La crisi della PPM di Palmi e i sacrifici chiesti ai lavoratori

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Vi ricordate la gran cassa messa in atto in campagna elettorale  dall’attuale sindaco di Palmi, Barone, sul drammatico problema dei lavoratori della PPM?   Bene, se nessuno se lo ricorda più ci provo io a rinfrescare la memoria. Si presentarono, nella sede dell’azienda occupata dai lavoratori in sciopero, il vice presidente della giunta provinciale, Verduci e successivamente nella fase di ballottaggio l’assessore regionale ai trasporti, Fedele.

Entrambi assumendo il classico atteggiamento dilatorio, che dalle nostre parti  comunemente conosciamo come  “annacamento di pecoro” promisero, ognuno nella propria competenza, che avrebbero rispettivamente investito della questione il presidente della provincia, Raffa e il presidente della regione, Scopelliti.  Barone e suoi corifei, che accompagnarono i due esponenti del centrodestra, euforici dichiararono che se ci fosse stata la sinergia di comune, provincia e regione, la città e i lavoratori della PPM avrebbero certamente avuto grande giovamento.

A distanza di tre mesi dall’insediamento della nuova amministrazione comunale possiamo affermare senza tema di smentita che non abbiamo visto nessuna traccia della strombazza sinergia. D’altronde, chi mai avrebbe potuto credere che la PPM S.p.A. sarebbe stata salvata da un intervento della provincia e dalla Regione? Eppure nel tentativo di raccattare qualche voto, irresponsabilmente, si è fatto credere anche questo. Oggi invece la realtà e ben diversa. Infatti, passata la sbornia elettorale, il sindaco e la giunta chiedono ai lavoratori e ai cittadini di fare sacrifici per salvare la municipalizzata.

Ai dipendenti sarà fatto un contratto part time con relativo taglio dello stipendio e tolti tutti gli accessori salariali. Ai cittadini verrà fatto pagare il parcheggio anche sabato e domenica e saranno ampliate le aree con la striscia blu. Senza cadere nella facile demagogia, mi chiedo: perché solo i lavoratori debbono sobbarcarsi questo enorme fardello? Perché non si risparmia sul consiglio di amministrazione che da tre componenti può passare ad uno? Perché  il sindaco e la giunta non danno il buon esempio tagliandosi le rispettive indennità e indirizzare i risparmi in un fondo di solidarietà per lavoratori della PPM? Conoscendo alcuni soggetti della giunta ed in modo particolare il loro magnifico capofila sempre attento guardiano della etica e della morale pubblica, dubito che saranno colti da una improvviso senso della solidarietà. Chi vivrà vedrà.

Enzo Infantino

                                                                                SINISTRA per PALMI 

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Author: Cristina

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