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Abbiamo scoperto che circa il 70% dei 200 giovani calabresi che hanno partecipato al sondaggio realizzato dall’ass LiberaReggio LAB, nell’ambito del progetto sull’emigrazione giovanile calabrese “Sud altrove”, ha provato a restare nella propria terra senza riuscirci.
Allontanati in maniera coatta dalla Calabria da una casta di amministratori locali e politici nazionali navigati – che con le loro scarse competenze e con un vero disinteresse per i problemi della cittadinanza calabrese hanno riportato il tasso di emigrazione (giovanile e non) agli stessi livelli degli esodi degli anni ’60 – i giovani emigranti calabresi fanno la fortuna e diventano l’orgoglio di altri luoghi e di altre terre.
A conferma della responsabilità di politici e amministratori, anche il Ministro per la coesione territoriale Barca parla di scarso senso, “deficit” letteralmente, di cittadinanza e democrazia di molti politici meridionali (video http://www.youtube.com/watch?v=Nww14Mp4DH0&feature=share&list=UUQqwHc-1f4TKmQX7pXqyAkQ), per fortuna non di tutti.
Chiediamo ai cittadini calabresi di essere estremamente severi nella valutazione delle proprie intenzioni di voto anche sulla base dell’indice “emigrazione” e di non credere ai falsi appelli di turno che tutti i candidati sono bravissimi a fare durante ogni campagna elettorale. Chiediamo a tutti i nostri concittadini e corregionali di entrare nel merito delle questioni più pungenti legate al sud: disoccupazione, partecipazione, eguaglianza, creatività e innovazione, difesa del territorio, lotta alla criminalità organizzata e alla corruzione.
Chiediamo, insomma, di chiedere conto ai candidati (soprattutto ai non novizi della politica) delle responsabilità nei confronti dei nostri fratelli e delle nostre sorelle, dei nostri cugini, dei nostri amici e delle nostre amiche mandati via, spesso a causa di raccomandazioni e malapolitica, dalla terra che amano e che – a detta dell’80% degli emigrati stessi – potrebbe rivederli protagonisti di una rinascita reale se solo si creassero condizioni più eque di soddisfazione umana, culturale ed economica che gli emigrati vorrebbero contribuire a realizzare.
La Calabria si sta spopolando (secondo la Svimez c’è un autentico “tsunami demografico” in atto nel Meridione), specie di giovani qualificati che molto avrebbero da dare a questa terra, al punto che – e questo dovrebbe interessare i politici – la Calabria ha perso 2 seggi in Parlamento. Fra le tante conseguenze dell’emigrazione, quindi, c’è anche quella di una inferiore rappresentanza sul piano nazionale.
Noi non ci stiamo a credere che la Calabria sia spacciata per sempre, noi non ci stiamo a considerare l’emigrazione come un destino. Crediamo che con le azioni responsabili si possano implementare circoli virtuosi. Ma c’è una vera volontà di farlo?
Rivolgiamo dunque un appello intergenerazionale alla cittadinanza per valutare l’indice “emigrazione” anche nell’esercizio del diritto di voto, perché se la situazione continua a peggiorare, è anche perché chi doveva rappresentare le istanze di miglioramento di questa terra non ha compiuto il suo dovere.
I dati citati e tutti i materiali di analisi, ricerca e narrazione dell’emigrazione giovanile calabrese qui citati sono contenuti all’interno del documentario “Sud altrove” e del volume (cartaceo e digitale) “Sud altrove. Il libro” che da marzo verranno portati in giro per l’Italia attraverso 5 eventi aperti al pubblico.
Il progetto è realizzato dall’ass. LiberaReggio LAB e cofinanziato dall’Agenzia Nazionale per i Giovani nell’ambito del programma europeo Youth in action.
Segui il progetto Sud altrove su Facebook
https://www.facebook.com/SudAltrove?fref=ts
Segui il tour di Sud altrove
http://terrearse.it/dossier/sud-altrove/le-date-i-luoghi-gli-orari-delle-proiezioni/
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