Estorsione, riciclaggio e usura: 5 fermi a Sant’Ilario dello Ionio

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Alle prime ore di stamane, a conclusione di una brillante ed articolata attività d’indagine, personale della Squadra Mobile e dei Commissariati di P.S. di Bovalino (RC) e Siderno (RC) hanno dato esecuzione a nr. 5 provvedimenti di fermo di indiziato di delitto nr. 70/13 R.G.N.R. mod. 21 D.D.A. emessi inella giornata di ieri dai dott.ri Nicola GRATTERI ed Antonio DE BERNARDO, Procuratore della Repubblica Aggiunto e Sostituto Procuratore della Repubblica di Reggio Calabriancipalmente ller della cosca,ione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria si è determinata aadra Mobile e dei Commissariati, a carico dei sottonotati indagati:

  1. BELCASTRO Giuseppe, nato a Locri il 03.07.1956, residente a Sant’Ilario dello Ionio in via Marconi nr 67.
  2. GALIZIA Antonio, nato a Locri il 19.12.1989, residente a Sant’Ilario dello Ionio c.so Umberto I nr 16.
  3. NOCERA Giuseppe, nato a Sant’Ilario dello Ionio (RC) in data 11.04.1963, ivi residente in Fraz. Condajanni via De Amicis, Tv. I nr 18;
  4. MUSOLINO Domenico, nato a Portigliola (RC) il 12.01.1956, residente a Sant’Ilario dello Ionio via Aldo Moro nr 60.
  5. TEDESCO Ivano, nato a Roma il 03.09.1963, residente a Sant’Ilario dello Ionio in c.so Umberto I nr 4.
galizia-nocera-tedesco
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Le indagini condotte da quest’Ufficio e dai Commissariati di P.S. di Bovalino e Siderno, effettuate con il ricorso ad attività di captazione telefonica ed ambientale corroborati da delicate attività di videosorveglianza e da specifici servizi di o.c.p., hanno permesso di documentare la commissione, da parte degli indagati in concorso tra loro e con ruoli e condotte variamente tipizzatesi, di più delitti di estorsione, riciclaggio ed usura aggravati dall’aver agevolato la cosca di ‘ndrangheta denominata BELCASTRO-ROMEO, operante nel comprensorio di Sant’Ilario dello Ionio (RC).

In particolare, le attività estorsive venivano perpetrate, ai danni di un imprenditore locale, titolare di una ditta individuale, che veniva, in un primo momento costretto ad assumere formalmente, in qualità di braccianti agricoli, alcuni affiliati alla cosca mafiosa e, successivamente, a subire pressanti condotte intimidatorie finalizzate a ottenere, con cadenza periodica, corresponsioni di denaro e compensi economici di varia natura, fatti questi che venivano regolarmente denunciati presso il Commissariato di Bovalino (RC).

L’inchiesta, condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, ha consentito di documentare tali pressanti richieste di denaro, necessarie a pagare il “pizzo”, venivano talvolta soddisfatte mediante il pagamento, da parte dell’imprenditore sottoposto ad estorsione, di assegni che venivano portati all’incasso da uno degli indagati che, a sua volta, consegnava direttamente i relativi importi al capo cosca BELCASTRO Giuseppe cl. 56, ostacolando, in tal modo, l’identificazione della loro provenienza delittuosa.

Al fine di inquadrare il contesto ambientale in cui i fatti si sono verificati occorre lumeggiare, per l’appunto, la condotta ed il ruolo criminale dell’odierno indagato BELCASTRO Giuseppe il quale, seppur condannato all’ergastolo nell’ambito del Procedimento Penale nr. 99/97 R.G.N.R. D.D.A (“operazione Prima Luce”) veniva scarcerato, in data 14.12.2010, a seguito di provvedimento emesso dalla Corte D’Assise d’Appello di Reggio Calabria che dichiarava cessata,  per decorrenza dei termini massimi, l’efficacia della misura cautelare in carcere disponendo l’applicazione nei suoi confronti della misura dell’obbligo di dimora nel comune di residenza. Da ultimo, in data 18.07.2011 il Tribunale di Sorveglianza dell’Aquila disponeva la trasformazione della misura in libertà vigilata per anni due a seguito della quale il BELCASTRO faceva ritorno a Sant’Ilario dello Jonio.

Il BELCASTRO è ritenuto capo indiscusso della consorteria di ndrangheta dei BELCASTRO-ROMEO che, nel comune di S. Ilario dello Jonio, agli inizi degli anni ’90, ha scatenato una terribile guerra contro la cosca D’AGOSTINO, con la quale era già federata, insanguinando, con numerosi omicidi consumati in danno di esponenti delle opposte fazioni, le strade del comune jonico, al punto di indurre i vertici dei clan dominanti a Locri e Siderno a svolgere un’opera di mediazione per porre fine al cruento conflitto.

Lo scontro tra le due consorterie era stato causato dal crescente prestigio conquistato dal BELCASTRO Giuseppe che, in pochi anni, aveva messo in discussione la leadership dei fratelli D’AGOSTINO, Domenico, cl. 47, Vincenzo, cl. 50 e Raffaele, cl. 55.

Sino alla scissione, il BELCASTRO era stato fedele braccio destro e infallibile killer della cosca ma i metodi prevaricatori dei fratelli D’AGOSTINO e l’accaparramento da parte di questi dei proventi delle attività illecite cui erano dediti gli affiliati – principalmente traffico di stupefacenti con regioni del Nord-Italia, estorsioni, usura – determinarono il coagularsi del malumore di alcuni affiliati intorno alla figura del BELCASTRO, personalità forte e carismatica.

Ad ogni buon fine si riportano qui di seguito le imputazioni per le quali, accogliendo integralmente le risultanze investigative emerse dalle investigazioni di questa Squadra Mobile e dei Commissariati di P.S. di Bovalino e Siderno, la Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria si è determinata ad emettere l’odierno provvedimento di fermo di indiziato di delitto a carico dei sottonotati indagati:

MUSOLINO Domenico:

A)     delitto previsto e punito dagli artt. 110, 81 cpv., 629 c.p. e 7 l. n. 203/91, perché, mediante minaccia consistita nel far valere il potere di intimidazione derivante dalla nota appartenenza del MUSOLINO alla ‘ndrangheta di S. Ilario, dal suo coinvolgimento in vicende giudiziarie anche per reati di criminalità organizzata, nonché dalla sua vicinanza al boss di S. Ilario BELCASTRO Giuseppe già coinvolto in vicende giudiziarie per reati di criminalità organizzata ed omicidio, in concorso tra loro ed in esecuzione di un medesimo disegno criminoso, costringevano l’imprenditore estorto ad assumere formalmente in qualità di bracciante agricola la moglie, in numerosi periodi di tempo determinati, ed a versare i contributi previsti dalla legge, senza che la stessa svolgesse alcuna apprezzabile attività lavorativa, procurandosi così un ingiusto profitto in danno della p.o.

In particolare, MUSOLINO Domenico teneva i contatti direttamente con la vittima, avanzando nei suoi confronti le richieste estorsive a favore della bracciante agricola quale concorrente morale, beneficiaria della condotta estorsiva, nella piena consapevolezza delle modalità con le quali era stata ottenuta l’assunzione fittizia.

Con l’aggravante di aver commesso il fatto avvalendosi di modalità mafiose sopra specificate e per favorire l’organizzazione criminale di stampo ‘ndranghetisico operante in S. Ilario dello Ionio denominata “cosca Belcastro-Romeo”.

In S. Ilario dello Ionio (RC) dal 03.08.2004 al 31.12.2011

GALIZIA Antonio – MUSOLINO Domenico

B)      delitto previsto e punito dagli artt. 110, 81 cpv., 629 c.p. e 7 l. n. 203/91, perché, mediante minaccia consistita nel far valere il potere di intimidazione derivante dalla nota appartenenza del MUSOLINO alla ‘ndrangheta di S. Ilario, dal suo coinvolgimento in vicende giudiziarie anche per reati di criminalità organizzata, nonché dal rapporto di parentela e della vicinanza con il boss di S. Ilario BELCASTRO Giuseppe già coinvolto in vicende giudiziarie per reati di criminalità organizzata ed omicidio, in concorso tra loro ed in esecuzione di un medesimo disegno criminoso, costringevano l’imprenditore estorto ad assumere formalmente il GALIZIA, prima quale dipendente della ditta dell’imprenditore sottoposto ad estorsione, poi quale bracciante agricolo, nonché ad assumerlo in “nero” di nuovo presso la sua ditta individuale dall’estate del 2011 al gennaio 2012, quindi a versare, in relazione a tali rapporti di lavoro fittizi, i contributi previsti dalla legge ed a pagare il relativo stipendio (500,00 euro mensili), senza che il GALIZIA svolgesse alcuna apprezzabile attività lavorativa, procurandosi così un ingiusto profitto in danno della p.o..

GALIZIA Antonio prima quale concorrente morale, beneficiario della condotta estorsiva, nella piena consapevolezza delle modalità con le quali era stata ottenuta l’assunzione fittizia, poi anche quale concorrente materiale, tenendo direttamente i contatti con la vittima, reiterando la richiesta di assunzione, dopo un periodo di interruzione, nell’estate del 2011 e riscuotendo lo stipendio senza prestare alcuna apprezzabile attività lavorativa;

MUSOLINO Domenico intervenendo di supporto al GALIZIA nell’ultimo trimestre del 2011 ed in particolare richiedendo all’imprenditore estorto di assumere il GALIZIA quale bracciante agricolo nel periodo sopra specificato, sottolineando di avanzare la richiesta per conto del padre del GALIZIA, ossia BELCASTRO Giuseppe.

Con l’aggravante di aver commesso il fatto avvalendosi di modalità mafiose sopra specificate e per favorire l’organizzazione criminale di stampo ‘ndranghetisico operante in S. Ilario dello Ionio denominata “cosca Belcastro-Romeo”.

In S. Ilario dello Ionio (RC) dal 17.03.2010 fino al mese di gennaio 2012

GALIZIA Antonio

C)      delitto previsto e punito dagli artt. 56 – 629 c.p. e 7 l. n. 203/91, perché, mediante minaccia consistita nel far valere il potere di intimidazione derivante dal rapporto di parentela e della vicinanza con il boss di S. Ilario BELCASTRO Giuseppe già coinvolto in vicende giudiziarie per reati di criminalità organizzata ed omicidio, nonché nell’affermare, all’indirizzo dell’imprenditore estorto – in occasione del rifiuto di questi di protrarre la situazione descritta al capo che precede – che non avrebbe dovuto prendere una tale decisione, che non poteva andare a Sant’Ilario e dettare le regole, che sapeva chi era sua padre (BELCASTRO Giuseppe) ed altre frasi del genere allo scopo di intimidirlo, compiva atti idonei diretti in modo non equivoco a costringere la suddetta p.o. a continuare a versare al GALIZIA 500,00 euro mensili, senza che quest’ultimo prestasse alcuna attività lavorativa e a procurarsi così un ingiusto profitto in danno della p.o., non riuscendo nell’intento per cause diverse dalla sua volontà.

Con l’aggravante di aver commesso il fatto avvalendosi di modalità mafiose sopra specificate e per favorire l’organizzazione criminale di stampo ‘ndranghetisico operante in S. Ilario dello Ionio denominata “cosca Belcastro-Romeo”.

In S. Ilario dello Ionio (RC) nel mese di gennaio 2012

BELCASTRO Giuseppe – MUSOLINO Domenico

D)     delitto previsto e punito dagli artt. 110, 629 c.p. co. 2 (rif. art. 628 co.3 n. 1) e 7 l. n. 203/91, perché, mediante minaccia consistita nel far valere il potere di intimidazione derivante dalla loro nota appartenenza alla ‘ndrangheta di S. Ilario, dal loro coinvolgimento in vicende giudiziarie anche per reati di criminalità organizzata ed omicidio, in concorso tra loro, costringevano l’imprenditore estorto a consegnare loro una somma di denaro pari ad euro 5.000,00, suddivisa in assegni bancari, procurandosi così un ingiusto profitto in danno della p.o.

Con le aggravanti di aver commesso il fatto in più persone riunite ed avvalendosi di modalità mafiose sopra specificate e per favorire l’organizzazione criminale di stampo ‘ndranghetisico operante in S. Ilario dello Ionio denominata “cosca Belcastro-Romeo”.

In S. Ilario dello Ionio (RC) nel mese di gennaio 2012

BELCASTRO Giuseppe – MUSOLINO Domenico – NOCERA Giuseppe – GALIZIA Antonio

E)      delitto previsto e punito dagli artt. 110, 81cpv., 56, 629 co. 2 (rif. art. 628 co.3 n. 1) – 629 co. 2 (rif. art. 628 co.3 n. 1) e 7 l. n. 203/91, perché, mediante minaccia consistita nel far valere il potere di intimidazione derivante dalla nota appartenenza del MUSOLINO e del BELCASTRO alla ‘ndrangheta di S. Ilario, dal loro coinvolgimento in vicende giudiziarie anche per reati di criminalità organizzata ed omicidio, nonché mediante esplicite minacce di morte, in concorso tra loro ed in esecuzione di un medesimo disegno criminoso, richiedevano all’imprenditore a titolo estorsivo la complessiva somma di euro 60.000,00 e si facevano consegnare dal medesimo, tra il marzo ed il dicembre del 2012, la somma di euro 1.000,00 mensili, quindi richiedevano al medesimo il versamento di una ulteriore somma di euro 10.000,00 da effettuarsi entro il 25 gennaio 2013, riservandosi di percepire in seguito ulteriori somme di denaro sino a coprire l’importo di euro 60.00,00 originariamente richiesto, procurandosi così un ingiusto profitto per euro 10.000,00 (dieci mensilità tra marzo e dicembre di euro 1.000,00 cadauna) e compiendo atti idonei diretti in modo non equivoco a procurarsi ulteriori profitti sino alla somma di euro 60.000,00, in danno della p.o., non riuscendo per questa parte compiutamente nell’intento per la scelta dell’imprenditore di non consegnare la “rata” di 10.000,00 euro richiesta per il mese di gennaio 2013 e di denunciare i fatti alle Autorità Inquirenti.

In particolare:

MUSOLINO teneva i contatti con la vittima, riferendogli i messaggi del BELCASTRO anche di contenuto minaccioso e minacciandolo direttamente, riscuotendo materialmente le somme di denaro, insistendo nelle richieste estorsive, convocandolo a tal fine presso la propria officina o fissando appuntamenti con BELCASTRO, accompagnando la vittima direttamente al cospetto del BELCASTRO.

NOCERA teneva i contatti con la vittima, riferendogli i messaggi del BELCASTRO.

GALIZIA Antonio, presente all’incontro tra l’imprenditore e BELCASTRO Giuseppe nel corso del quale per la prima volta veniva avanzata la richiesta di euro 60.000,00, pressava la vittima sostenendo le ragioni del BELCASTRO.

BELCASTRO decideva ed organizzava le azioni da compiersi, impartiva disposizioni agli altri correi, interloquendo con la vittima sia per il tramite dei suoi emissari, sia direttamente, rivolgendogli richieste di denaro e minacce.

Con le aggravanti di aver commesso il fatto in più persone riunite ed avvalendosi di modalità mafiose sopra specificate e per favorire l’organizzazione criminale di stampo ‘ndranghetisico operante in S. Ilario dello Ionio denominata “cosca Belcastro-Romeo”.

In S. Ilario dello Ionio (RC) a partire dal mese di gennaio 2012 condotta in atto

TEDESCO Ivano

F)       delitto previsto e punito dagli artt. 81cpv., 648bis, 61 n. 2 c.p. e 7 l. n. 203/91, perché, in esecuzione di un medesimo disegno criminoso e per consentire a BELCASTRO Giuseppe di conseguire il profitto e di occultare i reati di cui ai precedenti capi D) e E), in più occasioni faceva intestare a sé o alla moglie CASTRENZE Tiziana gli assegni a firma dell’imprenditore sottoposto ad estorsione consegnati a seguito delle richieste estorsive per i mesi di novembre e dicembre 2012;

quindi provvedeva a portarli all’incasso ed a consegnare i corrispondenti importi a BELCASTRO Giuseppe, in tal modo compiendo operazioni volte ad ostacolare l’identificazione della loro provenienza delittuosa, anche in considerazione dei leciti rapporti di lavoro intercorrenti tra il TEDESCO Ivano e l’imprenditore.

Con l’aggravante di aver commesso il fatto per favorire l’organizzazione criminale di stampo ‘ndranghetisico operante in S. Ilario dello Ionio denominata “cosca Belcastro-Romeo”.

In S. Ilario dello Ionio (RC) a partire dal mese di gennaio al mese di dicembre 2012

TEDESCO Ivano

G)     delitto previsto e punito dall’art. 644 co. 1 – 3 – 5 n. 3 e 4 c.p., perché, quale corrispettivo di un prestito di euro 2.500,00, si faceva promettere e consegnare dall’imprenditore interessi usurari pari al 10% mensile per due mensilità (in particolare, si faceva consegnare un assegno bancario in bianco da incassarsi a due mesi per la somma di euro 3.000,00) superiori al tasso-soglia previsto dalla legge.

Con le aggravanti di cui ai nn. 3 e 4 del comma 5 per aver commesso il fatto nei confronti di imprenditore in stato di bisogno

In S. Ilario dello Ionio (RC) in data 31.12.2012

TEDESCO Ivano

H)     delitto previsto e punito dall’art. 644 co. 1 – 3 – 5 n. 3 e 4 c.p., perché, quale corrispettivo di un prestito di euro 6.000,00, si faceva promettere e consegnare dall’imprenditore interessi usurari pari al 10% mensile (per tre mensilità), superiori al tasso-soglia previsto dalla legge.

Con le aggravanti di cui ai nn. 3 e 4 del comma 5 per aver commesso il fatto nei confronti di imprenditore in stato di bisogno

In S. Ilario dello Ionio (RC) nell’anno 2010

Sono tutt’ora in corso perquisizioni domiciliari, delegate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, a carico dei soggetti indagati destinatari dell’odierno provvedimento di fermo di indiziato di delitto nonché presso gli Istituti di credito che hanno intrattenuto rapporti con gli stessi.

Gli arrestati, dopo le formalità di rito sono stati associati presso la casa circondariale di Reggio Calabria, a disposizione dell’Autorità giudiziaria competente.

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Author: Cristina

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