L’assessore regionale Fedele ha partecipato alla presentazione del rapporto Svimez sull’economia del Mezzogiorno

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Luigi  Fedele
Luigi Fedele

L’assessore regionale ai trasporti Luigi  Fedele – informa una nota dell’ufficio stampa della Giunta –  ha preso parte alla presentazione del rapporto Svimez sull’economia del Mezzogiorno, che si è svolta oggi a Roma, ed ha parlato “di un resoconto che purtroppo, soprattutto per le criticità segnalate,  non è una sorpresa per gli addetti ai lavori”.  Secondo Fedele il rapporto Svimez “rappresenta,  aldilà delle prospettive che indica, un punto di partenza da cui muovere per ristrutturare la spesa pubblica e rendere più efficaci gli investimenti comunitari, nazionali e locali nel Mezzogiorno.  Viviamo una congiuntura recessiva – ha sottolineato l’esponente della Giunta – e il Sud è una delle aree più colpite, nonostante l’impegno enorme delle sue classi dirigenti. In Calabria, per esempio, alcuni dei suggerimenti forniti dagli esperti Svimez li abbiamo accolti di buona lena. Nella sanità, infatti, grazie alla tenacia del presidente Scopelliti,  si è riusciti a tagliare un debito  stratosferico ed a migliorare i servizi, proprio l’altro giorno nel corso di una ricognizione fatta in Consiglio regionale sono stati approvati provvedimenti dotati di una buona dote finanziaria per utilizzare al meglio i fondi comunitari ed ampliare la base produttiva.  La spending review – ha detto ancora Fedele – per molti aspetti,  sembra peggiorare la tenuta complessiva del sistema meridionale, però la linea su cui orientare anche  le scelte delle Istituzioni del Mezzogiorno ormai  è quella: l’obiettivo  di qualificare la spesa per investimenti produttivi non può essere più abbandonata. Oltre tutto – ha dichiarato infine l’assessore Fedele –   in tale direzione  andava la riforma sostenuta dal centrodestra di Enti, simbolo di un modo ormai antiquato di far politica,  come Afor ed Arsa che hanno urgenza piuttosto che di investimenti a perdere,  di una revisione progettuale che, mentre garantisce i livelli occupazionali,  sappia convogliare ogni sforzo su  canoni di efficacia e di produttività,  condizioni indispensabili per affrontare le sfide del futuro”.

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