Motta San Giovanni (RC), nota del dipartimento della Protezione Civile su situazione a Lazzaro

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Discarica a Lazzaro

Su urgente richiesta di bonifica e interventi di messa in sicurezza del Torrente Oliveto nella frazione di Lazzaro del Comune di Motta San Giovanni (RC) e discarica comunale di RSU in località Comunia/Sant’Ilario, inoltrata da questo Comitato, la Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento della protezione Civile Ufficio 1, con nota dello scorso 15 ottobre, a firma Vice Capo del Dipartimento, Prof. Bernardo De Bernardinis, inviata alla Regione Calabria Presidenza Giunta regionale, alla regione Calabria Dipartimento LL.PP., Edilizia residenziale, Politica della casa, Autorità di Bacino Settore Protezione Civile, per conoscenza Prefettura Ufficio territoriale di Governo Reggio Calabria, alla provincia di Reggio Calabria Servizio provinciale di Protezione Civile Reggio Calabria, all’Amministrazione comunale di Reggio Calabria e alla scrivente associazione, scrive:

“”” perviene a questo Dipartimento l’allegata nota del 20 settembre 2010 con la quale il Comitato Spontaneo “Torrente Oliveto” denuncia una potenziale condizione di rischio lungo l’alveo dell’omonimo torrente e alla foce dello stesso, in ragione della realizzazione, nell’area antistante il ponte stradale, di un terrapieno per la posa in opera della condotta fognaria, oltre che della complessiva mancata manutenzione in diversi tratti d’alveo, specialmente in quelli a monte del depuratore, interessati da una fitta vegetazione, dalla presenza di materiale detritico eterometrico, da abitazioni ed infrastrutture di servizio che, in caso di piena, potrebbero essere soggette a situazioni di pericolo per l’incolumità delle persone.

Viene altresì segnalata, nella nota citata in premessa, la potenziale condizione di dissesto della discarica di rifiuti solidi urbani in località Comunia/Sant’Ilario, attestata, secondo quanto in essa riportata, da una relazione geologica rilasciata da un tecnico della provincia, e paventata in occasione di fenomeni meteorici intensi.

Ciò premesso, facendo riferimento a quanto disposto dalla legge 225/92, dal decreto legislativo n.1128/98 e dalla legge 40/01, si invitano la regione Calabria e la Provincia, ciascuna per la parte propria di competenza, a voler effettuare una verifica dello stato dei luoghi, relazionando a questo Dipartimento circa gli esiti della stessa, e a porre in essere le misure di competenza eventualmente rese necessarie, volte al superamento delle suddette criticità, anche in relazione a quanto previsto dalle normative vigenti in materia di difesa del suolo.

Di particolare importanza è altresì l’attivazione, qualora ritenuto opportuno, di presidi territoriali idrogeologici e, più in generale, di attività di ricognizione e di sopralluogo nelle aree vulnerate nonché il monitoraggio, anche strumentale, dei dissesti segnalati.
Il Sindaco, quale Autorità locale di protezione civile in ambito comunale, ai sensi della legge 225/92, è altresì invitato a porre in essere gli opportuni provvedimenti e/o al mantenimento di quelli già adottati, ai fini della sicurezza delle persone, nonché all’adozione, qualora non già esistente, del relativo piano di protezione civile. Il Vice Capo della Protezione Civile Prof. Bernardo De Bernardinis””””.

Lo stesso Dipartimento della protezione Civile con separata nota ha inviato, per gli adempimenti di competenza,  agli Uffici in premessa citati la denuncia di questo comitato relativa ad una situazione di rischio connessa con lo stato di manutenzione stradale della Ss 106, ed in particolare delle condizioni fondali dei pali dell’illuminazione lungo la Ss 106 nel tratto di pertinenza del Comune di Motta San Giovanni.

A conclusione della suddetta nota viene ricordato che il Dipartimento della protezione civile, secondo quanto previsto dalla normativa vigente  in materia di protezione civile, interviene solo su esplicita e motivata richiesta della regione dopo che la stessa, valutate le effettive condizioni dei siti segnalati, riconosca che l’eventuale situazione di rischio riscontrata non possa essere fronteggiata con mezzi e risorse locali.
Ancora una volta il Dipartimento della Protezione civile è stato tempestivo e chiaro, e sebbene anche nei precedenti sopralluoghi eseguiti nel mese di dicembre 2007, nel mese di ottobre dello scorso anno e lo scorso mese di marzo, il predetto Dipartimento avesse, tra l’altro, inviato il Sindaco quale autorità locale di protezione Civile di adottare i dovuti provvedimenti a tutela della sicurezza della persona tale invito non risulterebbe, inspiegabilmente, recepito.

Pecore al pascolo in discarica a Lazzaro

Vi è un altro fatto molto grave, inquietante ed allarmante che avrebbe dovuto richiamare maggiormente l’attenzione dei rappresentanti delle Istituzioni interessate che hanno partecipato al sopralluogo nel mese di ottobre dello scorso anno presso la discarica comunale, i quali avrebbero dovuto  adoperarsi acché si provvedesse alla immediata adozione dei consequenziali provvedimenti da parte degli  Enti competenti. Infatti in tale sede è stata riscontrata all’interno della discarica la presenza di gregge al pascolo, dato che la recinzione è divelta in più parti e consente l’accesso a chiunque.

Tale circostanza non è da ritenersi un episodio isolato, ma ripetuto nel tempo. Infatti più volte è stata notata la presenza di gregge al pascolo e delle anatre (citiamo, fra le tante, due date:  nella mattinata del 13 dicembre 2005 e per ultimo il 1^ novembre 2010) all’interno della discarica dove i rifiuti a suo tempo conferiti su una parte di terreno privo di impermeabilizzazione, da anni producono percolato.

C’è da chiedersi se ci siano stati danni genetici, atteso che il  genoma delle pecore che pascolano in ambienti contaminati è potenzialmente più esposto a mutazioni genetiche di quanto non lo sia quello di pecore che pascolano in ambienti non inquinati. Ciò bastava per far scattare il campanello d’allarme negli Organi competenti, i quali avrebbero dovuto quantomeno disporre immediatamente dei controlli sugli animali e diffidare il pastore dal far pascolare il gregge  in una zona decisamente poco adatta.

L’amara constatazione è che tale grave episodio non ha destato alcuna preoccupazione in coloro che istituzionalmente devono tutelare la salute delle persone. Ed anche in questo caso dopo un anno  il Comune di Motta SG, formalmente invitato dalla protezione Civile, tra l’altro, a ripristinare alcuni tratti di recinzione mancanti o danneggiati ed alla totale chiusura dei tubi d’areazione (di notevole  sezione)  affioranti dal sito della discarica, mediante opportuni sistemi di grigliatura, a tutela della pubblica e privata incolumità, non si è attivato e sembrerebbe che il pascolo abusivo stia diventando una destinazione per la ex-discarica, grazie proprio all’incuria della amministrazione locale.

E’ evidente, a nostro avviso, il danno pubblico ambientale da anni prodotto da varie forme di inquinamento che tutt’ora persiste e continua ad esporre la popolazione in pericolo di insorgenza di malattie anche gravi le cui manifestazioni possono avvenire anche nel lungo periodo.
Deve accadere l’irreparabile perché ci si decida a mettere in sicurezza la salute e l’incolumità delle persone??

Comitato Spontaneo “Torrente Oliveto”
Rappresentato da Vincenzo Crea

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Author: Consuelo

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