturalmente nella misura di una quindicina di persone per non appesantire troppo il costo aziendale”.
Invitato da Sansonetti e Cuzzocrea al tavolo dei relatori, il vicesegretario nazionale della Fnsi, Carlo Parisi, segretario del Sindacato Giornalisti della Calabria, ha sottolineato “il coraggio di dare alla luce un nuovo giornale in un’epoca che conosce solo funerali per la carta stampata e, in particolare, in una regione nella quale la stragrande maggioranza degli imprenditori non ha quasi mai creduto nelle imprese editoriali e negli investimenti pubblicitari”.
“Invece – ha detto Parisi – è proprio nei momenti di crisi che l’imprenditoria seria e di qualità deve pubblicizzare prodotti e servizi per rilanciarsi. In una regione come la Calabria, poi, l’informazione rappresenta un valore da difendere ad ogni costo per combattere il malaffare, l’illegalità diffusa e la ’ndrangheta rivendicando, semplicemente, il diritto ad una vita normale”.
“Complimenti ed in bocca al lupo dunque – ha detto, ancora, il segretario del sindacato dei giornalisti – ad un nuovo giornale che contribuisce ad aumentare il pluralismo, senza dimenticare, però, che la qualità dell’informazione può essere garantita solo con la piena applicazione ed il rispetto del contratto di lavoro a redattori e collaboratori che, per essere veramente liberi e credibili, non devono essere stretti nella morsa del bisogno”.
“La drammatica vertenza dell’Ora della Calabria, tuttora in corso, – ha rimarcato Parisi – rappresenta, infatti, un punto di non ritorno per una professione, quella giornalistica, che non può e non deve più abbassare la testa, ma soprattutto impone a quanti sono chiamati, a vario titolo, a far rispettare le regole a non mettere la testa sotto la sabbia. Una nuova impresa va, infatti, aiutata e incoraggiata solo se rispetta le regole e la dignità di chi vi lavora. In caso contrario è meglio che chiuda o non veda mai la luce. Il pluralismo, infatti, è un’arma a doppio taglio che, da un lato, rappresenta una voce in più, dall’altro una seria minaccia: di illusione per quanti vi lavorano e vi ripongono sogni e speranze; e di crisi per le aziende serie che pagano regolarmente stipendi e contributi e, pertanto, vengono danneggiate dai pirati dell’editoria che possono svendere i giornali o i costi della pubblicità perché non pagano i lavoratori, i fornitori e magari anche gli stampatori per interessi, naturalmente, che ben poco hanno a che vedere con l’informazione”.
“In bocca al lupo, quindi, a Piero Sansonetti – ha concluso Parisi – che, certamente, sarà «garantista» anche dei diritti di tutti i giornalisti, come ha già dimostrato di fare in occasione della battaglie che abbiamo condotto insieme all’Ora della Calabria per la difesa di tutti i posti di lavoro che la proprietà avrebbe voluto tagliare”.
In edicola dal 18 giugno, Cronache del garantista, con redazioni a Roma, Reggio Calabria e Cosenza, avrà un fascicolo nazionale di 24 pagine formato “Berliner ” (500 mm x 350 su 6 colonne) ed uno regionale di 20 pagine formato tabloid (430 mm x 290 su 5 colonne) stampato a Roma e Catania. In Calabria dovrebbero, comunque, avere lo stesso formato Berliner, consentito dalla rotativa di Mario Ciancio a Catania.
Al momento, due le edizioni calabresi (Reggio Calabria e Cosenza), alle quali Sansonetti conta di aggiungere presto anche quelle di Catanzaro e di Napoli-Salerno. Tiratura 20mila copie, delle quali 10mila distribuite in Calabria, 3mila in Sicilia e 7mila nelle principali città d’Italia. Il break-even è fissato in 5mila copie, traguardo che Sansonetti spera di raggiungere puntando su una vendita di 3mila copie in Calabria.
Questo post é stato letto 81360 volte!
Lucio Musolino e Scopelliti, cosa ne pensa adesso Sansonetti?